Bolzano scomparsa


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1943

Cronache del passato > 1940-1944

DAL MONDO


Il tempo delle grandi avanzate delle truppe dell'Asse è passato. I tedeschi sono inchiodati a Stalingrado, nel Nordafrica gli italo-germanici si ritirano verso occidente: i giornali sottolineano a grandi titoli i successi, veri o presunti, dell'aviazione e della marina, per tacere la progressiva perdita di territorio ("riposizionamenti, riallineamenti" ecc.). Entra in guerra la Cina. Gli italiani metropolitani sono 45.664.000. Cade Tripoli: la Libia è ormai persa. I germanici si ritirano da Stalingrado. Il primo febbraio nasce Beatrice di Savoia, figlia di Umberto e Maria Josè. Rimpasto nel governo italiano, "in un'alta atmosfera di cordialità e cameratismo". In Russia per far fronte alla pressione sovietica i germanici adottano la "difesa elastica". Lungo digiuno di Gandhi (21 giorni) nella villa dell'Aga Kahn, in India, dove si trova agli arresti. In marzo a Spalato il vicefederale Giovanni Savo viene assassinato "da un comunista". In aprile a Katyn si scoprono fosse comuni con le salme di migliaia di ufficiali polacchi uccisi dai sovietici (ma questi addosseranno la colpa ai germanici, finché dopo la guerra non verrà riconfermata la verità). Cadono Tunisi e Biserta. Per i bombardamenti subìti si consegna a Palermo e Messina il distintivo di "grande mutilata". In maggio la prima armata in Tunisia, domandata dal generale Messe, si arrende: tutto il Nordafrica è ora in mano angloamericana. Imperversa la borsa nera e la speculazione: il giorno 8 giugno La Provincia di Bolzano elenca in prima pagina nazionale i nomi di venti "elementi indegni" eccellenti, tra i quali un caposezione al Ministero degli scambi e valute; assunti provvedimenti disciplinari. Il 12 giugno cade Pantelleria, poco dopo anche Lampedusa. Morti e feriti per un terremoto in Anatolia. Continuano incessanti i bombardamenti di città italiane; il Re si reca in visita a Livorno devastata. In luglio gli alleati sbarcano in Sicilia. Il 19 luglio Roma è bombardata. Cadono Enna e Caltanisetta, e il 24 anche Palermo. Il 25 luglio si riunisce il Gran consiglio del fascismo che sfiducia Mussolini. La Provincia di Bolzano del 27 luglio titola: "Il Sovrano assume il comando di tutte le Forze Armate - Le dimissioni di Mussolini accettate dal Re Imperatore". Due giorni dopo il consiglio dei ministri, presieduto da Badoglio, discioglie il partito fascista. Si istituisce a Roma "una commissione per l'accertamento dei rapidi arricchimenti di personalità del passato regime". A Susa si arresta un ex federale di Torino mentre tenta di espatriare con 34 lingotti d'oro e 37 milioni in contanti. I primi di settembre gli alleati sbarcano in Calabria e a Salerno. I tedeschi liberano Mussolini, relegato sul Gran Sasso; il Duce poco dopo fonda il partito fascista repubblicano. A metà ottobre il governo italiano legittimo (Badoglio) dichiara guerra alla Germania. Napoli è occupata dagli angloamericani. A fine novembre terremoto con migliaia di morti in Turchia.

A BOLZANO GIORNO PER GIORNO


(Prov.BZ 2/1/1943) Viene distribuito "un contingente di sapone da toeletta". Per ottenerlo bisogna presentare la cedola n°91 della carta annonaria generi alimentari vari, quarta emissione".
(Prov.BZ 7/3/1943) La Befana fascista distribuisce 12.000 pacchi-dono ai bambini dell'Alto Adige. Nei pacchi: indumenti, frutta e per gli orfani di caduti in guerra anche un giocattolo.
Al cinema "Littorio" si proietta "La cena delle beffe", in cui grazie a Clara Calamai si vede per la prima volta, sia pure per brevissimi attimi, un seno nudo. Inoltre: Amedeo Nazzari, Elisa Cegani, Osvaldo Valenti e Luisa Ferida. Gli ultimi due a guerra conclusa saranno fucilati dai partigiani.
(Prov.BZ 8/1/1943) Recita al "Verdi" la compagnia del Teatro del G.U.F., con Salvo Randone. In scena "L'angelo" di Tullio Pinelli, "davanti a un pubblico foltissimo, attento, ma insopportabilmente tossicoloso".
(Prov.BZ 9/1/1943) "Il Prefetto presiede il Comitato prezzi". Leggendo tra le righe dell'articolo si apprende che sono carenti i rifornimenti di uova, pane, latte, vino. Soddisfacenti i rifornimenti di ortofrutticoli, pollame e conigli.
Si pubblica un elenco di nuovi ricoveri antiaerei pubblici nel centro della città. Alcuni esempi: in palazzo Campofranco 150 posti; nella casa Christanell (odierno viale della Stazione) 185, al n° 13 di via Argentieri 100 posti. Segue un elenco di ulteriori 21 rifugi, tutti in centro, per una capienza complessiva di 3.100 persone. Nell'elenco figurano anche le trincee scavate nel parco della stazione.
(Prov.BZ 10/1/1943) Alla stazione ferroviaria rientrano sei connazionali rimpatriati dall'Africa Orientale. "Le accoglienze a questi camerati, cui la lunga prigionia non ha affievolito lo spirito di ardente patriottismo, sono state improntate al più fraterno cameratismo".
(Prov.BZ 12/1/1943) E' a Bolzano il ministro delle corporazioni Ricci. "In particolare il Ministro per le Corporazioni ha preso in esame i problemi inerenti all'attività produttiva, all'occupazione operaia, agli orari di lavoro ed all'organizzazione delle mese aziendali, impartendo le direttive per la ulteriore valorizzazione delle forze economiche della provincia".
Concerto pianistico (Rossi-Vecchi) alla "Camerata del G.U.F.", in piazza Vittorio Emanuele.
I caduti in guerra del G.U.F di Bolzano sono finora 18.
Si svolgono a Bolzano, al cimitero militare di San Giacomo, i funerali di tre aviatori tedeschi caduti (non si precisa dove e quando). Folta rappresentanza di alti ufficiali germanici.
(Prov.BZ 13/1/1943) In Alto Adige affluiscono gli sfollati da città bombardate (si citano Torino, Milano e Genova). "Significativi gesti di affettuosa solidarietà".
(Prov.BZ 14/2/1943) Al "Luce" Zarah Leander canta e Marika Rökk balla in "Una inebbriante (sic) notte di ballo".
(Prov.BZ 15/1/1943) Le spese per l'apertura di una seconda uscita nei rifugi sono a carico del proprietario.
(Prov.BZ 16/1/1943) Il giornale cita una "famiglia esemplare: sei figli in grigioverde". E' quella di Giovanni Battista Salvi, dimorante in via Isarco sinistro. I due genitori hanno dieci figli.
(Prov.BZ 17/1/1943) La molta neve consente una soddisfacente pratica dello sci, inteso come "addestramento in vista dei compiti che (i praticanti) sono e saranno chiamati ad espletare nei ranghi delle Forze Armate".
(Prov.BZ 19/1/1943) Al cinema "Centrale" si proietta "Pastor Angelicus", lungo documentario su papa Pio XII.
(Prov.BZ 20/1/1943) Per la terza volta il telefono pubblico del rione Littorio (oggi don Bosco) è stato danneggiato dai vandali. Gli abitanti del rione sono nuovamente isolati.
Nuove istruzioni in tema di difesa antiaerea a proposito di bombe e latte incendiarie.
Un motto di Mussolini: "I morti ci comandano con voce imperiosa di combattere sino alla vittoria. Noi obbediamo!"
(Prov.BZ 22/1/1943) Al teatro "Verdi" Memo Benassi e Laura Carli in "Non si sa come" di Pirandello. Seguiranno altre recite.
(Prov.BZ 23/1/1943) Asfissiati dal gas muoiono nella loro abitazione di via Druso 53 la 27enne Marianna Weltgruber col figlioletto di sei mesi.
(Prov.BZ 24/1/1943) Agostino Podestà, alto commissario per gli affari italo-germanici (opzioni) è designato prefetto di Fiume.
Al cinema "Roma" si proietta un film sulla guerra dei sommergibili: "Alfa Tau".
(Prov.BZ 26/1/1943) Quarta manifestazione della Società dei concerti alla "Camerata del G.U.F." con il duo Abussi-Tamburini (violino-piano).
(Prov.BZ 27/1/1943) "Per coloro che si recano nei ricoveri e che lasciano conseguentemente la propria abitazione in caso di allarme, un consiglio: portare con se delle coperte. Balzando dal letto afferrare la coperta di lana che è a portata di mano e recarla nel rifugio. Dato che i rifugi non sono riscaldati, innanzitutto la coperta serve a: proteggersi dal freddo o dall'umidità. Inoltre non è male sottrarla alla casa, ove non si sa cosa può accadere".
Si apre nel rione Littorio, in via Milano, la prima farmacia, gestita dal dott. Vittorio Zanotti.
(Prov.BZ 28/1/1943) Norme sull'utilizzo dei tagliandi per l'acquisto di cappelli, guanti e cravatte.
(Prov.BZ 29/1/1943) Viene disposta la riduzione del 15% nel consumo di energia elettrica per fini industriali. Bisogna privilegiare l'industria di guerra.
(Prov.BZ 31/1/1943) "Solenne manifestazione di cameratismo italo-tedesco nel decennale della rivoluzione hitleriana. E' stato indetto dal gruppo nazionalsocialista all'estero dell'Alto Adige nella sala maggiore dell'albergo Grifone"
Il musicologo Guglielmo Barblan parla alla "camerata del G.U.F." sulla figura di Claudio Monteverdi, cui il Conservatorio musicale sarà in futuro dedicato.
(Prov.BZ 2/2/1943) Si celebra "austeramente" il ventennale della milizia fascista. "Il saluto delle camicie nere altoatesine ai legionari delle invitte legioni - Il rito in suffragio dei Caduti - L'adunata nel foro della Vittoria". "Nel ricordo dei Caduti i legionari delle ferree legioni si sono adunati per rinnovare il giuramento e per trarre dalla parola incitatrice del Duce il certo auspicio delle nuove immancabili conquiste verso le quali oggi come ieri, domani come oggi tendono e tenderanno inflessibilmente la volontà e gli spiriti".
Al "Verdi" debutta la compagnia "Micheletti" con "Zente refada" di Giacinto Gallino; seguiranno altre recite.
Si sollecitano i lavori per "l'attrezzamento dei rifugi casalinghi"
(Prov.BZ 5/2/1943) Un necrologio informa della morte sul fronte russo del tenente volontario dottor Gualtiero Pitscheider (hotel "Osvaldo", Selva Gardena) di 26 anni.
(Prov.BZ 26/2/1943) Il violinista Ferruccio Scaglia alla Società dei concerti.
(Prov.BZ 7/2/1943) Lungo articolo su un maiale macellato clandestinamente e quindi sottratto al "normale consumo". Condanne.
(Prov.BZ 9/12/1943) Al cinema "Roma" si proietta "Pazzo d'amore", una vicenda "interpretata, cantata, ballata tutta velocità da Renato Rascel, il famoso comico-fantasista".
(Prov.BZ 11/2/1943) E.I.A.R. di Bolzano. Al posto del "fiduciario della Radio dell'Ufficio stampa e propaganda Aurelio Corsini, richiamato alle armi, viene nominato il fascista Giannino Saccenti".

Un annunciatore all’E.I.A.R. di Bolzano

(Prov.BZ 12/2/1943) E' stato nominato "Segretario politico 'comandato' il fascista Dino Penazzi fu Romeo, iscritto al P.N.F. dal 25 maggio 1921, squadrista, Marcia su Roma, Sciarpa Littorio, volontario e combattente dell'attuale guerra". Gli viene affidata la protezione antiaerea. Dopo la guerra diventerà direttore provinciale dell'ENAL.
Nuovi ricoveri antiaerei vengono aperti in via Bottai, della Roggia e Claudia Augusta.
(Prov.BZ 16/2/1943) "La Galleria del Virgolo - rifugio principe - suggerimenti per la migliore utilizzazione del grandioso ricovero pubblico". "Una posizione di privilegio nella gamma dei rifugi cittadini è detenuta, dalla grandiosa galleria del Virgolo. La vasta galleria nello sperone del Virgolo (scavata) per sollevare le anguste strade che da piazza del Mercato portano oltre Rencio del grande traffico che assilla nel momenti di punta la nazionale del Brennero, è stata opportuna-mente trasformata ih un rifugio gigante, che se ha sino ad oggi ospitato sino a 6.000 persone, può accogliere anche una massa doppia di persone. L'attrezzatura della Galleria è abbastanza confortevole. (...) Molto s' è potuto fare con un im-pianto eccellente di illuminazione, con la distribuzione di panche, con la istituzione di gabinetti provvisori in attesa che le opere in corso per la costruzione in caverna di tutti i servizi igienici e sanitari sia completata" (...).
"Severo provvedimento disciplinare a un custode di rifugio". Consiste nel ritiro della tessera del partito al "fascista Martire Attilio fu Bortolo", perché durante un allarme non aveva provveduto all'apertura del rifugio antiaereo che gli era stato affidato.
La compagnia di rivista "Navarrini" va in scena al "Verdi" con "Corto metraggio d'amore" e "Vicino alle stelle", di Navarrini.
(Prov.BZ 17/2/1943) Corteo funebre attraverso la città al seguito di "nove gloriose salme" di caduti in guerra. Provengono dal fronte orientale, dove combattevano "la barbarie comunista".
Viene disciplinata in "maniera totalitaria la raccolta, conservazione e distribuzione delle uova (...) prodotte nel Regno".
(Prov.BZ 19/2/1943) Al "Verdi" si proietta "Stasera niente di nuovo", "grandioso superfilm interpretato dal formidabile complesso - Alida Valli, Dina Galli, Carlo Ninchi, Gandusio - immenso successo".
Delitti contro "l'integrità della razza" venivano commessi in un'abitazione cittadina. Otto gli arresti: 5 donne e 3 uomini. La natura di questi reati non è specificata. Aborti clandestini?
(Prov.BZ 20/2/1943) Costruzione di nuove gallerie antiaeree a San Giacomo, Oltrisarco e in Rione Tiberio (ossia a Gries, nelle pendici del Guncina).
(Prov.BZ 24/2/1943) Cinema "Dante". "Ingrid Bergmann (sic) la nota attrice in uno dei suoi grandi film passionali 'Inquietudine'".
(Prov.BZ 27/2/1943) Vendita di carni bovine: "Stamane distribuzione in tutte le macellerie in ragione di grammi 80 per prenotato".
(Prov.BZ 28/2/1943) Cessa "la vendita dei giocattoli di qualsiasi materia composti". Tutti i giocattoli ancora nelle disponibilità dei negozianti dovranno essere ritirati e rinchiusi nei magazzini.
(Prov.BZ 2/3/1943) E' vietata la produzione di dolciumi ma non di liquirizia, in quanto questa è "ottenuta senza alcun impiego di zucchero o di altri ingredienti".
Un titolo: "Macella un cane rubato". Giovanni Gargerino conservava sotto sale i resti del cane del suo vicino.
(Prov.BZ 3/3/1943) Si ribadisce il divieto di fumare nei rifugi. E' inoltre da scoraggiare chi pretende di entrare nel rifugio del Virgolo con la bicicletta.
L'esito di un concorso per comici d'arte varia, bandito dal Dopolavoro, vede al primo posto Antonio Mascolo; seguono altri otto concorrenti.
(Prov.BZ 5/3/1943) Al teatro "Verdi" inizia un breve (quattro) ciclo di recite della compagnia di Giulio Donadio.
Iniziano i "prelittoriali del lavoro della donna nella vita familiare". Le concorrenti debbono dimostrare le loro capacità in cucina, conservazione generi alimentari, abbigliamento, biancheria, arredamento, igiene-puericultura-pronto soccorso". Vincerà Bruna Bellini.
(Prov.BZ 7/3/1943) Il prof. Guelielmo Barblan, critico musicale del giornale e insegnante dl Conservatorio, viene premiato a Roma dall'Istituto per la musica, per un saggio su Francesco Antonio Bonporti. Presiedeva la giuria Ildebrando Pizzetti. A Barblan si attribuisce la riscoperta di Bonporti.
"I fumatori dovrebbero sapere che per ottenere tabacco, o sigarette o sigari impacchettati devono consegnare involti e astucci. Inutile pertanto cercare ri-pieghi, giustificazioni e tanto meno trovar da che ridire. Il tabaccaio rifiutando di consegnare la merce senza lo scambio dell' involucro, compie semplicemente il suo dovere. Presentatevi, dunque, con senso di disciplina, pensando che anche quel pezzetto di carta o di cartoncino che voi gettereste, rappresenta il granello di una saggia economia. Peggio, poi, per ì fumatori che il giorno di distribuzione pensano di fare la provvista per tutta la settimana. Devono invece accontentarsi di quella razione, di quel tanto in rapporto alla quantità dei generi prelevati".
(Prov.BZ 10/3/1943) Nei "campi contumaciali" dell'Alto Adige si ospitano i reduci dal fronte russo, per un periodo di riposo, prima di tornare al fronte. La autorità fanno appello alla cittadinanza perché assicuri loro "un'accoglienza fervida e riconoscente che si addice a chi ha bene meritato per la Patria". Sono bene accette offerte di frutta, vino, sigarette, cartoline, carta da lettera ecc.

Reduci dalla Russia in un “campo contumaciale” in val Pusteria (1943)

(Prov.BZ 12/3/1943) 275 quintali di mele, giunte in piazza Erbe e che sarebbero dovuti durare quattro giorni, si sono volatilizzati non si sa come in poche ore. Gabbie di polli sono state dirottate altrove. Interverranno gli spacci comunali, così i negozianti "recalcitranti" resteranno a bocca asciutta.
(Prov.BZ 13/3/1943) Sono generose le offerte che incominciano ad affluire per i reduci del fronte russo temporaneamente in Alto Adige. Tra gli altri, il cav. Kettmeir offre 1.000 litri di vino, la ditta Cadsky 20 quintali di mele, la Cassa di Risparmio lire 50.000 ecc.
(Prov.BZ 14/3/1943) Per raggiungere la Sicilia bisogna dotarsi di un lasciapassare, come già avviene per la Sardegna, per Taranto e Brindisi.
(Prov.BZ 16/3/1943) L'arcivescovo di Trento Carlo De Ferrari consacra ad Oltrisarco la nuova chiesa del S.Rosario. La prima pietra fu posta nel 1935, ma i lavori procedettero a rilento per mancanza di fondi. L'altare e la balaustra sono in marmo vicentino. Il tabernacolo, di bronzo cesellato d'oro, è dell'artista veronese Gino Legnano.
(Prov.BZ 17/3/1943) Si conclude il Concorso fisarmonicistico del Dopolavoro con i concorrenti impegnati nella "mazurka variata di Migliavacca". Vince Pietro Rossi, del Dopolavoro delle Forze Armate.
(Prov.BZ 18/3/1943) Al "Roma" si proietta "La figlia del corsaro rosso" con Luisa Ferida e Memo Benassi. Precede un avanspettacolo.
Il giornale riporta un lungo articolo del conte Teodorico Wolkenstein, in cui egli afferma che gli altoatesini di lingua tedesca non sono d'origine germanica, ma più vicini al ceppo latino. "Noi nelle vicinanze di Bolzano, ove siamo ancora tedeschi, apparteniamo completamente agli Italiani: nostra coltura (sic), nostri (sic) consuetudini e costumi sono uguali".
(Prov.BZ 20/3/1943) Prestano giuramento gli artiglieri universitari di un reggimento di stanza in città.
(Prov.BZ 21/3/1943) L'orchestra da camera del G.U.F. ha dato concerto sotto la direzione di Aladar Janes. Al pianoforte Nunzio Montanari.
(Prov.BZ 24/3/1943) Titolo: "L'annuale della fondazione dei Fasci - raduna compatte le falangi fasciste atesine - intorno ai gagliardetti di combattimento". L'oratore designato dal partito è Piero Gazzotti: "Oggi più che mai la parola d'ordine che deve uniformare tutti i nostri atti è credere, obbedire, combattere. Nelle terre che le avverse vicende di guerra ci hanno momentaneamente tolto, i morti parlano a noi e ci ordinano di vendicarli; in quelle terre ritorneremo, sulle tombe dei nostri Caduti, su quella del Principe Sabaudo "più vivo di un esercito", che dall'Amba Alagi ci parla delle virtù di una casa e d'una stirpe ci inginocchieremo quando, per volontà di un popolo e per il valore dei nostri soldati, la mèta per la quale viviamo, sarà raggiunte".
(Prov.BZ 26/3/1943) Al teatro "Verdi" per iniziativa della Montecatini va in scena una "superba edizione" della "Butterfly" a favore dei feriti e reduci di guerra.
"Disciplina di guerra": col 31 marzo cesseranno definitivamente "tutte le licenze di libera circolazione per automobili private per trasporto di persone e per motocicli". Saranno rilasciate licenze che "daranno facoltà a circolare solo nell'ambito della provincia (...) e nei limiti delle province circostanti".
(Prov.BZ 27/3/1943) Esce il terzo numero di Fronte Est, supplemento del settimanale Combattere che viene destinato alle truppe reduci dal fronte russo, che trascorrono un periodo "contumaciale" in Alto Adige prima di essere inviate in licenza. "E' stato accolto con autentico entusiasmo". Il supplemento viene stampato nella tipografia della Provincia di Bolzano.
(Prov.BZ 28/3/1943) Al "Verdi" si proietta "Il porto delle nebbie", di Marcel Carnè, con Jean Gabin e Michéle Morgan.
(Prov.BZ 30/3/1943) In uno stabilimento della zona industriale un operaio di 28 anni precipita da una scala e muore.
(Prov.BZ 31/3/1943) Al "Verdi" va in scena una rivista con Nino Taranto: "Noi ricchi".
(Prov.BZ 1/4/1943) Sul fronte russo "mentre più viva era la lotta per il mantenimento delle posizioni occupate dai soldati dell'ARMIR ( Armata italiana in Russia, ndr) trovava gloriosa morte il Capitano del R.Esercito Garibaldi Cristoforo, segretario capo della R.Procura di Bolzano".
"Il commosso saluto della cittadinanza alla bandiera del 2° Artiglieria Alpina, reduce dal fronte russo". Era stata decorata di medaglia d'argento. Dopo gli onori, è ripartita per Merano.
(Prov.BZ 2/4/1943) Si annuncia per il 5 aprile un concerto di Arturo Benedetti Michelangeli, ma sarà rinviato per un'indisposizione del pianista.
(Prov.BZ 4/4/1943) Si vendono in alcune macellerie specificate, frattaglie (g 50 per prenotato), ovini (idem), salumi (g 80 per prenotato).
(Prov.BZ 7/4/1943) Il giornale pubblica un lungo e circostanziato elenco di prezzi massimi per alimentari e combustibili.
(Prov.BZ 9/4/1943) Un incorniciato: "Il cliente del Ristorante che pretende gli siano servite vivande oltre la lista prescritta, rifiuta di accettare la sua parte di sacrificio nelle restrizioni imposte dalla guerra. Ciò che egli mangia è sottratto alla razione generale ed al consumo dei nostri soldati e non è meno colpevole del trattore che lo accontenta speculandovi sopra".
(Prov.BZ 10/4/1943) Borsa nera: "Ma in tutta questa faccenda ciò che offende la morale del popolo Italiano è l'immondo, sciacallesco lucro, che taluni ritraggono dalla eccezionale situazione. Sono i razziatori d'uova, di burro, di zucchero, gli accaparratori d'olio, gli immagazzinatori di tessuti e di cuoio, i neomonopolizzatori della carne derivante da macellazione clandestina, i trafficanti d'oro e di stoviglie, tutti coloro che in virtù di un robusto pelo sullo stomaco, comprano a 20 per rivendere sfacciatamente a 200 ".
(Prov.BZ 13/4/1934) Necrologio. Muore in Russia "combattendo alla testa dei suoi coraggiosi cavalleggeri" il sottotenente Luciano Ruggiero, Savoia Cavalleria. Suo padre aveva meritato la medaglia d'oro cadendo in Etiopia
(Prov.BZ 14/4/1943) Al cinema "Roma" si proietta "La città d'oro", "interamente a colori".
(Prov.BZ 15/4/1943) A Bolzano funziona il Centro provinciale dei donatori di sangue, del quale è presidente il generale medico Borruso. Il centro raccoglie 106 donatori, dei quali 76 "professionali" tra il personale dell'ospedale, altri 34 sono volontari esterni. Nel 1941 le trasfusioni sono state "ben 36", con una quantità di sangue trasfuso di cc. 9.370. Per ora il sangue dei bolzanini non raggiunge ancora i campi di battaglia, come avviene per altri centri.
Si sono sequestrate 1.600 uova detenute illegalmente nell'albergo "Centrale" di via Goethe, del quale è proprietario Luigi Toffol, di San Martino di Castrozza. Gli sarà tolta la tessera del partito.
(Prov.BZ 16/4/1943) Al "Verdi" scende per un ciclo di recite la compagnia del Teatro Eliseo di Roma, con Sarah Ferrati e Paolo Stoppa. Sarah è scritto Sara: un'autocensura per la ebraicità di quell'h?
(Prov.BZ 17/4/1943) Il Tribunale condanna a tre mesi Paola Hainisch di Lana perché, pur essendo proprietaria di due mucche, non ha conferito latte all'ammasso.
Nuova disciplina della vendita del latte. "Per l'acquisto del latte è necessaria la prenotazione presso una delle 33 latterie cittadine. La prenotazione si effettua dal 18 al 24 di ogni mese".
Al cinema "Dante" si proietta "Avanti c'è posto", "avventurosa e brillante commedia" con Aldo Fabrizzi (sic).
Il giornale pubblica a spese dei condannati dodici sentenze. Undici per reati alimentari, l'altra per aver esibito abusivamente il distintivo di iscritto al P.N.F.
(Prov.BZ 22/4/1943) Un ingente quantitativo di alimentari illecitamente detenuti viene scoperto in via Carrettai, ne è proprietario Antonio Mayr, titolare dell'albergo "Figl". Tra l'altro, 350 kg di carne, 70 di burro, 6.000 uova, 3 ql di fagioli ecc. La licenza gli viene ritirata.
(Prov.BZ 23/4/1943) "Il Segretario federale si è recato nella giornata di ieri a Ortisei tra i sommergibilisti che ivi trascorrono un breve periodo di riposo, per recare ad essi, nell'imminenza delle feste, il dono pasquale".
(Prov.BZ 25/4/1943) E' Pasqua, nuovo articolo sul mercato nero.
(Prov.BZ 27/4/1943) La Pasqua è trascorsa come "festività contenuta nel clima austero dell'ora che attraversiamo".
(Prov.BZ 29/4/1943) Un'inserzione: "La via privata Campidoglio-Cardano rimane chiusa dal primo maggio fino dopo la raccolta". Campidoglio sta ovviamente per Campiglio: allora in zona non era stata ancora aperta la "variante del Virgolo" alla statale del Brennero.
(Prov.BZ 30/4/1943) Sala stipata per il concerto inaugurale della nuova struttura nel "palazzo del turismo", futuro cinema "Corso". Si tratta del primo di quattro concerti diretti da Roberto Lupi. Al violino Giannino Carpi, insegnante del Conservatorio, che
per l'occasione aveva dismesso il grigioverde che vestiva da due anni. Gli applausi "risuonarono a lungo nella sala che veniva così solennemente consacrata nella sua alta funzione d'arte".
Al "Verdi" va in scena Gilberto Govi con la sua compagnia.
(Prov.BZ 2/5/1943) In un incorniciato dal titolo "Notizie per le massaie" si pubblicano informazioni sulla vendita di frattaglie, carne equina, pasta, riso, zucchero, sapone, olio, burro, farina da polenta e sul prezzo ei fichi secchi. Si informa anche che alla ditta "Vinci" è arrivato un vagone di arance, uno di limoni, e un vagone di piselli e cipolle primaticce.
Un'inserzione: "abile commessa bilingue cerca posto subito escluso alimentari".
Un titolo: "Inesorabile azione repressiva dei reati annonari".
(Prov.BZ 4/5/1943) Si pubblica la foto di una "matita esplosiva" che, se raccolta, scoppia. Le farebbero cadere gli aerei nemici.
(Prov.BZ 5/5/1943) Ai annuncia una breve stagione lirica. Al "Verdi" andranno in scena nei giorni a venire quattro opere: "Tosca", "Elisir d'amore", "Rigoletto" e "Amico Fritz".
(Prov.BZ 7/5/1943) Per le massaie: si possono prelevare 100 grammi di formaggio grana prenotato e 50 grammi di gorgonzola (razione di maggio).
Al "Druso" per la regia di Mario Camerini si proiettano "I promessi sposi" con Gino Cervi, Ruggero Ruggeri e Armando Falconi.
"L'Amministrazione dell'Ospedale Civile di Bolzano rende noto che (...) non potrà farsi luogo ad alcun accoglimento, qualora il malato non sia accompagnato dalle proprie carte annonarie".
I proprietari di edifici privati sono tenuti a fornire i capi fabbricato di maschere antigas.
(Prov.BZ 8/5/1943) Si scrive ancora di borsa nera: "Il settore più colpito è quello alberghiero ove (...) si annidava una evidente colpevole speculazione. I prezzi fissi degli alberghi e dei ristoranti erano tali infatti solo sulla carta. Un tale prendeva mezzo litro di vino non comune? Pagava per il vino e per il resto. Un tale, preso dall' appetito, stimolava l'albergatore ad aprire i doppi fondi delle dispense e a sciorinare su un piatto, opportunamente mascherato, una smilza porzione di prosciutto? Il conto saliva ad altezze stratosferiche. Non si potrebbe di-versamente comprendere come molti ristoratori e albergatori dell'Alto Adige abbiano negli ultimi mesi trovato la maniera di investire nel campo fondiario cospicui capitali. Ma gli alberghi non sono il tutto. Vorremmo anzi dire che sulla soglia dell'albergo la speculazione arriva adulta. Nasce altrove. Nasce nella casa dell' agricoltore, prospera nel retrobottega del negoziante, ingrassa nelle valigie... annonarie di quella nuova specie di pesce divoriero (sic) che è il commesso viaggiatore della borsa nera. Qui pure deve penetrare il bisturi della repressione".
Va in scena il "Rigoletto".
(Prov.BZ 11/5/1943) "In Africa ritorneremo! - Bolzano celebra la Giornata dell'Impero (che non c'è più, ndr) e dell'Esercito - nella ferrea affermazione della sua volontà di lotta e di Vittoria". Tutto lo spazio della cronaca cittadina è riservato alle manifestazioni. Si consegnano due medaglie d'oro alla memoria (maggiore Giuseppe Mazzaglia caduto in Etiopia e tenente Ferruccio Battisti - nipote del martire trentino - sul fronte greco).
(Prov.BZ 12/5/1943) "Non acquistare al mercato nero è una rinunzia che devi al sacrificio dei combattenti che donano tutto se stessi perché la Patria viva e vinca".
(Prov.BZ 15/5/1943) Al "Verdi" Va in scena l'"Elisir d'amore". "Da tempo, nel popoloso rione di Oltrisarco, il tram della linea Bolzano - Laives è preso d'assalto da un nugolo di bambini che si aggrappano ai predellini, montano sui respingenti con il grave pericolo di andare a finire sotto le ruote, o, traversando di corsa la strada, di essere investiti da qualche veicolo. Se nessuna disgrazia è capitata fino ad oggi, certo si deve all' invisibile angelo custode che veglia, facendo le veci delle mamme, sulla vita dei piccoli. Ma poiché l'affidarsi com-pletamente agli angeli custodi o profittare della bontà divina e può portare a conseguenze estreme, sarebbe bene che, compatibilmente con il gran daffare che hanno in questo momento, la mamme trovino anche il tempo di sorvegliare me-glio i loro piccoli al fine di evitare disgrazie".
(Prov.BZ 19/5/1943) Anche oggi, notizie relative a "denunzie per macellatura clandestina e sottrazione di carne al normale consumo".
(Prov.BZ 20/5/1943) In Corte d'Assise si condanna a morte per rapina e omicidio tale Massimo Lasch; l'episodio avvenne il 25 febbraio 1942 a Rasun di Sopra.
(Prov.BZ 21/5/1943) Si chiudono anticipatamente le scuole, e quest'anno senza particolari cerimonie. Venute meno le refezioni scolastiche, per molte famiglie ciò rappresenta un problema. Il partito sopperisce con il varo delle colonie estive della G.I.L., alle quali gli scolari potranno fruire dei pasti necessari.
In Corte d'Assise compare Giovanni Angerer, che in valle Slingia, al confine svizzero, mentre cacciava di frodo aveva ucciso una guardia di confine elvetica che l'aveva sorpreso. Il fatto avvenne nell'ottobre 1941. Condanna a 13 anni.
Al cinema "Dante" Erminio Macario in "Il pirata sono io".
(Prov.BZ 22/5/1943) In Alto Adige gli insegnanti sono 12.000, gli scolari 17.000.
Prima del "Rigoletto".
(Prov.BZ 23/5/1943) Si informano le massaie sui giorni e punti di vendita di frattaglie, carni ovine, salumi e patate.
(Prov.BZ 25/5/1943) Arte varie al teatro "Verdi" per i militari feriti o comunque convalescenti. Si apre con l'esecuzione di brani lirici, nei quali si esibisce tra gli altri Margherita Carosio. Segue uno spettacolo con Carlo Dapporto, il trio Lescano, i fratelli De Rege e Vanda Osiri (italianizzazione grafica di Wanda Osiris).
"Un gruppo di Giovani Fascisti chiede di partire per la zona di operazioni".
Prima dell'"Amico Fritz".
(Prov.BZ 27/5/1943) "L'inesorabile repressione dei reati annonari - altre tre denuncie (sic)".
(Prov.BZ 28/5/1943) "Contro il mercato nero - Una nuova serie di denuncie (sic)".
(Prov.BZ 29/5/1943) "La chiusura di due molini - Un agricoltore denunciato per omesso conferimento di cereali e latte".
Entro il 2 giugno bisogna demolire tutte le antenne radiofoniche.
Al "Verdi" Alida Valli e Gino Bechi recitano nel film "Pagliacci".
(Prov.BZ 1/6/1943) Terzo concorso corale al "Verdi", con la partecipazione di 400 coristi. Presenti anche i cori della G.I.L. di Vipiteno, Bressanone, Appiano e Merano, che si esibiscono separatamente. Poi tutti insieme sotto la direzione del M° Silvio Deflorian hanno cantato "E sì vaga e vezzosetta", "La Pastorella" e "Nina nana trentina". Con la banda del presidio, infine: "Giovinezza", "Battaglioni M", "Alla Patria", "Suona la tromba" e "Guerra guerra" dalla "Norma".
(Prov.BZ 3/6/1943) Al teatro "Verdi" va in scena la "Compagnia del teatro di Venezia" diretta da Carlo Micheluzzi. In programma nei giorni a venire quattro commedie, tra le quali il "Burbero benefico".
Croce di guerra al valor militare al tenente dei carabinieri Giuseppe Brandstätter, futuro colonnello dell'Arma, avvocato e presidente della Cassa di Risparmio, per un episodio del 22 marzo '43 in Africa: "Comandante di sezione carabinieri, assalito improvvisamente il proprio reparto, contrattaccava il nemico con coraggio e riusciva a metterlo in fuga. Scorto un dipendente che ferito giaceva al suolo sul fondo di uno uadi, incurante del pericolo percorreva allo scoperto e sotto nutrito fuoco di fucileria qualche centinaio di metri, riuscendo a raggiungerlo e a trarlo in salvo".

Il tenente Brandstätter, futuro presidente della Cassa di Risparmio di Bolzano

(Prov.BZ 5/6/1943) Sono terminati i lavori per la ristrutturazione dell'edificio di piazza Domenicani, destinato ad ospitare il Conservatorio musicale, attualmente allocato in via Vintola. Questo "da anni (è) risultato tanto insufficiente rispetto al costante crescere del numero delle classi e degli allievi, che alcuni docenti sono stati costretti a trasferirsi con strumenti e scolari in aule prese a prestito a caseggiati".
(Prov.BZ 6/6/1943) "Fascisti radiati per indegnità". Sono tre e sono colpevoli di aver ascoltato "radio nemiche".
Iniziano la loro attività le prime colonie elioterapiche della G.I.L.
(Prov.BZ 8/6/1943) Il violoncellista Massimo Amphiteatroff suona alla "Camerata del G.U.F.", accompagnato dalla pianista Ornella Puliti-Santoliquido.
Si noleggiano biciclette. Le tariffe: quattro lire per un'ora, sei per due ore, 22 per 24 ore. Ma per le biciclette che risultassero "molto usurate" è prevista una diminuzione del 30%.
(Prov.BZ 9/6/1943) Speculatori, borsaneristi: "Ogni cittadino onesto, ogni vero fascista che incontra uno di questi luridi messeri che profittano dello stato di guerra per arricchire, deve denunziarlo. Solo in tal modo compie il proprio dovere".
Il complesso artistico del Corpo d'Armata si esibisce a Madonna di Campiglio in favore dei soldati germanici feriti o convalescenti che vi sono alloggiati.
Si avvisano le massaie che sono in distribuzione: formaggio molle, grassi suini, burro, pesce e patate (di queste ultime, 3 kg al mese a persona).
(Prov.BZ 10/6/1943) Alle poste centrali ci sono i calamai, ma una sola penna.
(Prov.BZ 11/6/1943) Nuovo prefetto di Bolzano è Emanuele Zanelli, mutilato della grande guerra, qui trasferito da Catania.
Al cinema "Roma" si proietta "Gian Burrasca", con Sergio Tofano, film per bambini.
(Prov.BZ 13/6/1943) Grande concerto vocale-strumentale in piazza della Vittoria, diretto da Mario Mascagni. Centoventi orchestrali, solisti, il complesso corale della G.I.L.
(Prov.BZ 15/6/1943) Il segretario federale ritira la tessera del P.N.F. ad un "fascista indegno", l'ing. prof. Gustavo Angeli, nato a Stenico, direttore della Scuola agraria di Teodone. "Mancante di ogni virile sentimento di italianità e dimentico del trattamento usato dagli inglesi ai nostri prigionieri, ospitava nei locali della scuola agraria di Teodone un gruppo di prigionieri di guerra nemici, offrendo loro bevande e cibarie".
(Prov.BZ 16/6/1943) Il Dopolavoro inaugura le sue nuove attrezzature balneari al lago di Caldaro.
(Prov.BZ 17/6/1943) "Mietitori al lavoro nelle aiuole cittadine". La giardineria comunale raccoglie il frumento seminato in ottobre.
"Retata di macellatori clandestini a Sarentino". 28 denunce. Altri reati annonari a Vipiteno, Funes, Merano, Villandro.
(Prov.BZ 19/6/1943) Al cinema "Roma" si proietta "Dagli Appennini alle Ande".

Le notizie di denunce per violazione alle norme annonarie sono ormai quotidiane. Per i giorni venturi ci esenteremo pertanto dal citarle. Così anche le "notizie per le massaie", relative alle possibilità di acquisto di generi alimentari: prodotti, quantità e luoghi di vendita.

(Prov.BZ 20/6/1943) Beniamino Gigli canterà "in una caserma di un Reggimento di stanza a Bolzano", per i feriti e i militari. Tra questi ultimi figura un suo figlio.
Un lungo articolo è dedicato ai festeggiamenti agli alpini della "Tridentina" rientrati dalla Russia, dopo avere tra l'altro infranto - durante la ritirata - l'accerchiamento sovietico a Nikolajievka. Anche in questo caso non si precisa il luogo, ma si fa cenno ad un monumento all'alpino, che farebbe ritenere i resti della "Tridentina" ospiti di Merano o Brunico. Uno stralcio, dall'andamento zoppicante, tratto dal discorso del federale: "Noi rendiamo onore con commossa fierezza al Caduti della Tridentina, tutti presenti alle bandiere e nei ranghi, nella certezza che il popolo italiano, un esercito solo di soldati del fronte di combattimento e del fronte del lavoro, come già la Tridentina attraverso undici combattimenti seppe, romperà l'accerchiamento ed aprirsi il varco verso la liberazione sui campi gelidi di Russia nell'infuriare di una delle più grandi battaglie che la storia ricordi, saprà, con indomito non ignoto valore, serrare i ranghi per liberarsi dalla stretta che lo avvince, per scattare come un sol uomo contro quel nemico che in una ibrida accozzaglia di interessi, di religioni, di razze e di regimi, si è fatto nelle attuali vicende della guerra troppe illusioni specie nei nostri confronti". Egli ha cosi concluso: "In questa rievocazione del vostro eroismo, alpini della Tridentina, una sola volontà ci domina: Vincere, motto che è ormai certezza perché cosi vuole tutto il popolo italiano stretto attorno al Re Imperatore ed al Duce, nostro grande capo".
(Prov.BZ 22/6/1943) Il prof. Carlo Battisti dell'università di Firenze tiene una conferenza su "Italianizzazione in Alto Adige".
(Prov.BZ 26/6/1943) Al cinema "Dante" Alida Valli in "Piccolo mondo antico"
Ogni giorno alle 14,45 la radio (E.I.A.R.) trasmette nomi di prigionieri italiani in Russia.
(Prov.BZ 29/6/1943) Il giornale ricorda che le domande di pneumatici per biciclette, da parte dei lavoratori dipendenti, vanno presentati ai rispettivi datori di lavoro, che le inoltreranno agli enti sindacali competenti.
Nel tardo pomeriggio di domenica si è svolta una processione propiziatrice per la vittoria. Partenza dal duomo, arrivo alla chiesa di Cristo Re, enorme massa di fedeli. Dopo la benedizione da parte del vescovo ausiliare mons. Rauzi, il parroco del rione "Dux" (oggi "don Bosco") "ha recitato, e la folla ha ripetuto, una preghiera per la vittoria delle nostre armi e della nostra Patria, invocando sul nostro mondo, erede della civiltà romana e cristiana, la benedizione e la protezione di Dio".

Bambini delle “semirurali”, a piedi nudi

(Prov.BZ 30/6/1943) Campionati assoluti di tuffi a Bolzano. Nelle classifiche generali per società, vinte dalla Canottieri Milano, la Bolzano Nuoto figura al 5° posto nella categoria maschile e al 3° in quella femminile.
(Prov.BZ 1/7/1943) Inizia la mobilitazione civile di tutti gli uomini nati tra il 1907 e il 1925, e delle donne nate tra il 1919 e il 1925: saranno tutti avviati al lavoro. "Nessuno dubita che i mobilitati civili accoglieranno la precettazione con serena consapevolezza". Nelle città bombardate, ad esempio, i mobilitati saranno impegnati nello sgombero delle macerie.
(Prov.BZ 9/7/1943) La funivia del Colle funziona con una sola cabina, perché "il numero delle rotture di fili nella fune portante il carrello di destra è superiore a quello consentito dal regolamento"
Presso le sedi del partito si raccolgono indumenti e lana per i combattenti.
(Prov.BZ 10/7/1943) Nomi nuovi nel direttivo del G.U.F, del quale è segretario Aldo Boscarolli: entrano Aldo Pantozzi (vicesegretario), Flora Leveghi (fiduciaria femminile), inoltre Fulvio Bailoni, Tino Tomasi, Walter Gnecchi, Ugo Martegani, Claudio Emeri, Aladar Janes, Rino Lubich, Fabio Valer, Pietro Laraspata, Lodovico Scuro.
(Prov.BZ 11/7/1943) "Lana ai combattenti - Gli abiti dismessi possono servire alla Patria".

(Prov.BZ 13/7/1943) Un titolo: "Bolzano: cuori e volontà per la lotta e la vittoria - L'ardente manifestazione in Piazza IV Novembre - La profonda indissolubile unione tra Fascismo, popolo e Forze Armate riaffermata in vibranti parole dall'Eccellenza il Prefetto, dal comandante interinale di Corpo d'Armata e dal Federale".
(Prov.BZ 15/7/1943) Al cinema "Roma" si proietta "L'ultimo addio", con Gino Cervi, Luisa Ferida, Sandro Ruffini "e la nostra concittadina Maria Gardena". La Gardena si chiamava in realtà Herthilde Gabloner, ed era figlia dello scultore Ignaz Gabloner. Dopo una breve parentesi cinematografica, riprese la sua carriera di architetto.

Maria Gardena, in cappotto a quadri, nel film “Ho visto brillare le stelle”, della Atesia Film.

(Prov.BZ 17/7/1943) Code in piazza delle Erbe. "La nostra bella piazza delle Erbe presenta lo spettacolo mattutino, ormai per niente nuovo, delle innumeri code che sostano ed attendono e si allungano e accorciano e si snodano, spesso in giri e rigiri complicati attorno ai banchetti. Ora la coda è un fenomeno così frequente che, ormai, è diventato un luogo comune, una forma d'essere della pazienza (...)"
(Prov.BZ 22/7/1943) "In caso di allarme aereo - La preoccupazione di alcuni cittadini di raggiungere ad ogni costo un rifugio più sicuro, scavato in roccia, ma distante dalla propria abitazione, espone indubbiamente i malcauti a tutte le pericolose conseguenze di trovarsi sorpresi all'aperto (ecc.)".
(Prov.BZ 25/7/1943) Una bimba di otto anni - Velia Donghi - scompare per due giorni. Attardatasi a giocare non aveva fatto più ritorno a casa, temendo di essere punita. Dorme sulle panchine di una villa, finché uno sconosciuto non la riaccompagna a casa.
(Prov.BZ 27/7/1943) Il Gran Consiglio del fascismo sfiducia Mussolini che si dimette. "L'autorità militare assume la tutela dell'ordine pubblico nel territorio della nostra provincia". Si istituisce il coprifuoco dal tramonto all'alba. Chiusi pertanto nelle ore vietate cinema, teatri, pubblici esercizi, locali sportivi. Vietate le assemblee. Il comandante del Corpo d'Armata, che firma il relativo manifesto, è il "generale Gloria, nobile dei conti, gr.uff.Alessandro".

I giornali locali sono reticenti sul clima eccitato che si respira in città. La Provincia di Bolzano (già giornale fascista, ndr) in un articolo dal titolo "Bolzano, calma e operosa", scrive tra l'altro: "Ogni atesino ha immediatamente compreso che il Governo del Maresciallo Badoglio ha ora grandi e delicati compiti da assolvere e che nella sua molteplice e difficile azione va confortato dalla collaborazione cosciente, volonterosa e appassionata di tutti gli italiani, collaborazione sostanziata di fede nei destini della Patria, di illimitata fiducia negli uomini che la Maestà del Re Imperatore ha chiamato ai posti supremi della responsabilità, di azione e di costruttivo lavoro di tranquilla e serena attesa". Ma la Prefettura nella sua "relazione mensile" del 28 luglio riferisce: "Nella zona operaia e particolarmente nello stabilimento Lancia si è registrato un certo fermento. Due operai fascisti di quest'ultimo stabilimento sono stati malmenati ed uno di essi ha riportato lesioni guaribili in giorni cinque. Ciò ha indotto la direzione ad accordare una licenza, per ferie, agli operai inscritti al partito fascista, noti per il loro atteggiamento estremista". Dalla relazione del 2 agosto: "La popolazione, pur manifestando la sua soddisfazione, si è mantenuta calma, astenendosi, in via di massima, da azioni di violenza e di disordine. Soltanto nella Zona industriale di Bolzano e soprattutto nello stabilimento Lancia si sono verificate manifestazioni collettive di intonazione prevalentemente sovversiva" (da "Non abbiamo più caffè", edit. La Fabbrica del Tempo).

(Prov.BZ 1/8/1943) "A cura del Municipio, mentre è in corso di revisione la toponomastica cittadina, si sta anche provvedendo ad eliminare stemmi e simboli non conformi alla nuova situazione".
(Prov.BZ 3/8/1943) Il giornale di oggi è di un solo foglio, vale a dire due pagine. Alla cronaca di Bolzano sono dedicate tre sole colonne. Nei giorni successivi le due pagine si alterneranno alle quattro.
Il coprifuoco va dalle 22 alle 4,30.
(Prov.BZ 4/8/1943) Ferrovieri e postelegrafonici vengono militarizzati.
(Prov.BZ 5/8/1943) Riprende i lavori il Tribunale penale. L'avv. Guaita " nome della classe forense, dopo aver accennato brevemente agli storici avvenimenti dei giorni scorsi, ha con elevate e sentite parole espresso il vivo compiacimento di tutti per il ritorno alla normalità costituzionale".
(Prov.BZ 7/8/1943) Direttore responsabile della Provincia di Bolzano non è più Mario Ferrandi, compromesso con il regime fascista. Il giornale viene firmato da Vincenzo Filippone "incaricato della direzione".
(Prov.BZ 8/8/1943) Ugo Martegani, già membro del direttivo del disciolto G.U.F. (vedi notizia del 10/7), firma un articolo dal titolo "Del 'lei', del 'voi' - e di altre inutili storie". Nel testo, tra l'altro: "Noi ci domandiamo ora (...) se, a carte scoperte e sotto l'enorme peso degli avvenimenti che incombono da tutti gli orizzonti e premono alle porte della Patria, ci debba essere ancora qualcuno che pensi all'opportunità di usare il "lei" o il "voi" e spenda parole per stabilire quale delle due forme sia più affine al nostro spirito e alle nostre tradizioni".
(Prov.BZ 11/8/1943) Nelle striminzite tre colonne di cronaca bolzanina, trovano spazio notizie come "Il furto di una bicicletta", "Ladro di patate acciuffato dai Carabinieri", "Una gallina piovve dal cielo nell'ora del tramonto". Si evita di scrivere cose serie.
(Prov.BZ 12/8/1943) Si ricorda che "è fatto tassativo divieto di riunioni in pubblico per più di tre persone". Il cronista Ugo Martegani ricorda che la riconquistata libertà non esime dall'obbligo di portare il grano all'ammasso e dal divieto di ascoltare radio straniere (ovviamente radio Londra).
"Una donna investita da un autocarro trascina con sé nella caduta il figlio di due anni - Un tramvai di passaggio amputa alla disgraziata due dita della mano destra. Il figlioletto gravemente contuso". E' accaduto in via Claudia Augusta. La donna, Federica Barchetto di 40 anni, era impedita nei movimenti perché in stato di avanzata gravidanza.

Nella raccolta della Provincia di Bolzano presso la Biblioteca civica mancano a questo punto varie copie. Ricorriamo all'Alpenzeitung, giornale già fascista in lingua tedesca.

(Alpenz. 13/8/1943) Muore all'ospedale il 47enne Fortunato Serra, rinvenuto e soccorso per strada da un tassista. Probabilmente è rimasto vittima di un incidente stradale.
(Prov.BZ 14/8/1943) Viene condannato ad un mese di reclusione e 1.000 lire di multa il negoziante Giuseppe Bacher. Vendeva abusivamente della cioccolata, merce della quale è vietato il commercio.
(Prov.BZ 18/8/1943) Titolo: "Quando urlano le sirene d'allarme". "Suona l'Allarme, un fischio lacerante rompe il silenzio; ha una immediata eco in ogni casa. La gente è a letto. Subito si da voce di stanza in stanza, poi (ci) si veste rapidamente, alla meglio. E' prudente portare con sé qualche indumento; specie per i bambini, e possono succedere imprevisti. Un minuto deve bastare - e basta - per vestirsi. Si prende con sé i valori di facile trasporto, e si esce di casa. Questo, beninteso, nel caso che non s'abbia il rifugio nel proprio stabile; nel qual caso le cose sono di molto semplificate. Ma, prima di uscire di casa, c'è una operazione importante da non dimenticare: chiudere i rubinetti centrali dell'acqua e del gas, e spalancare le finestre. Le ragioni che consigliano questo procedimento sono ovvie (...). C'è chi dice di non voler andare in rifugio, per non voler fare la morte del topo. Ma tutti si convinceranno - speriamo il più tardi possibile - che i rifugi sono quelli che offrono la miglior difesa contro le incursioni".
(Alpenz. 19/8/1943) Una tranviera perde il blocco dei biglietti della tratta Bolzano-Laives. Appello all'onesto ritrovatore, perché li restituisca.
Il Lido è affollatissimo. Numerosi i bagnanti che si rinfrescano anche nel Talvera.
(Prov.BZ 20/8/1943) Si cambiano i nomi di vie cittadine. Così via Balbo torna ad essere via Museo, piazza 2 ottobre diventa piazza Municipio, piazza 28 ottobre diventa piazza Adriano, il ponte Littorio si trasforma in ponte Roma, via Razza in via Volta ecc.
(Alpenz. 22/8/1943) Si raccolgono le uniformi del disciolto P.N.F. A chi le restituisce, vengono rimborsate.
(Prov.BZ 26/8/1943) Riapre il circolo della Dante Alighieri.
(Prov.BZ 27/8/1943) Riunione dei filatelici aderenti al Dopolavoro. La loro attività è ostacolata dal fatto che è vietata la spedizione e la ricezione di francobolli dall'estero, è vietata la spedizione di francobolli a mezzo posta, si è applicata una tassa del 25% (come per gli oggetti d'arte) sulla compravendita.
(Prov.BZ 28/8/1943) Si raccoglie denaro per i soldati siciliani che si trovano in Alto Adige, lontani dalla loro isola in gran parte occupata dagli anglo-americani. L'iniziativa è del giornale.
(Prov.BZ 29/8/1943) "La chiusura di un albergo per il rifiuto di alloggio ad una famiglia sfollata". L'albergo è il "Dosses" di Santa Cristina. Resterà chiuso 15 giorni.
(Prov.BZ 31/8/1943) A nuovo prefetto di Bolzano viene designato Adalberto Berruti.
Il lettore Teresio Martinelli aveva espresso l'opportunità dell'introduzione del divorzio, rivendicando "il diritto di liberare definitivamente un poveruomo dal malanno d'una donna". Lettere indignate dei benpensanti inducono il giornale ad abbandonare il tema.
(Prov.BZ 1/9/1943) "Un nostro lettore, Antonio Bigoni, ci scrive una lettera lamentando le infrazioni che si verificano in molti ristoranti dove, in barba alle restrizioni imposte ai cittadini, i quali vedono un po' di carne ogni tanto, compiacenti osti vendono di sottomano prelibate pietanze a base di laute bistecche e di odorosi brasati".
(Prov.BZ 2/9/1943) Si chiude il ricovero nella Scuola commerciale "Duca di Pistoia" di via San Quirino, "dovendo l'edificio scolastico essere adibito ad ospedale territoriale".
"Ciclisti in contravvenzione per evasione alle norme sull'oscuramento".

Il 2 settembre Bolzano subisce il primo bombardamento aereo. Il giorno successivo i giornali non escono.

(Prov.BZ 4/9/1943) "L'incursione aerea nemica di giovedì. - L'allarme è stato dato poco prima di mezzogiorno e otto minuti dal suono intermittente delle sirene e la popolazione si è subito avviata verso i rifugi calma e disciplinata: solo all'imbocco della galleria del Virgolo alcuni irresponsabili che hanno comunque pagato cara la loro imprudenza hanno sostato ingiustificatamente in attesa determinando quindi, ai primi scoppi della contraerea, pericoloso ingorgo. Venti minuti circa dopo il segnale d'allarme, venticinque bombardieri provenienti dalla Valle d'Adige a quota tremila facevano sentire il loro rombo e subito le armi della contraerea entravano in azione: spostatisi sulla destra della valle, gli aerei nemici sganciavano le loro bombe sulla zona di Loreto, lungo tutta la via Garibaldi, in viale Vittorio Emanuele e in via Macello, ai Pani di Bolzano. Altre bombe, tutte dirompenti di medio calibro sono cadute nella zona delimitata da via Garibaldi, viale Vittorio Emanuele e via Verdi. In viale Trento è stato colpito gravemente il ricovero degli inabili al lavoro, dove si trovavano una ottantina di vecchi; altre case di abitazione sono state squarciate dalle esplosioni. In quella che fu la piazza dei divertimenti nume-rose bombe hanno arato l'intera superficie libera danneggiando in maniera non grave l'Albergo Sole ed altre case. In viale Vittorio Emanuele il Teatro Verdi ha subito gravi danni nella parte posteriore dove è andato rovinato in parte il palcoscenico; la parete laterale destra presenta un largo squarcio e numerosi palchi hanno subìto non lievi danneggiamenti".
In questo primo bombardamento il duomo non è stato toccato, ma sono andate in frantumi le antiche vetrate. Si elencano 7 morti e 27 feriti. Nella stessa giornata le bombe portavano la distruzione a Trento, nel rione della Portela: i morti accertati furono 98.

Il teatro “Verdi” a guerra conclusa

La Provincia di Bolzano e l'Alpenzeitung cessano le pubblicazioni. Per un giorno ancora esce il solo Dolomiten. Poi unico giornale sulla piazza sarà il Bozner Tagblatt, di stretta osservanza nazista. S'insedia negli uffici del Dolomiten, in via Museo; la casa editrice è la "Deutsche Volksgruppe", direttore il dott. Gunther Langes, eminente personalità del mondo sportivo altoatesino, "inventore" tra l'altro del primo slalom gigante della storia, sulla Marmolada, 1935. Supervisore politico Hermann Fink.

(Dol. 6/9/1943) "Veloce sgombero delle macerie" ad opera del Genio civile. Le case distrutte, in ottemperanza ad ordini superiori, non saranno riedificate che a conflitto terminato. A quelle danneggiate si metterà mano sotto la direzione di tecnici specializzati.
Si accerta un'ulteriore vittima: la 72enne Angela Eccher, rinvenuta sotto le macerie. E' scomparsa inoltre una coppia, i coniugi Vittorio e Maria Cattani, che si trovavano in prossimità della stazione del Virgolo, bombardata, con un carretto a mano carico di legname. I due figli, in apprensione, li cercano.
(Bozner T. 13/9/1943) Il giornale presenta la testata provvisoria Landeszeitung, e viene inviato agli ex abbonati del Dolomiten e dell'Alpenzeitung, che hanno cessato le pubblicazioni.
Il comandante del presidio, colonnello Frh. von Schleinitz, dirama un avviso col quale vieta il possesso "di materiale bellico italiano" (personalmente posso raccontare che in quei giorni, avevo otto anni, andavo a spasso per il Colle, ove ero sfollato, con un moschetto calibro 38 che avevo rinvenuto in un bosco). I militari germanici possono acquistare merci ma solo con Lire o "buoni del Reich", non con banconote germaniche. Legge marziale per i trasgressori.
A Bolzano torna il gas.
(Bozner.T 14/9/1943) La stazione bolzanina dell'E.I.A.R. riprende a funzionare collegandosi alla rete germanica.
Al cinema "Roma" iniziano programmi teatrali d'intrattenimento riservati a militari e cittadini di lingua tedesca.
"Dal mattino del 9 settembre al passo del Brennero sventolano la bandiera con la croce uncinata e quella delle SS". Treni carichi di soldati germanici si muovono verso sud. Sulla statale camminano verso nord colonne di ufficiali e soldati italiani disarmati, controllati da pochi soldati germanici. "Lungo i binari lavorano ferrovieri italiani, molti dei quali fanno il saluto fascista. Anche tra ufficiali e truppa italiani si scorgono volti rassicuranti. Tra di loro ci piace individuare il nucleo dal quale nascerà la futura Italia, quegli autentici combattenti che s'elevano al di sopra della melma dei vigliacchi e traditori". A Bolzano la vita normale è ripresa. Per le strade circolano pattuglie di cittadini e giovani di lingua tedesca armati di moschetto.

Rencio: il benvenuto di Bolzano alle truppe germaniche

In italiano: "Manifesto - Tutti i datori di lavoro e prestatori d'opera (...) che per qualsiasi motivo abbiano interrotto la loro attività, chiuso il loro negozio ed ufficio oppure abbandonato il posto di lavoro, vengono diffidati a riprendere immediatamente la loro attività (...). Chi non riprenderà entro tre giorni (...) il suo lavoro o non avrà riaperto il suo negozio, sarà punito ai sensi di legge. Firmato: il comandante del Presidio Frh. von Schleinitz, colonnello".

Militari italiani avviati ai treni per raggiungere i campi di concentramento in Germania

(Bozner.T 15/9/1943) Il Duca di Pistoia, già rappresentante dei Savoia a Bolzano, è riparato in Svizzera.
I rifugi del CAI e "di altre organizzazioni italiane" vengono commissariati. L'annuncia è dell'Alpenverein germanico.
(Bozner.T. 16/9/1943) Nel programma germanico in onda quotidianamente grazie alle strutture dell'E.I.A.R. di Bolzano, viene inserita quotidianamente alle 21 una finestra che diffonde musiche popolari tirolesi.
Al cinema "Roma" si proietta "Dorf im Roten Sturm" e - a colori - "Heimat in Waffen" ("die Standschützen von Tirol").
(Bozner.T. 16/9/1943) Oltre al cinema "Roma" funziona anche il "Luce". Si proiettano solamente film in lingua tedesca.
(Bozner.T. 20/9/1943) I cittadini germanici che si trovano in Alto Adige sono invitati a presentarsi alle autorità, per un loro impiego in zona.
(Bozner.T. 21/9/1943) I distributori autorizzati alla vendita di benzina sono a Bolzano 6, a Merano 3, uno a Brunico e uno a Dobbiaco.
(Bozner.T. 22/9/1943) A commissario prefettizio della provincia di Bolzano viene nominato Peter Hofer. Dopo il suo insediamento in prefettura, all'uscita, Hofer e il commissario capo delle province di Bolzano, Belluno e Trento sono oggetto di una manifestazione di simpatia espressa da cittadini in tedesco e italiano. L'articolo è preceduto dal titolo "Servire la vittoria!"

Peter Hofer a destra, in borghese, seduto in auto

L'ascolto di emittenti radiofoniche straniere è punito con la reclusione da sei mesi a tre anni, e con multe da quattro a quarantamila lire. "Chi ascolta radio straniere tradisce il popolo tedesco".
(Bozner T. 23/9/1943) Nelle quotidiane note demografiche (nati, morti, matrimoni) i nomi dei cittadini di lingua italiana appaiono tedeschizzati.
Il cinema "Centrale" muta il suo nome in "Bozner Lichtspiele". Si proiettano film alle "Bozner Lichtspiele", al "Luce" e al "Roma".
(Bozner T. 24/9/1943) Il 4 ottobre "si apre in Sudtirolo la scuola elementare tedesca". Vi sono obbligati indistintamente tutti i bambini di lingua tedesca. Seguiranno ulteriori notizie, anche per i bambini di lingua italiana.
In piazza Gries una bimba di quattro anni - Emma Gasser - cade da un terzo piano e muore.
Nelle sale cinematografiche altoatesine (Bolzano, Merano, Bressanone, Brunico, San Candido, Egna e Laces) si proiettano unicamente film in lingua tedesca.
(Bozner.T. 25/9/1943) Le quattro scuole tedesche che apriranno a Bolzano si trovano in centro, Gries, Rencio e Oltrisarco.

Il giorno 25 settembre Bolzano subisce un secondo bombardamento aereo. Il Bozner Tagblatt non precisa i danni, e dà notizia dell'attacco solo indirettamente nella sua edizione del giorno 27 (vedi più avanti). E' possibile reperire maggiori notizie dagli appunti di un privato - R.Melchiori - in mio possesso, e dal libro "Gli anni delle bombe" (M.Ferrandi, G.Pacher, L.Sardi - ed. SETA - 1973). Si apprende che il bombardamento avvenne sul mezzogiorno e "venne colpita ancora la stazione, il parco di viale Stazione, il Virgolo, la zona di Rencio". Io all'epoca ero sfollato al Colle. Dopo i bombardamenti uscivamo dalla cantina, aspettavamo che cadessero le ultime schegge dell'antiaerea (un fischio e qualche tegola che saltava), e ci affacciavamo al muretto dell'albergo per guardare a valle. Bolzano era nascosta sotto una nube di polvere. Lì sotto c'era mio padre. Era ancora vivo?

(Bozner.T. 27/9/1943) Si raccomanda alla popolazione di mantenere la disciplina. A bombardamento concluso non ci si deve affollare nei luoghi ove le bombe sono cadute, col risultato di intralciare le operazioni di soccorso.
(Bozner.T. 28/9/1943) Le notizie dall'Alto Adige non appaiono più sotto il titolo "Nachrichten aus Südtirol", ma "Nachrichten aus der Provinz Bozen".
(Bozner.T. 1/10/1943) Una nota del provveditorato agli studi rende noti i tempi e i luoghi per la partenza degli scolari sudtirolesi alla volta della Germania, il giorno 5. Non si precisano ulteriori dettagli. Ma dall'edizione del 22 ottobre si apprende che la neo-costituita scuola primaria tedesca si estende solo alle prime quattro classi; per frequentare le classi dalla quinta in su, gli scolari vengono trasferiti in Germania.
Il notiziario cinematografico settimanale sull'attualità ("Wochenschau") mostra tra l'altro le immagini della liberazione di Mussolini sul Gran Sasso. Il giornale, nella cronaca, riporta puntualmente i temi che il cinegiornale tratta.
(Bozner.T. 2/10/1943) Le lezioni per i bambini tedeschi (delle prime quattro classi) iniziano il giorno 4 nella scuola oggi "Manlio Longon", in via Diaz, allora "Rosa Maltoni", madre di Mussolini.
Inizia il trasferimento di uffici pubblici dal centro città, oggetto di bombardamenti, a Gries. Si incomincia con il "Consiglio provinciale dell'Economia" che si trasferisce dal palazzo mercantile alla pensione Pitscheider.
(Bozner.T. 4/10/1943) Torna l'ora solare, centroeuropea.
Incidente mortale in una birreria bolzanina. Ne è vittima il 44enne Alois Splendore.
Sono frequenti i necrologi di soldati sudtirolesi del Reich caduti in guerra. Questi necrologi si distinguono per la croce di ferro contenente una croce uncinata, che vi appare al centro, in alto. Il 5 ottobre si annuncia che ha incontrato morte eroica Hans Bertolini, SS della "Leibstandarte Adolf Hitler". Il decesso è avvenuto il 5 luglio sul fronte russo, solo adesso se ne da notizia. Si precisa che "sacrificò la sua giovane vita per il Führer, il Popolo e la Patria". Questo formula, o altra analoga, apparirà quasi sempre nei necrologi di soldati caduti, ma sempre meno col passare del tempo.

Il giorno 4 Bolzano viene bombardata per la terza volta. Il Bozner Tagblatt non ne parla che indirettamente, dando notizia che durante l'allarme aereo era stata rubata una bicicletta!! Non appare neanche la notizia dei due prigionieri inglesi fuggiti da un trasporto mentre le bombe cadevano sulla stazione. Furono raggiunti in via Ca' de Bezzi da due militarizzati sudtirolesi della SOD che ne uccisero uno a fucilate, ferendo l'altro. Dopo la guerra i due sudtirolesi (vedi le cronache del 1945) furono processati dalla sezione straordinaria della Corte d'Assise.

(Gli anni delle bombe, SETA, 1973) "Lunedì 4 ottobre 1943 l'offensiva aerea riprese più massiccia. L'allarme durò dalle 11,45 alle 16,40. Furono due le ondate dei bombardieri e la seconda sorprese la gente che stava già sfollando i rifugi. Fu un evento dolorosissimo che provocò molte vittime. Le bombe caddero un po' dappertutto: principalmente sulla stazione ferroviaria. Quel poco che rimaneva del quartiere Loreto, la stazione a monte del Virgolo, la conceria Oberrauch in fondo a via Conciapelli, il garage Touring ed altri edifici scomparvero".

(Bozner.T. 6/10/1943) La corrispondenza ufficiale può essere espletata tanto in italiani che in tedesco. I nomi delle località, agli ingressi dei centri abitati, debbono essere bilingui, onde evitare malintesi tra elementi della Wehrmacht e la popolazione locale.
Ci si avvia alla ridenominazione di piazze e strade intitolate a persone relazionate con la casa reale italiana e con il governo Badoglio.
Come si è constatato in casi di bombardamenti, le tende alle finestre favoriscono gli incendi. E' opportuno eliminarle.
(Bozner.T. 7/10/1943) Gli appartamenti vuoti debbono essere denunciati.
(Bozner.T. 9/10/1943) La carne è un alimento da consumare con limitata frequenza, perché ha controindicazioni: meglio farinacei, verdura ecc.
(Bozner.T. 11/10/1943) "Sabato pomeriggio una banda musicale delle SS ha dato concerto, davanti a numeroso pubblico (in piazza Walther, ndr). Abbiamo avuto così la possibilità di risentire dopo molti anni nuovamente a Bolzano un complesso musicale tedesco". Nella recensione ci si compiace dell'apparizione dei sassofoni, inventati cento anni fa da un tedesco (in realtà l'invenzione è del belga Adolpe Sax, 1846).
(Bozner.T. 12/10/1943) E' ripreso il servizio telegrafico, ma solo limitatamente alle province di Bolzano, Belluno e Trento.
Rare sempre le notizie di cronaca. Oggi le tre colonne (molto scarse) dedicate a Bolzano concedono più di metà dello spazio a scritti elegiaci sul mese di ottobre.
(Bozner T. 13/10/1943) Le disgrazie dovute all'esplosione di ordigni bellici sono frequenti, ma il giornale non le riferisce. Tuttavia un avviso del comandante militare Freiherr von Schleiniß mette in allarme i genitori: dice che la frequenza degli incidenti di questo tipo deve indurli a suggerire prudenza ai figli.
Si ricorda che ogni trattenimento danzante è proibito.
Sempre numerosi - oggi ce n'è tutto un elenco - i furti di biciclette.
(Bozner T. 16/10/1943) Sempre scarsissima la cronaca: lo spazio è dedicato spesso a temi insignificanti. Oggi, ai "vini conosciuti della Provincia di Bolzano" (niente Südtirol). Il rituale lungo articolo sul cinegiornale settimanale offre invece due spunti interessanti:
1) L' "accorciamento del fronte orientale" vede la popolazione trasferirsi, con cavalli, mandrie, greggi e beni, disciplinatamente verso occidente insieme alle truppe germaniche. "In perfetto ordine vengono abbandonate città e territori, tutto il materiale necessario viene portato appresso e infrastrutture importanti vengono fatte saltare o date alle fiamme". Se ne deduce che la Wehrmacht si ritira e l'avanzata dell'Armata Rossa prosegue.
2) In Germania si è celebrata la festa del ringraziamento per il raccolto: nella Sporthalle di Berlino in migliaia hanno ringraziato Hitler (non il Padreterno!) per aver assicurato anche quest'anno al popolo l'approvvigionamento alimentare.
(Bozner T. 19/10/1943) Solo nove righe per dire che "l'operaio O. Renzi" è stato investito ed ucciso da un treno mentre attraversava i binari.
(Bozner T. 20/19/1943) E' ripristinata (nuovamente?) l'erogazione del gas.
(Bozner T. 21/10/1943) "Al posto della razione non ancora ritirata di riso e pasta per settembre e al posto dell'intera razione di riso e pasta di ottobre, viene distribuita una pari quantità di farina".
(Bozner T. 22/10/1943) Al cimitero militare di San Giacomo sono frequenti i riti funebri in onore degli ultimi caduti di Bolzano e del circondario. Il giorno 19 se ne sono commemorati dodici.
(Bozner T. 25/10/1943) Articolo in prima pagina, in grande rilievo:"Varie centinaia di persone" sono convenute ad Egna alla festa del ringraziamento per il raccolto. E' presente l'alto commissario per l'Alpenvorland (le province di Bolzano, Trento e Belluno) Franz Hofer. Oltre della fede nell'immancabile vittoria, ha parlato anche dell'impegno delle donne rurali, coinvolte nella battaglia per l'approvvigionamento alimentare, così come i loro uomini sono impegnati al fronte. Il discorso è stato spesso interrotto da deliranti applausi ("stürmische Beifälle"). Quindi musiche e balli. Nessun momento religioso.

Il Gauleiter Franz Hofer

Si apre una "Casa del soldato" in piazza Walther, in quello che era stato l'albergo "Schgraffer" e poi la "Camerata del G.U.F."
Matrimoni: "A Innsbruck si sono uniti in matrimonio il dott. Silvius Magnago, Regierungsassessor, di Bolzano, e l'interprete Sophie Cornelissen, da Essen". Dopo la guerra Magnago diventerà presidente della giunta provinciale di Bolzano.
(Bozner T. 30/10/1943) Si annuncia un nuovo concerto della banda delle SS in piazza Walther.
Nei Balcani (non si precisa la località) è caduto in un conflitto con "banditi" (ossia partigiani) lo "Jäger" 35enne Gustav Grosse. Nel necrologio: "La certezza che ha donato la sua vita per la grandezza e il futuro del nostro eterno popolo tedesco, attenua il nostro grande dolore per la sua perdita".
(Bozner T. 2/11/1943) Sempre scarsissima la cronaca di Bolzano. Oggi grande spazio viene dedicato al... mercato dei funghi.
(Bozner T. 3/11/1943) Per accedere alle province di Bolzano, Trento e Belluno, da altre province italiane, è necessario premunirsi di un lasciapassare delle rispettive questure.
(Bozner T. 6/11/1943) Si consiglia di precedere l'inverno sistemando le patate in cantina. Le si possono acquistare con i tagliandi A B C D E F delle carte annonarie.
(Bozner T. 10/11/1943) Muli e cavalli vengono dati in prestito dall'amministrazione militare germanica ad agricoltori di Bolzano, San Genesio, Nova Levante, Colle, Cortina e Cortaccia, debbono essere ora restituiti. Si tratta evidentemente di animali già di proprietà dell'esercito italiano.

Il 10 novembre Bolzano subisce il quarto bombardamento, ma l'indomani il Bozner Tagblatt non ne fa alcun cenno, limitandosi a dire che in casi di danni all'impianto del gas, è preferibile non accendere le fiamma, attendendo fino a quando le condutture non saranno riparate. Grande spazio è dedicato invece ad un concerto della banda delle SS, a Merano.
Ricorriamo allora nuovamente a "Gli anni delle bombe" di M.Ferrandi, G.Pacher e L.Sandri: "Il 10 novembre le sirene suonarono (...) alle 11,05. Nuovo bombardamento in due tempi. Il cessato allarme infatti avvenne alle 12,10 e quando, dieci minuti dopo, le sirene entrarono nuovamente in azione, gli aerei della seconda ondata erano già sulla città. In queste due occasioni furono colpiti il Lido, il Campo sportivo, le case di viale Trieste, per la terza volta la ferrovia, l'albergo "Alto Adige", la stazione a valle della cremagliera del Renon. Gravissimi danni subì il Duomo (...). Quando si mise mano alle opere di ripristino, nel tardo dopoguerra, si constatò che nel sottosuolo erano chiare le tracce di un'antica chiesa paleo-cristiana".
Non si hanno notizie dei numeri dei morti, se ve ne furono, come è probabile.
(Bozner T. 13/11/1943) L'orario degli sportelli bancari in Alto Adige è il seguente: dalle 8,30 alle 11,30.
(Bozner T. 14/11/1943) Si insedia a Bolzano un tribunale speciale con competenze per i reati contro la sicurezza nelle tre province di Bolzano, Trento e Belluno (Alpenvorland). Vi sono soggetti i cittadini germanici e chiunque attenti alla sicurezza degli interessi germanici. Il giudice è unico, ma in alcuni casi si può costituire un collegio di tre magistrati. Le sentenze sono inappellabili e vengono assunte secondo la legge della zona alpina danubiana, sempre che non sia prevista una legislazione particolare per l'Alpenvorland. Questo tribunale speciale non intacca le competenze dei tribunali militare, delle SS e della polizia. In materia civile e amministrativa è possibile l'appello alla corte di Trento

il Tribunale speciale si riuniva in villa Brigl, futura sede della S.V.P., poi abbattuta

Aggressioni a elementi della Wehrmacht o azioni di spionaggio ecc. vengono punite con la morte o con il carcere. E' proibito ogni rapporto con prigionieri di guerra. Proibita l'installazione di impianti radioriceventi.
(Bozner T. 17/11/1943) Nel caso di guasto alle sirene l'allarme sarà dato da una rapida successione di spari della contraerea.
Alla "Casa del soldato" della Wehrmacht (piazza Walther) ha dato concerto, per i militari germanici, un'orchestrina delle SS
Si limita il consumo del sale. La razione per persona è di 300 grammi al mese. Bambini con meno di tre anni non vi hanno diritto.
(Bozner T. 18/11/1943) Dal 20 al 27 novembre sarà venduta carne col tagliando nuero 126.
(Bozner T. 19/11/1943) L'agricoltore 19enne Viktor Merlo trova a Rencio un ordigno, lo porta a casa e tenta di smontarlo, questo esplode e lo uccide.
Unica sala cinematografica che si fa pubblicità è il "Lichtspieltheater" (già cinema "Centrale") dove si proietta "Das Herz einer Königin" (Maria Stuarda) con Zarah Leander.
(Bozner T. 20/11/1943) In via Vittorio Veneto, davanti alle caserme, scontro tra un autocarro ed una motocarrozzetta militare a tre ruote. Muore un militare tedesco, ferito l'altro. L'autocarro fugge.
(Bozner T. 22/11/1943) Cäsar (!?) Coletti di 35 anni. cassiere in una banca, s'era impadronito di 45.000 lire detraendole dai libretti di risparmio dei clienti. E' stato condannato ad oltre 2 anni.
(Bozner T. 24/11/1943) Sempre frequenti i necrologi e le brevi note di cronaca di militari sudtirolesi caduti. Oggi ne sono stati commemorati a San Vigilio di Marebbe, Ortisei, Merano e Nova Levante.
(Bozner T. 25/11/1943) Articoletto di colore su Giava e Tibet, la coppia di leoni ospiti del piccolo zoo nell'attuale parco "Petrarca". Giava ha compiuto tre anni.
Per dicembre ogni bolzanino ha diritto a uno chilo di riso, un chilo di pasta, 200 grammi di burro o una corrispondente quantità di olio, 160 grammi di olio, mezzo chilo di zucchero, 125 grammi di formaggio da grattugiare, 100 grammi di sapone, e marmellata "come il mese scorso".
(Bozner T. 30/11/1943) Investimento mortale in una via, non precisata, del centro. Il 38enne Alexander Milani attraversa la strada al buio (c'è l'oscuramento) e viene investito.
(Bozner T. 2/12/1943) Più pane per lavoratori e giovani (dai 9 ai 18 anni). Per i lavoratori si passa da 250 grammi quotidiani a 325. Per i giovani da grammi 150 a 225.

Il 2 dicembre Bolzano subisce un quinto, pesante bombardamento. Il Bozner Tagblatt non vi fa alcun cenno, e pubblica invece in cronaca articoli come "Fiori in inverno" e "Non dimenticarsi dei crauti". Leggiamo invece in "Gli anni delle bombe": "Le sirene suonarono alle 12,30. La contraerea entrò quasi subito in azione ma non riuscì ad impedire che 35 quadrimotori americano giungessero sull'obiettivo e questa volta il raggio di caduta delle bombe fu molto più ampio (...). In complesso le bombe piovvero su una zona molto vasta ma i quartieri più colpiti, dove il numero delle vittime fu elevato, furono quelli a nord e sud di via Vintola e quello che si stende tra via San Quirino e Gries. La scuola Adelaide Cairoli (oggi Goethe, ndr) in piazza della Madonna, fu centrata da diverse bombe che (...) causarono la morte di 48 persone, in gran parte militari. Undici vittime si ebbero nella casa Knoll dove un ordigno esplosivo cadde sul lato interno nel retro del negozio di alimentari Schlechtleitner in piazza Erbe. Numerosi i morti nella scuola commerciale in via San Quirino, dove pure esisteva un rifugio".
Negli appunti di R.Melchiori figura che bombe caddero anche sui mulini Rössler, su palazzo Toggenburg, sulla casa S.Afra (già sede del carcere, dove nel 1809 pernottò il prigioniero Andreas Hofer), sulla commenda dell'Ordine Teutonico, in via Museo ecc. Ma la bomba che esplodendo ebbe la maggiore eco, fu quella che in via Weggenstein centrò la macchina sulla quale si trovava il commissario prefettizio Peter Hofer con tre SS e l'autista. La notizia era troppo forte, per celarla, e così il giorno 4 il giornale aprì la prima pagina con un ricordo di Peter Hofer.

(Bozner T. 4/12/1943) Titolo: "Peter Hofer (segue, al posto della tradizionale croce cristiana indicante il decesso, un simbolo runico)". Testo: "Il 2 dicembre il Volksgruppenführer e commissario prefettizio di Bolzano è caduto nell'espletamento del suo dovere per un attentato terroristico nemico". Nella lunga elegiaca commemorazione si ricorda che era nato nel 1905 (aveva quindi 38 anni), era sarto, ed aveva collaborato nell'ufficio opzioni con Franz Hofer. Dai necrologi si apprendono i nomi delle due SS che viaggiavano con lui: Josef Vieider e Luis Bernard, ed inoltre l'autista Josef Alfreider. Il commissario per l'Alpenvorland Franz Hofer nomina immediatamente successore di Peter Hofer, nell'incarico di commissario prefettizio per la provincia di Bolzano, l'avvocato Karl Tinzl. Nato nel 1888 a Silandro, Tinzl fu arruolato dal 1915 al 1918 nell'esercito austro-ungarico, rappresentò i sudtirolesi nel parlamento italiano dal 1921 al 1929, ultimamente collaborava con il commissario per l'Alpenvorland Franz Hofer. Nel secondo dopoguerra sarebbe stato eletto al parlamento italiano, nelle fila della S.V.P.

L’auto sulla quale viaggiava Peter Hofer

(Bozner T. 6/12/1943) Le quattro salme, racchiuse in bare allineate nella "sala dei marmi" (ove si riunisce oggi la giunta comunale), vengono traslate davanti al Municipio dove si celebra un rito funebre, non religioso. E' presente il Gauleiter Franz Hofer, rappresentanti di Wehrmacht, SS e Polizia, ed una grande folla. Nell'articolo per la prima volta si fa cenno all'"attacco nemico del 2 settembre". Franz Hofer esalta la figura del commissario prefettizio defunto e l'immancabile vittoria.
(Bozner T. 7/12/1943) La rubrica dello stato civile elenca 15 morti, tra cui 3 bimbi di meno di un anno. Sono evidentemente in gran parte vittime del bombardamento del 2 dicembre. Non figurano ovviamente i militari deceduti sotto le macerie della scuola Adelaide Cairoli.
(Bozner T. 8/12/1943) Nell'Alpenvorland visite di leva e arruolamenti senza distinzione di appartenenza etnica possono avvenire solo presso i relativi comandi di Bolzano, Belluno e Trento. La chiamata da parte della Milizia volontaria per la sicurezza nazionale (M.V.S.N.) è avvenuta erroneamente.
(Bozner T. 11/12/1943) Stato civile: altri 14 morti, tra cui due bimbi di sette giorni.
(Bozner T. 13/12/1943) Stato civile: altri 10 morti, tra i quali tre bimbi di 4, 7 e 10 anni. Nella settimana precedente si sono avuti 49 decessi, in gran parte - se non totalmente - conseguenza delle bombe.
(Bozner T. 15/12/1943) Dal 16 al 19 dicembre sarà effettuata per le strade e le case una raccolta a favor dei militari che al fronte si oppongono "ai subumani bolsevichi e ai gangster plutocratici angloamericani". Nessuno deve sottrarsi.

Il 15 dicembre Bolzano subisce un sesto bombardamento. L'indomani il Bozner Tagblatt non ne parla, ospitando invece in cronaca un lungo articolo sui crauti, che sono "un'importante verdura invernale".
Per saperne di più, ricorriamo pertanto nuovamente al volume "Gli anni delle bombe" (SETA, 1973). "Mercoledì 15 dicembre (...) l'allarme si protrasse per tre ore. La città fu sorvolata da 350 bombardieri americani (la cifra di 350 appare eccessiva, forse erano solo 35, ndr) che risalendo la valle dell'Adige avevano sganciato su tutti gli obiettivi ferroviari. Su Bolzano caddero nel complesso un centinaio di bombe con un raggio d'azione che partiva dal vecchio centro e si irradiava a tutta la periferia. Cadde la colonna di Maria nella piazza omonima; il palazzo Toggenburg fu nuovamente colpito proprio in corrispondenza dell'ingresso monumentale; poi il palazzo Forni, la clinica Santa Maria, la parte sud del Convento degli Eucarestini; in via Museo al quadrivio con via Roggia la casa Waldmueller e la tipografia Amonn; nell'allora via Regina Elena la sede dell'Eiar e la casa Canal; in piazza Walther l'ingresso al cimitero Parrocchiale; in viale Stazione sui giardini di sinistra una bomba colpì in pieno una trincea coperta nella quale erano riparati parecchi soldati germanici. Cinque morirono. Per il teatro Verdi, già danneggiato nei precedenti bombardamenti fu la fine: un ammasso di macerie. E ancora: distrutta villa Kopal, danneggiati i dintorni di villa Pretz, la casa dei Canonici a S. Giovanni e le proprietà del conte Thun a Sant'Osvaldo. Anche la passeggiata di Sant'Osvaldo fu sconquassata. Particolarmente provata fu la zona di Rencio e di Santa Maddalena. La zona di S. Quirino fu duramente colpita, in via Cappuccini altre bombe caddero nell'orto del Convento. Oltre l'Isarco, in via Trento, la trattoria Edelraut non fu risparmiata. Una bomba, fortunatamente inesplosa, fu rimossa in via Leonardo da Vinci all'altezza del Consorzio Risparmi e Prestiti. Altra bomba inesplosa presso il Ponte del Talvera : la sabbia del greto ne impedì l'esplosione. Ai Piani di Bolzano vennero danneggiati gli impianti ferroviari ed il mercato frutticolo". La lista di R.Melchiori elenca anche la prefettura, la canonica, l'ufficio della SAD in piazza Walther (e cioè l'edificio delle "Generali"), il monumento a Peter Mayr nei pressi del duomo.

(Bozner T. 17/12/1943) Al cimitero militare di San Giacomo ha luogo un rito funebre per cinque membri della polizia militare "caduti durante un attacco di aerei nemici". Evidentemente si tratta del bombardamento del giorno 15. E' presente un reparto del "Polizeiregiment Bozen", lo stesso che a Roma in via Rasella nel 1944 fu oggetto di un attentato da parte di partigiani italiani. Ne conseguì la rappresaglia della Fosse Ardeatine, con oltre 300 fucilati.
(Bozner T. 21/12/1943) Il 15enne Anton Russo vuole salire sul treno Bolzano-Merano, ma lo fa dal lato vietato, dove si trova la terza rotaia. Una scarica elettrica lo uccide.
Viene introdotta la tessera per la vendita dei tabacchi.
(Bozner T. 24/12/1934) Vigilia di Natale: il giornale esce eccezionalmente a otto pagine.
I rifugi in galleria a S.Osvaldo e Grioes sono riservati anzitutto agli abitanti della zona che non dispongono in casa di rifugi antiaerei, in secondo luogo a quanti al momento dell'allarme si trovino a transitare casualmente nella zona. Si proibisce a chiunque di dimorare in zona fin dalle prime ore del mattino, pronti a occupare posti nelle gallerie al primo allarme. Saranno effettuati severi controlli.

Il 25 dicembre, giorno di Natale, Bolzano viene devastata da un sesto bombardamento. Il Bozner Tagblatt non entra nei dettagli, ma quando le pubblicazioni vengono riprese, il giorno 27, la notizia, lapidaria, appare in prima pagina nell'articolo quotidiano dedicato alla situazione generale in Europa e datato dal "Quartier generale del Führer".

(Bozner T. 27/12/1943) "Dal Quartier generale del Führer": nel corso di bombardamenti su Bolzano e alcune località dell'Italia settentrionali, sono stati abbattuti cinque aerei nemici.
Nella pagina di cronaca appare un commento, a firma G.L. (Gunther Langes, direttore del giornale) e intitolato "Bombardieri col rosario sopra Bolzano". Nell'articolo si condanna la circostanza che il bombardamento sia avvenuto proprio il giorno di Natale. Vi si legge anche che un aereo americano era stato abbattuto mentre volava a 6.000 metri. Nessuno dei componenti l'equipaggio era riuscito a salvarsi e i loro corpi sono stati rinvenuti dilaniati. "Erano solo resti pietosi, quel che è rimasto di questa gente vestita di tute riscaldate elettricamente, così come gli stivali di pelliccia e i guanti. Ma nelle tasche, oltre a cioccolata, biscotti e caramelle, si sono trovati anche... rosari. Quindi questa gentaglia assassina portava con sé anche rosari, augurandosi certamente che ogni singolo grano si trasformasse in una bomba da mille chilogrammi, con la quale devastare la campagna tedesca, città tedesche, gente tedesca, donne e bambini nel giorno di Natale". Ovviamente - secondo G.L. - la vittoria finale sarà tedesca.

Leggiamo in "Gli anni delle bombe" (SETA, 1973): "Le formazioni anglo-americane formate da 40 apparecchi iniziarono il bombardamento alle 13,15. Se i morti od i feriti furono complessivamente pochi, i danni furono molto in-genti: furono colpiti la piazzetta di Rencio, l'Hotel Scala, il sentiero alto di Rencio, il parco ferroviario, il ponte Loreto, il maso Bozner (totalmente distrutto), il maso Mumelter ad Aslago. Intorno al Virgolo e sulla sua sommità caddero circa 70 bombe. Cinque aerei furono abbattuti dalla contraerea".
Negli appunti scritti a mano di R. Melchiori si legge che l'aereo che conduceva la squadriglia fu colpito e i suoi pezzi caddero nella zona di Rencio: cinque membri dell'equipaggio morirono, cinque furono presi prigionieri essendosi salvati con i paracadute.
A questo proposito, ho ricordi precisi anche io (avevo compiuto nove anni il giorno prima). Ero sfollato al Colle con i miei, ci rifugiammo nella cantina dell'albergo "Klaus", la terra tremava (caddero bombe anche in zona), il prete francescano che era salito lassù per celebrare il Natale ci diede l'assoluzione in articulo mortis. Scesero due paracadutisti, evidentemente si trovavano a bordo dell'aereo abbattuto: uno era ferito e non lo vidi, lo medicarono e misero a letto. L'altro stava bene: aveva solo un occhio tumefatto. Lo fecero accomodare nella Stube, noi bambini entrammo e lo guardammo come fosse un alieno. Ci sorrise e ci fece vedere le fotografie dei suoi figli. Aveva un volto lungo, i baffi, molto "inglese". Una giovane donna tra i presenti, fanatica nazista con un braccio colpito dalla polio, figlia di un macellaio di piazza Erbe, conosceva la lingua e gli parlava: disse che era un colonnello inglese, poi ci mandò fuori, si mise a urlare, e gli diede un ceffone (lo appresi dai commenti indignati dei "grandi"). Il pomeriggio stesso i due aviatori furono accompagnati a Bolzano a piedi e con un carro (la funivia era stata bombardata) dai contadini, armati di fucili da caccia. Recentemente, grazie a ricerche del maresciallo Mario Rizza, ho avuto modo di apprendere che l'aviatore che avevo incontrato era il colonnello americano Jean R. Byerly che aveva comandato il bombardamento: 40 velivoli B 17 (fortezze volanti) decollati dalle Puglie avevano scaricato 300 bombe. L'aereo di Byerly era stato colpito in quota e 4 occupanti morirono all'istante. Gli altri si salvarono col paracadute ma uno morì nel prendere terra a Rencio. Un B 17 era occupato solitamente da 10 elementi. L'aereo precipitò a Rencio. Sono entrato in contatto (2010) con un nipote del colonnello Byerly (capitano in Colorado) che me ne ha mandato una foto. L'ho riconosciuto.

Il colonnello Jean R. Byerly comandò il bombardamento del Natale 1943

(Bozner T. 28/12/1943) Si consiglia di non installare le doppie finestre invernali. Meglio tenerle a disposizione nel caso per un attacco aereo subissero danni vetri primari.
(Bozner T. 30/12/1943) In Alto Adige i giorni 18 e 19 dicembre si è raccolto per gli indigenti 1.182.786 lire. Si esprime entusiasmo per l'alta consistenza della somma.
Il giorno 31 a partire dalle nove saranno fatte deflagrare in città bombe inesplose.

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