Bolzano scomparsa


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Luis Trenker

Personaggi 1

Merita quantomeno una citazione la curiosa storia di un film su Andreas Hofer girato dall'attore e regista gardenese Luis Trenker (Ortisei 1892 - Bolzano 1990). Stretto tra fascismo e nazismo, cui la figura di Hofer era scomoda, Trenker si inventò la lotta antinapoleonica di un boscaiolo carinziano, frutto di fantasia, che avrebbe comandato una sollevazione contro le truppe di Napoleone nel 1809, lo stesso anno di Andreas Hofer. Ma il film ("Der Feuerteufel" in Germania, in Italia "Il ribelle della montagna) non ebbe fortuna.
Luis Trenker è stato un personaggio poliedrico, fortemente legato alla montagna come militare, atleta, scrittore, attore e regista. Durante la prima guerra mondiale combatté come ufficiale dell'esercito austro-ungarico in Galizia, e fu comandante del Forte Verle alla Vezzena, sul fronte Trentino, forte nel quale si osservano tuttora i significativi danni provocati dall'artiglieria italiana. Dopo la guerra riprese i suoi studi di architettura che completò nel 1924 a Graz, aprendo quindi un suo studio a Bolzano. E' di Trenker, tra l'altro, il progetto del complesso abitativo che si trova in via Diaz, di fronte al Corpo d'Armata, e che è soggetto a tutela perché esempio di una importante corrente operaistica austriaca. Da una lettera apparsa sul "Landesmann" nel marzo del 1924 si apprende che Trenker progettò anche il trampolino fisso per il salto con gli sci a Ortisei. Nel mondo dello sport, chi scrive queste note ha incontrato il suo nome per la prima volta nella cronaca di una gara di bob disputata come interno a Vipiteno nel 1920. Nello stesso ruolo fu presente nel bob italiano alle Olimpiadi del 1924 a Chamonix, classificandosi sesto (l'equipaggio era quello dell'associazione sportiva "Jaufental", val di Giovo).
Il suo approccio nel mondo del cinema avvenne nel 1921, quando fu ingaggiato come guida alpina per il film "Berg des Schicksals" ("Monte fatale"): nelle immagini di scalate fece da controfigura all'interprete principale. Seguirono altri film come attore, poi come regista: nel frattempo (1927) aveva chiuso il suo studio a Bolzano per dedicarsi totalmente all'ottava musa. Fu un crescendo di film, da "Der Sohn der weissen Berge" ("Il figlio delle montagne bianche", 1930), a "Berge in Flammen" ("montagne in fiamme", 1931, in cui riecheggiano le sue memorie di guerra, tema questo anche di un suo romanzo), a tanti altri ancora. I temi principali delle sue pellicole furono i monti, la contrapposizione tra la vita serena in montagna e quella decadente in città, i valori dell'amicizia. Ma scrisse libri, sceneggiature e diresse film anche su temi diversi, come "L'imperatore della California" ("la corsa all'oro", ossia la storia dell'emigrato svizzero Johann Sutter che nel 1848 trovò nella sua proprietà le prime pepite d'oro) e "Condottieri", un film su Giovanni dalle Bande Nere, che piacque assai a Mussolini (ma non a Goebbels, che parlandone a Hitler lo definì un film cattolico: vi si vede Giovanni che - orrore - si inginocchia davanti al papa).
Luis Trenker era ladino, ma di formazione tedesca. Trovò un suo spazio professionale in Germania (aveva recitato anche con Leni Riefenstahl, che era stata oltretutto l'interprete di un suo film), trovò casa a Berlino, ma si rese ben presto conto che l'ampio spazio che gli era concesso oltr'Alpe, si riduceva sempre di più: non gli chiedevano film d'evasione, ma pellicole d'impronta nazionalsocialista. Intanto con l'Anschluss l'Austria era scomparsa e la Germania era giunta al Brennero; erano intervenute le opzioni, ci si attendeva da lui che optasse per la Germania, ma Trenker tergiversava: la sua Heimat era qui. A un certo punto si rese conto che le cose si stavano mettendo male e che rischiava anche il carcere: il 28 marzo 1940 (quasi fuori tempo massimo) optò per il Reich. Non bastava: anche se nelle sue memorie non appare, risulta che chiese ed ottenne l'iscrizione al partito nazista (la domanda è del 22/7/1940), ma la cosa non risolse i suoi problemi. Nel frattempo aveva girato "Der Feuerteufel", dando ulteriore conferma ai sospetti di Goebbels, il potente ministro nazista alla cultura e propaganda. Era un tema audace, un film su Andreas Hofer, eroe della libertà, ma il tema era tabù, dal momento che Hitler aveva abbandonato il Sudtirolo a Mussolini. Vi si narrava la storia fantasiosa del boscaiolo Valentin Sturmegger (secondo altre fonti, erroneamente, Sturmberger) che nel 1809 in Carinzia avrebbe sollevato i conterranei contro le truppe di Napoleone, affiancando gli ussari prussiani di Ferdinand von Schill, che a loro volta avevano disatteso l'ordine di cessare il fuoco impartito dagli imperatori di Prussia e d'Austria. Insomma, una situazione analoga a quella vissuta da Andreas Hofer. Anche Sturmegger alla fine fu sconfitto, si nascose, ma un traditore (Rafael Kröss) lo consegnò ai napoleonici, come avvenne con Hofer. A questo punto però la vicenda volse verso il lieto fine: Napoleone fu sconfitto a Lipsia e, nella fantasia di Trenker, Sturmegger fu scarcerato.
Il film fece montare su tutte le furie Goebbels, che nel suo diario (16/2/1940) annotò: "(il film) lo devo far tagliare parecchio. Trenker fa film nazionali, è però un autentico farabutto". C'era un imperatore Francesco I a colloquio con il principe di Metternich che suggeriva l'idea di Hitler che parlava con Goebbels. E non andava bene oltretutto il concetto generale: la lotta per la libertà. A Trenker fu proibito di girare altri film, gli fu inoltre proibito di tornare in Italia perché s'era saputo della sua propaganda contro le opzioni (cui s'era poi dovuto assoggettare).
L'Italia in compenso fu nei suoi confronti benevola. La versione italiana del film, "Il ribelle della montagna", apparve tra l'altro anche a Bolzano, nel marzo del 1942, e proprio al cinema della G.I.L., la "Gioventù italiana del littorio", che si trovava ove oggi c'è l'Eurac (nel dopoguerra, cinema "Druso"). Nell'annunciare la proiezione il giornale "la Provincia di Bolzano" lo descrisse come "il più spettacolare film di montagna con uno spettacolare episodio della storia napoleonica".

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