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Cronache del passato > 1935-1939
DAL MONDO
Prosegue la guerra dell'Italia in Etiopia, che viene progressivamente occupata. Continua anche la guerra tra Cina e Giappone: agli inizi di gennaio i giapponesi occupano il porto di Tien Tsin. Muore a 70 anni lo scrittore Rudyard Kipling, autore di "Kim" e del "Libro della giungla". Sempre in gennaio muore il re d'Inghilterra Giorgio V; gli subentra Edoardo VIII che abdicherà per sposarsi con la divorziata americana Simpson. A fine gennaio la posa della prima pietra (Mussolini) per la futura Cinecittà. Moti antibritannici in Egitto: al Cairo morti e feriti. Iniziano in febbraio le Olimpiadi invernali a Garmisch Partenkirchen: oro per l'Italia con la gara di pattuglia militare (l'odierno biathlon). Ribellione a Tokyo: le truppe in partenza per la Manciuria massacrano - riferiscono i giornali - il presidente del consiglio Osaka e due ministri; oltre 80 le vittime. Ma si apprenderà poi che Osaka è uscito incolume. Il responsabile della sommossa si suiciderà. "Il Duce riceve la signorina Riefensthal, vincitrice del secondo premio al concorso cinematografico di Venezia col film 'Il trionfo della volontà'" (Provincia di Bolzano 27/2). A metà marzo, all'alba, in una cava di sabbia nei pressi di Milano, viene fucilato un rapinatore assassino, condannato a morte. A fine marzo elezioni in Germania: a Hitler va il 98,95% dei suffragi. In aprile muore il compositore Ottorino Respighi. Il Bologna vince il campionato di calcio. Muore Fuad, re d'Egitto. I primi di maggio gli italiani conquistano Addis Abeba; Mussolini proclama la fondazione dell'Impero. L'Italia abbandona la Società delle Nazioni. Torbidi in Palestina: cristiani ed ebrei lasciano Gerusalemme, decine di morti. Maggio: 31 ragazzi annegano in Cecoslovacchia per il rovesciamento di una zattera. Gino Bartali vince il XXIV Giro d'Italia. In giugno a Bucarest durante una rivista crolla una tribuna: i morti sarebbero 420. In giugno all'Italia vengono tolte le sanzioni: l'Etiopia è ormai conquistata, mantenerle non avrebbe avuto senso (oltretutto non sono servite a nulla). A metà luglio esplode in Spagna la guerra civile. Le truppe del generale Franco passano dal Marocco ad Algesiras, sulla costa spagnola, con l'appoggio nascosto ma determinante degli italiani. A Berlino i primi d'agosto iniziano i giochi della XI Olimpiade; si concluderanno con l'Italia al terzo posto in classifica dietro a Germania ed USA. Colpo di stato militare in Grecia: il generale Metaxas assume il potere nel nome del re. La Provincia di Bolzano 20/8/1936: "Il Duce proclama che la redenzione dell'Agro Pontino è compiuta". A fine settembre i giapponesi occupano Shanghai. A Roma il Consiglio dei ministri riporta la lira a "quota novanta", come nel 1927: una sterlina corrisponde a 90 lire. In Unione Sovietica proseguono le purghe staliniane: si processano e giustiziano vecchi leninisti accusati di cospirazione e trozkismo (tra gli altri Zinovieff, ex presidente del comitato esecutivo della Terza Internazionale). Cinquecento morti per il crollo di una diga in Giappone. Dicembre: migliaia di morti e dispersi nelle Filippine per inondazioni. In Gran Bretagna a Edoardo VIII subentra sul trono il duca di York col nome di Giorgio VI. Muore Luigi Pirandello. Il Consiglio dei ministri introduce la settimana lavorativa di 40 ore. Muoiono in India 200 minatori. Terremoto in Salvador: si parla di 50.000 vittime
A BOLZANO DI GIORNO IN GIORNO
(Prov.BZ 1/1/1936) "San Silvestro perde lentamente la sua importanza (…) Per noi italiani il Capodanno ha poi perso gran parte del suo valore con l'evento rivoluzionario del 28 ottobre (1922)", a partire dal quale si contano gli anni della cosiddetta era fascista. In duomo si è officiato un Te Deum di ringraziamento, presenti le autorità. Ha officiato monsignor Kalser.
(Prov.BZ 2/1/1936) La casa editrice "Vogelweider" (erede della "Tyrolia") muta la sua ragione sociale e si chiama ora "Athesia".
"Le refezioni scolastiche dell'Opera Balilla si sono iniziate in tutta la provincia - Ottanta refezioni: 3.200 alunni beneficiati quotidianamente - Cibi sani e controsanzionisti"
(Prov.BZ 3/1/1936) Prima di consumare le loro refezioni, gli scolari debbono recitare la seguente preghiera: "O Signore Iddio, Ti ringraziamo per il pane che ci dài ogni giorno e per questa serena assistenza tanto benefica ai nostri cuori. Signore Iddio, proteggi la nostra cara Patria e i nostri soldati che in Africa Orientale portano, con i segni della civiltà di Roma, la luce della Croce di Cristo. Proteggi il Duce e conservalo a lungo all'Italia, tua figlia protetta nei secoli. Così sia".
Il dott. Alfredo Briani è il nuovo presidente della "Dante Alighieri" bolzanina.
(Prov.BZ 4/1/1936) Si premiano i ferrovieri che, sul sedime libero delle FF.SS., si sono attrezzati i loro orticelli. Su 71 concorrenti ne sono stati premiati 23. Il maggiore riconoscimento - 100 lire - va a Ernesto Pesce. L'iniziativa è dell'Opera Nazionale Dopolavoro.
(Prov.BZ 5/1/1936) Teatro civico strapieno per un confronto tra pugili di Bolzano e Milano. I bolzanini riescono a pareggiare. "La fine degli incontri (…) è stata coronata dall'esecuzione dell'inno 'Giovinezza', suonato dalla musica dei Fasci giovanili".
(Prov.BZ 7/1/1936) Befana fascista "dell'Anno XIV". "Mille bimbi hanno ricevuto i doni del Partito". "I pacchi contenenti ogni ben di Dio che le donne fasciste avevano confezionato con tanta cura nei giorni scorsi sono entrati in tutte le case degli umili. La cerimonia nell'affollatissimo teatro civico". Nell'atrio prestavano servizio i balilla moschettieri, che hanno reso gli onori alle autorità presentando le armi. "Ogni insegnante delle scuole primarie aveva segnalato alla Federazione dei Fasci i fanciulli più bisognosi della propria classe, e le donne fasciste avevano provveduto a confezionare i pacchi a seconda delle necessità dei singoli alunni". Anche in questo caso, prima e dopo la manifestazione 'Marcia reale' e 'Giovinezza'.
(Prov.BZ 8/1/1936) Eclissi totale di luna.
(Prov.BZ 9/1/1936) Solenne manifestazione in piazza Vittorio Emanuele III.: "S.A. Reale la Duchessa di Pistoia consegna gli stendardi al IX reggimento artiglieria "Brennero" ed al 6° Corpo d'Armata". In realtà quest'ultimo è il 4° reggimento d'artiglieria d'Armata.
(Prov.BZ 16/1/1936) La compagnia di Armando Falconi presenta "Mani in alto" di Giannini. "Ricordiamo che l'orario dello spettacolo sarà scrupolosamente rispettato, dovendo la recita avere termine alle 23,30: i ritardatari per vizio sono quindi caldamente invitati a trovarsi a tempo in teatro, in caso contrario sarà impedita l'entrata nella sala sino al termine del 1° atto".
Pubblicità redazionale: "Le giornate affascinanti. I grandi campi di neve richiamano ora le vigorose comitive dei diporti invernali (…). Ma sarà ben difficile che qualche appassionato delle comitive invernali vada in montagna senza una provvista di ottime sigarette Macedonia extra (…)".
Al cinema "Centrale" si proietta "Aldebaran", con Gino Cervi, Evi Maltagliati e Gianfranco Giacchetti. "La patria, la donna e gli eroismi, come li sente il marinaio d'Italia".
Parte da Bolzano un altro scaglione di camicie nere volontarie, dirette in Africa. Tutte le autorità in stazione. Non si precisa il numero dei partenti.
D'estate col gran caldo il rifornimento idrico di Bolzano è spesso deficitario, ed ai piani superiori delle case l'acqua spesso non arriva. Bolzano "consuma al giorno 20.000 metri cubi d'acqua, ma l'acquedotto non ne fornisce più di 22.000". La società Falck ha effettuato in Aguzzo trivellazioni promettenti, che però servono soprattutto al rifornimento dei suoi futuri usi industriali.
(Prov.BZ 17/1/1936) Il fascio assiste quotidianamente 1.876 indigenti cui fornisce razioni di viveri, "Mentre i ranci del popolo, che vengono consumati nel refettorio operai di via della Stazione, raggiungono la cospicua cifra di seicento. Sono pertanto 300 persone che a mezzogiorno e alla sera si assidono al desco della solidarietà fascista". "Un coro di riconoscenza. Invero, se in questo rancio non si fanno dei brindisi, tuttavia il pensiero riconoscente corre al Fascismo ed a Colui che lo impersona e che ha voluto queste mense sane e raccolte, per il Suo popolo. Il Popolo che Lo venera, perché Egli elargisce il bene, la giustizia e l'amore, nelle forme svariate di assistenza, di previdenza e di lavoro. Al rancio del popolo si incentra gente promiscua, per età e per condizione: ma è tranquilla e si ritrova al rancio fascista, senza maledire la sorte, perché la sorte maledetta è quando il Popolo è abbandonato al suo destino (e il destino del popolo è sempre oscuro laddove impera la prepotenza del più forte). Non oseremmo dire che questa gente è felice, ma affermiamo che è tranquilla, serena, perché il più preoccupante dei problemi quotidiani è risolto, senza salire le altrui scale, senza dover stendere la mano, senza correre affannosamente da un punto all'altro della città, per chiedere, chiedere, chiedere senza umiliarsi, e questo è il tormento più profondo per gli uomini e addirittura insopportabile per le donne: qui nessuno si umilia: entra e siede a mensa, vicino a buoni camerati: qui non si maledice nessuno, perché in fondo, non ci ha colpa nessuno. La crisi c' è dappertutto. E gli assistiti lo sanno, perché qualcuno di loro legge il giornale e riferisce le notizie; e i giornali dicono che qui in Italia la crisi si fronteggia superbamente attraverso le provvidenze fasciste: nelle altre Nazioni, i disoccupati fanno dei cortei e si sciolgono poi, dono la dimostrazione, senza aver mangiato e senza aver ottenuto altro che qualche legnata dalla polizia. Sono i cortei della fame!"
"Tonnellate di carta raccolte in città per iniziativa della Croce Rossa". Intanto continua anche la raccolta di rottami metallici. Il ferro finora raccolto assomma a 3.894 quintali.
Teatro esaurito per la compagnia Falconi. Oggi si va in scena con "Parodi e C." di Sabatino Lopez.
La pattinatrice bolzanina Paolina Seppi, iscritta al Circolo Italia Renon, si ferisce in allenamento alla vigilia di un'importante manifestazione a Madonna di Campiglio.
(Prov.BZ 18/1/1936) La compagnia Falconi recita "Lieto fine", di Diego Falconi.
"Ubriaco che si da al turpiloquio e finisce in guardina. II manovale Santo Valduga di Giuseppe di anni 24, abitante in via Portici 10, l'altra notte avendo bevuto un po' più del solito si è messo a sbraitare come un ossesso in Piazza Municipio. E fra un urlo e l'altro ha tirato fuori parolacce turpi tali da offendere la divinità, i sìmboli e le persone, venerati nella religione dello Stato. E' intervenuto allora il brigadiere Celliari dei vigili urbani, che ha provveduto ad accompagnare in Questura il Valduga. contro il quale è stata sporta denunzia"
(Prov.BZ 23/1/1936) "Le notizie della irresistibile avanzata delle nostre truppe sul fronte somalo hanno suscitato in città una eco profonda e vivissima soddisfazione. Questi sentimenti hanno ieri, dopo l'annuncio della occupazione di Neghelli, determinato vibranti manifestazioni di entusiasmo in molti punti della nostra città. In primo luogo la folla che ha ripreso da qualche giorno a stazionare nelle prime ore del pomeriggio dinanzi agli altoparlanti, per le vie del centro o nei maggiori esercizi pubblici, ha salutato con acclamazioni la lettura del comunicato n° 103" ("Il maresciallo Badoglio telegrafa" l'occupazione di Neghelli, ndr).
"Sino ad oggi il popolo atesino ha offerto alla Patria kg 89.500 di oro, 385 di argento e 500 tonnellate di rottami di ferro ed altri metalli".
L’altoatesino Luis Leiter con un commilitone in Africa.
(Prov.BZ 24/1/1936) "Ieri per la prima volta dopo l'applicazione delle sanzioni è arrivato nella nostra città (…) un vagone di carbone nazionale, lo 'Xiloide', estratto dalle miniere di Torrita di Siena"
(Prov.BZ 25/1/1936) Nella sede dell'Istituto per le piccole industrie e l'artigianato dell'Alto Adige, in piazza Domenicani (sito ove ora si trova il Conservatorio) ha luogo "la prova di un geniale apparecchio per il risparmio dei combustibili". L'inventore è l'ingegner Edoardo Kerschbaumer. Ottimo risultato.
(Prov.BZ 26/1/1936) "L'Istituto di Studi per l'Alto Adige ha licenziato alle stampe (…) il 'Prontuario dei nomi locali dell'Alto Adige'. Il volume che giunge in tale modo alla sua terza edizione ha una importanza non indifferente per questa nostra provincia nella quale la revisione dei nomi locali è in costante sviluppo". La "revisione" è iniziata nel 1923. Nel 1928 la seconda edizione. Ora si è alla terza. "Fatica (…) che è destinata a costituire una tra le più efficaci documentazioni della italianità di questa terra".
(Prov.BZ 30/1/1936) Vista la necessità di risparmiare benzina, si notano in città meno automobili e più carrozze e calessi.
(Prov.BZ 31/1/1936) In via Dante s'inaugura la sala cinematografica del Dopolavoro. Vi si svolgeranno anche spettacoli di vario genere. Dopo "Eden", "Centrale", "Vittoria" e "Roma", è la quinta sala cinematografica della città. Sul posto ora si trova l'Auditorium.
(Prov.BZ 1/2/1936) Ricorre il 13° anniversario della Milizia volontaria per la sicurezza nazionale. "Gli iscritti al P.N.F, ai F.G. e al G.U.F. vestiranno la uniforme per tutta la giornata".
(Prov.BZ 2/2/1936) A Merano il giornale Alpenzeitung, fiancheggiatore della Provincia di Bolzano, compie dieci anni, "due lustri di fervida appassionata attività al servizio del Regime".
Al cinema "Centrale" si proietta "Anna Karenina", con Greta Garbo e Frederic March.
Cade in Africa Orientale padre Reginaldo Giuliani. Bolzano gli dedicherà una strada, tuttora intitolata al suo nome. Era cappellano centurione delle camicie nere. Combattente durante la grande guerra, nonostante vestisse l'abito talare (era un domenicano), vi aveva meritato due medaglie di bronzo ed una d'argento. Gli sarà riconosciuta una nuova medaglia, stavolta d'oro.
(Prov.BZ 6/2/1936) "Quando esistevano ancora gli gnomoni (le meridiane, ndr) sulle cantonate delle strade, per conoscere l'ora doveva esserci il sole. Ma adesso che l'orologio è entrato nell'uso comune e che le lancette sono mosse da un meccanismo, del sole non ce n'è più bisogno per sapere che ora è. E si può controllare il tempo anche durante la notte. Quel che occorre è tutt'al più un po' di luce che si rifletta sui quadranti. E' di questo po' di luce che si rileva la mancanza, almeno, per quel che riguarda gli orologi pubblici cittadini. Sul campanile della chiesa parrocchiale, l'orologio è avvolto in una zona di buio fitto. E le tenebre avvolgono pure l'orologio posto sulla civica torre del Museo".
(Prov.BZ 7/2/1936) "Il contributo della terra atesina alla resistenza illustrato da S.E. Mastromattei". Si tratta della resistenza alle sanzioni decise dalla Società delle Nazioni contro l'Italia, per l'aggressione all'Etiopia. Il consiglio provinciale dell'economia corporativa sì è interessato agli aspetti "antisanzionisti" dell'economia provinciale. "L'Alto Adige fidente e operoso prosegue la sua marcia sulla sicura via segnata dal Duce".
Al cinema "Roma" da oggi grandi spettacoli di varietà. Al "Centrale" dopo il film "Amo te sola" un documentario: "Coi nostri dubat sul fronte somalo".
(Prov.BZ 8/2/1936) Alle Olimpiadi invernali di Garmisch-Partenkirchen la sciatrice bolzanina Paula Wiesinger nella discesa si classifica decima. Vince la tedesca Cranz, rivelatasi a distanza di anni di sesso maschile.
(Prov.BZ 11/2/1936) Al cinema "Dante" (Dopolavoro): "Tre uomini in frac" "col celebre tenore Tito Schipa e i due comici napoletani Eduardo e Peppino de Filippo".
(Prov.BZ 13/2/1936) Nelle scuole di Bolzano si seguono gli avvenimenti bellici in Africa Orientale. "Fra le bambine della scuola "Adelaide Cairoli" (oggi "Goethe", ndr) gli episodi gentili si contano a decine. Intanto, in ogni aula, il posto d'onore è riservato sulle pareti ad una grande carta dell'Africa Orientale. E di primo mattino le bambine entrando in classe si preoccupano di segnare con le bandierine tricolori le tappe vittoriose delle nostre colonne operanti (…). In varie classi, poi, a lezione ultimata, le fanciulle si trattengono a lavorare per i soldati e per le camicie nere combattenti. Fazzoletti, calze, maglioni, guanti, vengono confezionati con cura per essere inviati in Africa Orientale (…). E durante il lavoro la conversazione cade naturalmente sugli avvenimenti che si svolgono sul suolo africano".
(Prov.BZ 16/2/1936) Pubblicità: "Sciatori attenzione!" Tutti i giorni festivi gite in bus a Lavazè, partenza alle 7, "ottimo servizio ristorante". Andata e ritorno lire 15. Telefonare per prenotazioni al 22-70.
Si ricorda che un decreto ministeriale stabilisce le nuove dimensioni e le caratteristiche dei contrassegni della tassa di circolazione "per i veicoli a trazione animale e per i velocipedi". "Viene disposta l'adozione di un nuovo tipo di contrassegno, munito di apposite fessure per l'applicazione di un fermaglio automatico il quale serve a fissare il contrassegno stesso al veicolo in modo inamovibile". Per le biciclette i contrassegni debbono essere "fissati sul tubo anteriore del telaio (tubo dello sterzo)".
(Prov.BZ 18/2/1936) La Bolzano Calcio è promossa in serie C.
"Tricolori al vento - Le fervide manifestazioni in città per la folgorante vittoria dell'Endertà" - " La folgorante vittoria delle armi italiane nell'Endertà ha suscitato in città le più fervide manifestazioni di esultanza (…) "Le edizioni dei giornali del lunedì sono andate a ruba. In breve tempo ad ogni casa, ad ogni finestra sono state esposte le bandiere in segno di giubilo per l'avanzata dei soldati italiani (…).Alle 20,30, quando col comunicato n. 128 è giunta la notizia che l'armata abissina era in rotta, camicie nere e popolo hanno incominciato ad affollarsi in via Leonardo da Vinci, davanti alla Casa del Fascio, dove erano pure convenute la fanfara del Comando Federale dei Fasci Giovanili. La fiumana di gente si è stretta attorno alla musica che ha intonato i popolari inni di attualità. E unico coro di cento e cento voci, si è levato dalla folla imponente che è stata presa da fervido entusiasmo. Cessati i canti e le acclamazioni, la folla si è ordinata in colonna dietro alla fanfara dei Giovani fascisti. Un migliaio di persone hanno mosso così da via Leonardo da Vinci e per via Regina Elena ed il Ponte Claudio (…) hanno raggiunto piazzale della Vittoria ecc.". In prima pagina, nei titoli, si ricorda che la conquista dell'Amba Aradam è avvenuta ad opera della divisione camicie nere agli ordini del duca di Pistoia.
Il capitano Ugo Morini, di Bolzano, con le sue truppe indigene
Al Teatro civico si disputano i campionati zonali di pugilato.
Il cinema "Dante" "cerca subito cassiera, bella presenza, cauzione 5.000, referenze inecceppibili (sic) parli italiano-tedesco".
Muore in una clinica di Gries la 74enne "principessa Maria Raineria di Campofranco e duca Dalla Grazia. La defunta principessa, che aveva vaste tenute nei dintorni di Caldaro ed era tra l'altro proprietaria del palazzo Campofranco, attualmente sede del Comando di Divisione, era figlia dell'Arciduca Enrico d'Asburgo e nipote dell'Arciduca Rainero e di sua moglie Elisabetta, principessa di Savoia Carignano". Elisabetta (di Savoia Carignano) era sorella di Re Carlo Alberto di Sardegna. La defunta principessa Maria Rainera aveva sposato un principe siciliano, Enrico di Campofranco, dal quale è venuto il nome che tuttora contraddistingue l'edificio in via della Mostra.
(Prov.BZ 19/2/1936) Ancora tricolori al vento alle finestre. "Gli studenti delle scuole medie, prima di iniziare le lezioni, hanno ripetutamente inneggiato al Re, al Duce e all'Esercito vittorioso".
Carnevale a toni bassi. "Il nostro carnevale potrà venire più tardi, quando soldati e camicie nere avranno detto a tutti gli amici che abbiamo per il mondo la loro ultima parola. Intanto il carnevale lasciamolo fare agli altri".
(Prov.BZ 20/2/1926) A Bolzano si festeggia la pattuglia militare che aveva vinto alle Olimpiadi invernali di Garmisch-Partenkirchen la prova di fondo e tiro (oggi biathlon). "A colloquio col sergente Luigi Perenni, scarpone perfetto e atesino puro sangue" (in realtà si chiamava Alois Prenn). A riceverli alla stazione le maggiori autorità.
Al Teatro civico la compagnia Besozzi-Menichelli-Migliari in "Qui sotto c'è qualcosa" di Franz Arnold. Seguirà "La capanna e il tuo cuore" di G. Adami. "Pubblico foltissimo e plaudente".
(Prov.BZ 26/2/1936) La filodrammatica "Città di Bolzano", del Dopolavoro, debutta con successo nella sala "Dante" ne "La patente" di Pirandello.
(Prov.BZ 27/2/1936) Le orchestrine dei caffè di Bolzano suonano poca musica e troppo jazz.
(Prov.BZ 29/2/1936) "L'Alto Adige saluta con commozione ed orgoglio la memoria del soldato Carlo Tschaupp, deceduto in un ospedaletto da campo del Tigrai (…) dopo la vittoria dell'Endertà". Il giornale pubblica la foto del caduto, "di oscure origini", nato a Cermes e residente in val di Valles".
Corteo per la città dopo la notizia della conquista dell'Amba Alagi.
(Prov.BZ 3/3/1936) Nuovo corteo "col consueto slancio spontaneo" di "molte centinaia di cittadini" che dalla casa del fascio di via Leonardo da Vinci si sono mosse verso il centro per festeggiare i successi militari in Etiopia.
(Prov.BZ 5/3/1936) "Fioccano alla nostra redazione le proteste di ciclisti che si lamentano di essere stati tartassati dagli agenti dell'ordine con sonore multe per la mancata applicazione del fanalino rosso alle biciclette (…) Siamo dolenti di non poter prendere in eccessiva considerazione la protesta".
(Prov.BZ 7/3/1936) "Bizzarrie telefoniche - A Bolzano si parla troppo - Diciasettemila conversazioni giornaliere - L'automatizzazione della rete urbana e l'incremento degli abbonati". I telefoni di Bolzano sono gestiti dalla TELVE, la società telefonica delle Tre Venezie. Gli abbonati di Bolzano e immediato circondario (Collalbo, Soprabolzano, Appiano, Terlano, Laives e Cornaiano) sono 1.150. La centrale "potrà essere portata alla potenza massima di 6000 abbonati. Ce n'è d'avanzo".
(Prov.BZ 12/3/1936) "La Duchessa di Pistoia distribuisce i pacchi viveri agli assistiti del gruppo rionale di Gries-San Quirino - L'entusiastico omaggio della folla all'Augusta principessa". "L'attività benefica che l'ente Opere Assistenziali ha svolto a mezzo del gruppo fascista fra i bisognosi del rione è veramente degna di rilievo. 4.218 pacchi viveri ed un numero triplo di razioni di pane sono stati distribuiti dall'inizio dell'assistenza (invernale) ad oggi; 330 famiglie sono state costantemente assistite, senza contare i disoccupati celibi, ammessi al refettorio operai (…) Alle famiglie più numerose sono stati distribuiti (inoltre) indumenti invernali, latte, zucchero" Cure mediche gratuite per 27 persone. "A sei famiglie sfrattate è stata prestata la necessaria assistenza".
"Schiamazzatori in guardina - L'altra notte, dopo le ore una, un gruppo dì persone avvinazzate che schiamazzavano metteva a rumore tutto il quartiere, è incappato in una pattuglia di vigili urbani, che ha fatto una retata. I fratelli Floriano e Giovanni Costadedoi, di Pietro, lustrascarpe il primo e cameriere il secondo, hanno aggravato la loro posizione inveendo contro i vigili urbani che li avevano fermati. Di modo che sono stati trattenuti in arresto e denunciati per ubriachezza, schiamazzi notturni e oltraggio a pubblico ufficiale. Certi Roberto Loner di Ferdinando, lattoniere, abitante in via Grappoli e Antonio Waldner di Antonio, commesso sono stati tratti in arresto e denunciati per ubriachezza e schiamazzi notturni".
(Prov.BZ 14/3/1936) Inizia nella sala "Dante" la serie dei "sabati teatrali". La filodrammatica del Dopolavoro va in scena con "Cuffietta d'Angiolino", di A.Testoni. Ingresso popolare: cinquanta centesimi.
"L'arresto di un accattone. Ieri sera il brigadiere Calliari ha sorpreso in piazza Municipio certo Ermanno Reiner di Martino, di anni 39, da Aica di Fiè, il quale induceva la propria figlia tredicenne ad importunare i passanti col chiedere loro insistentemente l'elemosina. La bambina è stata inviata in un istituto cittadino, mentre il padre senza scrupoli è stato tratto in arresto".
(Prov.BZ 15/3/1936) Dopo la stasi invernale riprendono i lavori pubblici. "Operai sulle strade - Fervore di opere sul rettangolo ancora verde della zona industriale - Da piazza Domenicani al nuovo centro cittadino (piazza Vittoria, ndr) - La sistemazione di viale Druso". Quest'ultima sistemazione costerà lire 80.000.
(Prov.BZ 17/3/1936) Titolo a una sola colonna: il 36enne Marcello Brentegani viene rinvenuto esanime all'alba in via Riva Isarco. E' stato ucciso a coltellate. L'identificazione degli autori del delitto nell'edizione del 26 marzo.
(Prov.BZ 18/3/1936) "Una folla enorme di camicie nere e di popolo ha portato ieri sera il proprio vibrante entusiastico saluto ai cento operai atesini che sono partiti per l'Africa Orientale. La centuria di lavoratori formata in maggioranza da braccianti e terrazzieri, figli di questa nostra terra atesina che ha già inviato in Africa Orientale folti scaglioni di camicie nere e di operai volontari, è stata fatta segno a fervide imponenti manifestazioni da parte della cittadinanza " (…). Alla stazione "in attesa della partenza del convoglio la folla ha reclamato a gran voce l'esecuzione dell'inno 'Giovinezza' e quando la musica l'ha intonato un unico coro si è levato dalla massa degli operai e delle camicie nere".
Lettere al direttore: un lettore suggerisce per le immondizie la raccolta differenziata, per il riutilizzo degli scarti (carta, metalli ecc.). Si risponde che nella piccola Bolzano "lo sfruttamento razionale delle immondizie non è consigliabile" perché non redditizio.
(Prov.BZ 19/3/1936) Campagna antitubercolare: l'Alto Adige risponde poco e male all'acquisto di francobolli antitubercolari ed altro. L'anno precedente, solo lire 0,16 per abitante.
(Prov.BZ 20/3/1936) Dal 18 marzo è "sospesa totalmente la vendita, da parte dei commercianti, di ogni merce dei paesi che applicano le sanzioni".
Al cinema "Luce" si proietta un nuovo film dell'orrore: "Frankenstein", con Boris Karloff. Al cinema "Roma" invece "Il conte di Montecristo, con Robert Donat.
(Prov.BZ 21/3/1936) Muore in Etiopia il fante Carlo Obkircher, da Tirolo. Notizia con foto.
(Prov.BZ 24/3/1936) Nel 17° annuale della fondazione dei fasci "con riti solenni il fascismo atesino riafferma al Duce la sua immutabile fede nella vittoria". Cerimonie al Teatro civico, a palazzo mercantile, davanti al monumento alla Vittoria. In teatro vengono anche commemorati "secondo il rito fascista" i caduti atesini in Africa Orientale: "Carlo Tschaupp: presente! Carlo Obkircher: presente!"
(Prov.BZ 25/3/1936) Al Teatro civico l'operetta "Le tre lune" di C. Lombardo. Va in scena la compagnia E.Dezan. "Si tratta di un lavoro mediocrissimo tanto nella trama e ancor più nella musica". Ma la compagnia se la cava. Seguirà "Mazurca blu" di Lehar.
(Prov.BZ 26/3/1936) Altre operette: "Acqua cheta" di Pietri. Successo. Poi "A te voglio tornar", di Ranzato. Nuovo successo.
Vengono identificati ed arrestati gli autori del delitto riferito dal giornale in data 13 marzo. Ad uccidere il Brentegani, che era un ricettatore, sono stati Alessandro Rubeo ed Angelo Conti, due ladri che non avevano ottenuto dal Brentegani il denaro concordato.
(Prov.BZ 28/3/1936) Al cinema "Roma" spettacolo di varietà della compagnia "Parata azzurra" con i suoi "girls" (sic).
(Prov.BZ 31/3/1936) "Bolzano accoglie con plaudente entusiasmo S.A.R. il Duca di Pistoia - L'augusto comandante della "23 Marzo" attraversa le vie del centro fra una imponente folla plaudente e una incessante pioggia di fiori". Il titolo su quattro colonne, tra grandi foto che ritraggono una folla straripante.
Il duca di Pistoia (al centro col braccio alzato) rientra dall’Etiopia.
Iniziano le trasmissioni radiofoniche per i "rurali" altoatesini. Il prof. Toma parla su "l'agricoltura atesina in tempo di sanzioni". L'iniziativa è stata accolta "con largo favore dagli agricoltori".
(Prov.BZ 5/4/1936) Rito funebre per il decesso di Edoardo Morabito, caduto in Africa Orientale. Giornalista a Messina, era stato in precedenza per tre anni redattore de La Provincia di Bolzano. Officia il rito funebre monsignor Posch, direttore del Dolomiten. Sono presenti anche i giornalisti dell'Alpenzeitung e del Gazzettino, nonché numerose autorità. Morabito comandava un reparto di ascari.
Al Teatro il prefetto bandisce la sesta campagna antitubercolare in provincia. E' presente la duchessa di Pistoia. Nel 1927 Bolzano contava 35.000 abitanti ed i decessi per TBC erano stati 48. Nel 1935 gli abitanti sono saliti a 48.220, e i decessi calati a 39. La percentuale dei decessi è scesa da 1,48 a 0,80.
(Prov.BZ 7/4/1936) "Il lunedì del nastro bianco - La Duchessa di Pistoia alla Casa del Fascio - L'Augusta principessa fra le donne fasciste"."Ogni lunedì da molti mesi a questa parte le donne fasciste si riuniscono nel vasto salone, al pianterreno della Casa del Fascio, e con paziente lavoro confezionano quei corredini per neonati, che saranno poi distribuiti nelle case dove è entrato il sorriso di un bimbo. Indumentini a maglia di lana, camicine, pannolini, flanelle, fascie (sic) candide, cuffiette, sono il frutto di questa gentile iniziativa. Tutti questi piccoli corredi vengono poi portati dalle stesse donne fasciste alle famiglie allietate dalla nascita di un nuovo virgulto. Una trentina di corredino al mese vengono così distribuiti in città. (…) Ieri, quando è giunta alla Casa del Fascio S.A.Reale la Duchessa di Pistoia, il lavoro ferveva intenso nel salone, dove si trovavano adunate una cinquantina di donne fasciste e di giovani fasciste. L'Augusta Principessa, che era accompagnata dalla dama di Corte, contessa Della Croce di Lodola è stata ricevuta all'ingresso… ecc.ecc."
Il senatore Tolomei, relatore a Roma per le leggi sulle fiere ed esposizioni, ha ricordato che "già nel 1930 le Casse di risparmio atesine di Bressanone, Ortisei, Vipiteno erano state fuse in quella di Bolzano. Nell'ottobre del passato anno 1935 vennero parimenti fuse nella Cassa di risparmio di Bolzano quelle di Merano e di Brunico. Si costituiva così un nuovo ente unico sotto la denominazione di Cassa di risparmio della provincia di Bolzano (…). Ora la fiorente città capoluogo possiede nella Cassa unificata (…) uno strumento perfetto nelle migliori condizioni per avvantaggiare la prosperità e l'Italianità della vasta regione di frontiera".
(Prov.BZ 8/3/1936) Il giornale pubblica il nono elenco dei militari deceduti in Africa Orientale: dal 27/2 al 30/3 Tra caduti in combattimento e in ospedale, morti per cause di servizio, malattia e dispersi, sono stati 558. Da aggiungere 62 operai caduti in un attacco di abissini ad un loro cantiere e altri 53 deceduti per infortuni sul lavoro. Il giornale ignora però i caduti delle truppe indigene che combattevano con gli italiani, e che sopportavano una gran parte dello sforzo bellico di prima linea. Giunge notizia della morte nello Scirè del fante Giuseppe Cristanell (secondo altre notizie Cristandl) da Malles Venosta.
(Prov.BZ 12/4/1936) "Ieri alle sedi dei gruppi rionali cittadini è stata celebrata la vigilia di Pasqua con la distribuzione di 750 pacchi-viveri alle famiglie dei richiamati e dei volontari in A.O. e alle famiglie numerose e bisognose della città". Le famiglie destinatarie dei pacchi sono state 375 con oltre duemila componenti. Ogni pacco contiene: un chilogrammo di farina, 350 grammi di pasta, 200 di fagioli, 200 di zucchero, 50 di caffè tostato, "e alcuni anche delle uova fresche. Con tutto questo ben di Dio, in ogni casa, dove più sentito era il bisogno, la Pasqua sarà festeggiata e nessun desco rimarrà nudo".
(Prov.BZ 14/4/1936) Sono partite da Bolzano per l'Africa Orientale due batterie di artiglieria leggera da posizione formate dal 6° reggimento di artiglieria d'armata di stanza a Bolzano. "Bolzano italiana e fascista non poteva dare a questi ragazzoni in grigioverde una migliore e più sincera attestazione d'affetto".
I caduti altoatesini in Africa Orientale sono commemorati nella chiesa del Sacro Cuore con una messa funebre, presenti le autorità. "Officiava il Cappellano Capo della Divisione del Brennero cav. uff. don Calogero Guttilla".
(Prov.BZ 16/4/1936) Le truppe italiane in Africa occupano Dessiè. Il giornale esce in edizione straordinaria. "Esultanza in città - Camicie nere e popolo alla Casa del Fascio - La imponente manifestazione per le vie del centro".
(Prov.BZ 17/4/1936) Nel decennale dell'Opera Balilla: "Giovani camicie nere di tutta Italia a Bolzano - Sfilano gli avanguardisti moschettieri - La superba parata delle Legioni davanti a S.E. Ricci". Nella stessa pagina figura anche uno scritto di Aurelio Corsini, che nel dopoguerra si impegnerà con la Democrazia Cristiana divenendo tra l'altro assessore comunale alla pubblica istruzione. Ecco il suo incipit: "Canti di gioia e di passione che erompono da petti giovanili, inondano in questi giorni la nostra città che ospita la miglior parte della gioventù italiana, quella nuova gioventù che concepisce la vita come lotta e che il Fascismo impegna nell'azione con tutte le sue energie. Gioventù che deve crescere virilmente, consapevole delle difficoltà che attendono sul cammino della vita e deve essere pronta ad affrontare. Sono gli avanguardisti moschettieri qui convenuti da ogni parte d'Italia per un concorso ginnico-militare che dovrà palesare la preparazione militare raggiunta dai nostri giovani nel decennale dell'Opera Balilla ecc.ecc."
(Prov.BZ 18/4/1936) "Il Duce ha ricevuto, accompagnati dal Prefetto, dal Segretario federale di Bolzano e dal podestà del capoluogo, il conte Federico Toggenburg, il nobile dott. Guglielmo de Walther, vice preside dell'Amministrazione provinciale, il Reverendo dott. Rodolfo Posch, direttore dei giornali "Dolomiten" e " Volksbote" e l'industriale signor Enrico Amonn, i quali hanno esposto alcune particolari questioni, interessanti la provincia di Bolzano". Un commento non firmato ma ascrivibile al direttore del giornale sottolinea la benevolenza del Duce per questa terra di confine: "Per questa inesausta benevolenza, che ha, in fatti recenti e nel recentissimo episodio romano, la sua lampante riprova, germogliano ancora una volta, nel cuore delle popolazioni, i sentimenti di una fiera gratitudine".
(Prov.BZ 19/4/1936) Muore il compositore Ottorino Respighi. L'insegnante dell'istituto musicale e critico del giornale Guglielmo Barblan ricorda che Respighi fu a Bolzano nel '29, quale commissario governativo agli esami del liceo musicale "Rossini".
(Prov.BZ 21/4/1936) E' il "Natale di Roma". Viene inaugurata in viale Venezia la casa della madre e del fanciullo, che viene dedicata a Maria Pia di Savoia. Numerose manifestazioni, compresa una sfilata che si conclude davanti al monumento alla Vittoria.
La “Casa della Madre e del Bambino Maria Pia di Savoia” in viale Venezia
(Prov.BZ 23/4/1936) "Le celebrazioni del Natale di Roma - Le forze del lavoro esaltano nel nome dell'Urbe la potenza costruttrice del fascismo - La imponente rassegna delle masse operaie e delle organizzazioni del Regime - Migliaia di lavoratori e di Camicie nere sfilano davanti al Monumento alla Vittoria - La manifestazione al Teatro civico per la distribuzione dei certificati di pensione e delle Stelle al Merito". L'articolo è molto lungo. Ecco uno stralcio: "La superba rassegna sembra non debba finire. Quanti sono gli operai che hanno partecipato alla grande manifestazione? Difficile è rispondere a questa domanda. Non siamo però lontani dalla realtà quando affermiamo che oltre 5000 lavoratori hanno sfilato davanti al Monumento alla Vittoria. Ma accanto ai lavoratori, altri reparti hanno marciato: quelli delle organizzazioni giovanili delle camicie nere e delle associazioni combattentistiche. E' appena passato il manipolo di operai ciclisti che avanza da Viale Venezia il nuovo complesso bandistico dell'Opera Balilla, il quale precede il labaro provinciale scortato da quel manipolo di avanguardisti "M" che ha conquistato nella recente competizione ginnico-militare nazionale, il primo posto in classifica. Li seguono da presso le piccole e le giovani italiane, i trombettieri, i tamburini. Vengono infine i balilla e gli avanguardisti moschettieri, che completano la ammirata rappresentativa del Comitato provinciale. Ma la sfilata della gioventù fascista continua. Ecco ora i giovani fascisti ecc ecc ecc."
(Prov.BZ 24/4/1936) Il sergente pilota bolzanino Giovanni Dietl scrive al prefetto dall'Africa, nei cui cieli combatte. Così conclude: "La mia salute è sempre ottima, ciò mi ha permesso di servire con fede tutta fascista questa Italia di Mussolini, che diventa ogni giorno più grande per l'eroismo di tutti i suoi combattenti".
(Prov.BZ 30/4/1936) La vecchia Bolzano è da buttare: bisogna costruire un nuovo centro. "Questa evoluzione è imposta da ragioni molteplici, facilmente in-tuitive, o principalmente dalla necessità di donare a un capoluogo di provincia che ha raddoppiato (…) o triplicato nel volgere di tre lustri la sua popolazione, un centro adeguato alle nuove esigenze, tenuto presente che ogni città ha un suo equilibrio, ha una sua formazione particolare. Del resto, giova anche rilevare, che ogni cosa ha una funzione limitata nel tempo. Non si può ad esempio pretendere, che i vicoli oscuri e male odoranti che allacciano via Portici a via Carrettai, continuino a costituire nel mezzo della città uno schiaffo insolente ai criteri della più elementare urbanistica, come non si può imporre ad edifici che mal reggono sulle sfinite fondamenta, di perpetuare una esistenza che nuoce ai cittadini e ingrassa con tutti i parassiti della peggior specie, i microbi più insidiosi per la salute dell'uomo. Certo che il momento nel quale il vecchio centro avrà esaurito il suo compito, sarà duro assai per i tradizionalisti, per gli amatori arrabbiati del colore locale. Così già accadde a Napoli quando fu affrontato il problema dei "bassi", così a Genova quando fu intrapreso il risanamento del basso porto, così a Roma ove fu demolito il Ghetto. I "laudatores" strillarono, lanciarono anatemi, poi la forza invincibile delle cose, con la voce sonora del piccone, coprì tutte le proteste, e i nuovi luminosi rioni, seppellirono il ricordo di un passato, che evocava insieme, sporcizia e malattie. A Bolzano il problema è meno serio che altrove: non si tratta forse di far piazza pulita, quanto di incidere e risanare. La qual cosa significa che anche gli amatori della vecchia città, coi suoi vicoletti tortuosi, con le case gibbose, con le anguste piazze, avranno sempre di che satollare la loro morbosa passione"
(Prov.BZ 2/5/1936) Al cinema "Roma": "Oggi grande spettacolo di prosa, varietà e riviste della compagnia 'Reichel', con i suoi comici, fantasisti, ballerine di stile, schetc (sic), canzoni e balletti".
(Prov.BZ 3/5/1936) A Roma, secondo Concorso nazionale delle accademia di canto corale dell'Opera Balilla: su 34 accademie Bolzano si classifica quinta. Il complesso bolzanino è diretto dal prof. Mario Sette.
(Prov.BZ 5/5/1936) In attesa di un importante discorso del Duce il giornale dirama direttive per l'ammassamento dei cittadini.
(Prov.BZ 6/5/1936) Le truppe italiane entrano in Addis Abeba. Il Duce lo annuncia alla radio. A Bolzano "quarantamila persone adunate in piazza Vittorio Emanuele accolgono con fervente esultanza la parola del Capo". All'avvenimento e alle manifestazioni bolzanine il giornale dedica numerose pagine. "Scendono le prime ombre della sera, e la piazza viene inondata dalla luce dei riflettori. Il momento è solenne: tutti cuori palpitano di commozione. Il Duce parla e la folla ammutolisce. Tutti gli sguardi sono rivolti agli altoparlanti donde scaturisce la voce chiara e forte del Capo. Quarantamila bolzanini hanno ascoltato col cuore in tumulto per la commozione, l'annuncio della vittoria completa delle armi italiane. Quarantamila persone hanno urlato e pianto di gioia ecc." In piazza suonano tre bande: quelle dei carabinieri, quella dei giovani fascisti, e la banda in costume di Dodiciville. Diventano poi una decina. Uno stralcio da uno degli articoli: "Quando giungono in piazza gli strilloni con l'edizione straordinaria del nostro giornale, che riporta il discorso del Duce, le copie vanno a ruba tanto che, nonostante l'ora tarda, è necessario accrescere la tiratura"
(Prov.BZ 7/5/1936) Per le strade, manifestazioni di studenti.
(Prov.BZ 8/7/1936) Bolzano vecchia è assolutamente insalubre. "Ma la piaga più dolorosa costituita dalle condizioni igienico-sanitarie". Vi sono famiglie di otto e anche quattordici elementi raggomitolate in due o al massimo tre vani, costrette, per evidenti necessità di spazio, a ignorare i letti e a cercare asilo su modesti e poco raccomandabili pagliericci distribuiti nottetempo sui pavimenti. La quasi totalità degli appartamenti è per di più priva di servizi d'acqua e di latrina, e le scale costituiscono non un mezzo di accesso ma un'autentica insidia. In questi ambienti, la tubercolosi si i sviluppata con impressionante rapidità, la mortalità nei bambini raggiunge vertici paurosi, e il decadimento fisico degli abitanti si manifesta con caratteri nettissimi. Qualche cifra per dar rilievo alle nostre parole: in via Museo sono stati constatati ben 10 casi bacilliferi e 14 casi sospetti. Di questi 24 casi, 14 hanno avuto esito letale, In via Portici i casi bacilliferi salgono a 20, e i sospetti a 35, in via Carrettai a 8 casi bacilliferi fanne riscontro 10 casi sospetti, in via Bottai i casi gravi sono solo 6, ma sono ben 14 quelli che rivelano la presenza del terribile morbo. Sciaguratamente in queste strade e in queste case, l'opera del medico, può dare risultati relativi, perché è l'ambiente che asseconda, "feconda i bacilli, e precipita- gli eventi, ancor quando il sanitario non ha ancora individuato il "caso". L'uomo che vive senza luce e senz'aria, crolla al primo colpo: ecco perché il settore centrale della città è quello che presenta, una morbilità e una mortalità per tubercolosi, senza confronto. Abbiamo peccato di pessimismo, costruendo questo quadro dai foschi colori, che pare emani dalla penna di Zola? Nient'affatto. Abbiamo indicato uno tra i problemi più assillanti della vita cittadina con la certezza che esso troverà negli sviluppi dell'azione risanatrice, prevista dal piano regolatore, la sua soluzione".
(Prov.BZ 9/5/1936) Al Civico va in scena "Carmen" con Gianna Pederzini. Seguirà "Bohème" con Mafalda Favero
(Prov.BZ 10/5/1936) Il Duce proclama la fondazione dell'impero. Il Re acquisisce anche il titolo di Imperatore d'Etiopia. "Bolzano accoglie con commossa ed esultante fierezza l'annuncio della fondazione dell'Impero - Oltre 15.000 persone in piazza - La delirante manifestazione d'entusiasmo e l'omaggio appassionato di S.A.R il duca di Pistoia" Nuova grande sfilata davanti al Duca, che si presenta in camicia nera.
A Monticolo viene inaugurato il nuovo trasmettitore dell'E.I.A.R. "Due torri in traliccio di ferro isolato alla base, alte circa 100 metri, sostengono l'antenna trasmittente (…). Una lapide murata nella sala d'ingresso avverte che l'impianto è stato costruito al tempo delle inique sanzioni"
(Prov.BZ 12/5/1936) Rinnovata e corale manifestazione davanti al monumento alla Vittoria. In duomo mons. Kalser officia un "Te Deum" di ringraziamento. Poi l'inaugurazione dei nuovi impianti dell'E.I.A.R. Dal discorso del prefetto Mastromattei nella sede dell'E.I.A.R. in via Regina Elena, dopo la visita al nuovo impianto di Monticolo: "Stamani in Alto Adige, nel giorno I° dell' Impero Fascista, si è inaugurata, alla presenza del valoroso Comandante della Divisione Camicie Nere XXIII Marzo, S. A. R. il Duca di Pistola, e del Ministro delle Comunicazioni e membro del Gran Consiglio Fascista, S. E. Benni, un' altra significativa opera, pur essa, voluta dal Duce. Ed è veramente simbolico che l'aumento di potenza della stazione radio trasmittente di Bolzano, che l'E.I.A.R. ha realizzato in brevissimo tempo e con inarrivabile perfezione tecnica, edificando la nuova costruzione proprio dove affiorano i ruderi di fortificazioni romane, si compia mentre tutta l'Italia ritrova finalmente il tono superbo della voce dell'antica Roma imperiale. L'eco delle travolgenti vittorie e delle memorabili parole con cui ieri sera il Duce annunciava al popolo italiano ed al mondo tutto che sui colli fatali di Roma torna ad apparire l'Impero, si è ripercossa formidabile nella gigantesca, intangibile cerchia delle Alpi che rinserrano la ridente Bolzano."
(Prov.BZ 15/5/1936) Corte d'Assise. Trent'anni di reclusione per un contrabbandiere assassino: si tratta del 36enne Leonardo Riedl "di Francesca", che nei pressi di Prato allo Stelvio aveva ucciso il maresciallo della finanza Antonio Spanedda. Il fatto avvenne l'11 dicembre precedente: il Riedl era stato sorpresa dal maresciallo lungo un sentiero mentre trasportava merce di contrabbando: zucchero e caffè.
Giunge anche a Bolzano la disposizione per la quale tutti gli atti giudiziari saranno così intestati: "In nome dei sua Maestà Vittorio Emanuele III, per Grazia di Dio e per volontà della Nazione Re d'Italia e Imperatore d'Etiopia".
Al cinema "Centrale: "Tentazione bionda" con Jean Harlow.
(Prov.BZ 19/5/1936) Uno sconosciuto azzecca al lotto una quaterna ed un terno, per oltre 300.000 lire, una somma favolosa. Ma la vincita non gli viene pagata, perché prescritta. Lo sconosciuto s'era presentato al banco di via della Roggia.
(Prov.BZ 23/5/1936) In Corte d'Assise viene condannato a 14 anni Giovanni Vasta, industriale catanese, che al passo di Costalunga aveva ucciso a revolverate Adele Grillo, sua amante, ferendo inoltre il di lei marito ad un braccio. La difesa aveva sostenuto la tesi dell'omicidio di consenziente.
(Prov.BZ 24/5/1936) Al Teatro civico, affollato, il reduce Italo Sulliotti, nell'anniversario dell'intervento, esalta "le virtù guerriere della stirpe italica". E' presente la duchessa di Pistoia.
(Prov. 26/5/1936) "Le forze dell'Italia imperiale celebrano con riti guerrieri lo storico anniversario dell'intervento - L'omaggio delle gerarchie fasciste al Monumento alla Vittoria - Il giuramento delle reclute in un quadro suggestivo di folla - Sfolgorio di armi e tripudio di bandiere in piazza V. Emanuele". Fin qui il titolo. Più oltre, nel corpo dell'articolo: "Quando la macchina dell'Augusta Principessa ha sostato davanti alla tribuna e ne è scesa S.A. Reale, dalla folla si è levata un'alta acclamazione, mentre la musica della Legione dei Carabinieri che si era disposta al centro della piazza, faceva echeggiare le note degli inni patriottici. Le truppe del presidio con un solo scatto hanno assunto la posizione di presentat'arm e le baionette si sono levate come una selva fitta e bruna sugli armati".
(Prov.BZ 27/5/1936) Gli impiegati della Provincia chiedono in massa "l'onore" di essere iscritti alla Milizia volontaria. Poco dopo, anche i ferrovieri.
(Prov.BZ 30/5/1936) Tornano da Roma trecento giovani italiane altoatesine. Festa in stazione, presenti le autorità, sfilata per le vie del centro "in uno sventolio di fazzoletti tricolori" che sono stati loro regalati nella capitale. Poi fanno ritorno alle loro case.
(Prov.BZ 2/6/1936) Vivissimo successo della compagnia di riviste Riccioli-Primavera, che va in scena con quattro spettacoli.
(Prov.BZ 6/6/1936) Gli alunni delle scuole elementari chiudono l'anno scolastico presenziando a riti religiosi. In duomo "Te Deum" officiato da mons. Kalser per 2.500 tra alunni, insegnanti e personale delle "Cairoli", "San Filippo Neri" e "Regina Elena".
(Prov.BZ 7/6/1936) "La sagra della giovinezza al campo Druso - S.E. Ricci e le principali autorità al saggio ginnico-sportivo - Gli esercizi collettivi di quattromila organizzati alla presenza di una folla entusiasta - Le prove degli avanguardisti, balilla, piccole e giovani italiane". Dopo il precedente titolo (e sottotitolo) l'articolo, del quale è conservata la punteggiatura, inizia così: "Sul rettangolo chiazzato di verde dello stadio Druso, decine e decine di centurie di giovani e di giovanette, si sono avvicendate per offrire alla folla enorme, accorsa allo spettacolo, che ogni anno si rinnova, sempre più bello e affascinante, un saggio della preparazione ginnico-sportiva della gioventù di oggi, forte e soffusa di grazie, veramente degna dell'Era imperiale di Mussolini". Quattromila i partecipanti.
(Prov.BZ 9/6/1936) "Bolzano celebra con superbi riti la festa dello Statuto". Sfilano oltre diecimila armati.
(Prov.BZ 11/6/1936) Si chiude l'anno scolastico: messa in duomo per gli studenti dell'Istituto magistrale, del Liceo-Ginnasio Carducci, della Scuola tecnica commerciale, della Scuola tecnica industriale e dei Regi Corsi di avviamento al lavoro. Ha officiato il "M.R. dott. Don Corradini, cappellano della 45a Legione della Milizia". L'I.T.C. Battisti assiste invece ad una Messa al sacro Cuore. Rientrati a scuola gli studenti "hanno preso parte alla commovente cerimonia del saluto alla bandiera". Messa anche al Rainerum.
Alla fabbrica di pianoforti "Schulze, Pollmann & C.", in via Mendola 15, è stato nuovamente conferito l'onore di poter fornire uno strumento di sua fabbricazione a S.M. la Regina, e precisamente il modello mezzacoda 'Mignon'". E' il quarto pianoforte che la fabbrica conferisce alla casa reale.
(Prov.BZ 13/6/1936) Continua l'organizzazione dei "treni popolari". Per un viaggio domenicale Bolzano-Venezia sono stati venduti 350 biglietti.
(Prov.BZ 16/6/1936) Viene presentata nella vetrina del garage Centrale, concessionaria della Fiat, in via Mercato, la nuova "500", ossia la Topolino. Il tachimetro segna oltre 85 km/h. "Velocità notevole". Può essere acquistata con rate di 295 lire al mese.
(Prov.BZ 17/6/1936) Mentre fa il bagno nell'Isarco il 19enne Rodolfo Ora, poco pratico di nuoto, annega.
(Prov.BZ 20/6/1936) Nel greto del Talvera si esibiscono carri armati veloci. Furono definiti ironicamente "scatole di sardine" e risultarono inefficienti nel conflitto mondiale ormai prossimo. Ma il giornale li descrive come qualcosa di moderno ed efficace.
Carri d’assalto nel futuro corso Libertà
(Prov.BZ 21/6/1936) Gli spettatori assiepatisi sulle rive del Talvera per assistere alle esibizioni dei carri armati veloci sono stati seimila.
La Questura "ha proceduto al fermo di undici allegre donnine che esercitavano clandestinamente la prostituzione. Di queste, due soltanto dopo la visita sanitaria sono state rilasciate".
(Prov.BZ 23/6/1936) Si accendono sui monti circostanti Bolzano i fuochi del Sacro Cuore. Così ne scrive il giornale, lasciando da parte ogni accenno alla sollevazione di Andreas Hofer: "La tradizione che rinnova ogni anno il prodigioso accendersi dei fuochi sulle vette delle montagne della Venezia Tridentina, nel gior-no in cui si festeggia il Sacro Cuore, ha lontanissima origine e una storia quanto mai movimentata e bizzarra. Vi fu un tempo in cui la festa concentrava sulle vette alpine centinaia di valligiani e li conduceva a orge sfrenate, ad autentici baccanali. Dopo il 1800, la manifestazione tipicamente alpina, perdette per l'opera repressi-va delle autorità religiose, le peggiori caratteristiche e da allora acquistò il significato nobilissimo di un rito purificatore e di un omaggio fastoso al Sacro Cuor di Gesù. In un corto momento, e precisamente nel periodo prebellico, le fiamme che si levavano dalle crode e dalle praterie, traevano origine da un combustibile... polemico. Per qualche anno infatti i fuochi del Sacro Cuore, costituirono la aperta protesta dei cattolici atesini, contro le infiltrazioni e le manovre luterane. Ora i fuochi hanno conservato il loro carattere essenzialmente religioso, e domenica sera sono stati sfavillanti e numerosi come mai era avvenuto. Il muragliene del Penegal e del Macaion era un solo fuoco che delineava il margine roccioso della immensa parete nel fondo buio del cielo. Sul Guncinà, sui monti di S. Genesio e di Vanga, sul monte Tondo, sui colli di Auna, sul Colle, a Monticolo, ovunque le fiamme rossastre si sono levate inpetuose (sic), pittoresche, trionfali nella greve cortina d'ombre. E grandi cuori di Gesù ovun-que! La cittadinanza e moltissimi turisti hanno osservato, ammirato e lodato. Noi pure loderemo la tradizione e chi la tien viva, ricordando anche che moltissimi fuochi, sono stati accesi a Bolzano, a Merano, a Bressanone, a Brunico da Giovani fascisti e da dopolavoristi, spintisi nelle località più impervie, animati dalla nobile intenzione di festeggiare con l'omaggio al Dio di tutte le vittorie, gli eventi che hanno fatto più glorioso dall'Alpe agli oceani il nostro Paese".
Partono per la riviera ligure 75 bambine: seguiranno altri scaglioni, tutti diretti alla colonia marina di Chiavari. Alla stazione sono presenti le autorità, prefetto in testa. Successivamente i balilla partiranno per Pietra Ligure.
(ProvBZ. 24/6/1936) A Bolzano esistono 750 pianoforti. Vi sono in tutto 16 bigliardi, 850 domestici, gli esercizi pubblici sono 160 (solo 60 sono in possesso di licenza per l'uso di macchina per il caffè espresso). I cani sono 830.
(Prov.BZ 28/6/1936) Sul Lungotalvera si rinnova la "Giornata del giocattolo"
(Prov.BZ 30/6/1936) Giochi, musiche, spettacolini, i visitatori sono stati dodicimila. Grande attesa per l'arrivo di "Faccetta nera", ma non era una bimba etiope. Solo una bambola scura.
(Prov.BZ 2/7/1936) "Il partito per i figli del popolo". Un lungo articolo illustra "l'imponente quadro delle attività assistenziali estive della Federazione dei Fasci" (colonie marine, montane ed elioterapiche, queste ultime sono 47 in Italia e due a Bolzano). In Alto Adige "il comandamento del Duce, andare verso il popolo", si concretizza così: "nell'anno XIII beneficiarono complessivamente dell'assistenza estiva 5.615 bambini; nell'anno XIV il numero dei bambini salirà a 6.702"
(Prov.BZ 5/7/1936) "Apprendiamo che S.M. il Re con decreto del 30 giugno si è compiaciuto di nominare la nobildonna Maria Teresa dei Conti Frigerio nata contessa Zeno, patrizia veneta, Dama di corte di S.A.R. la Duchessa di Pistoia".
(Prov.BZ 8/7/1936) "10.256 celibi pagano in Alto Adige un milione e mezzo di tassa allo Stato". Il regime, ritenendo che una popolazione numerosa garantisca anche superiorità bellica, imponeva una tassa ai celibi.
(Prov.BZ 10/7/1936) Si revocano le norme restrittive per la vendita delle carni.
(Prov.BZ 12/7/1936) Sulla linea del Brennero entrano in esercizio veloci "automotrici" ( le "Littorine"). Da Bolzano a Roma impiegano otto ore e 35 minuti, "Un vero primato che farebbe strabiliare i nostri nonni".
(Prov.BZ 14/7/1936) "Il conte dott. Azzoni Avogadro per ragioni personali ha rassegnato le dimissioni dalla carica di Podestà di Bolzano. In attesa della nomina del nuovo Podestà S.E. il Prefetto ha nominato in data odierna Commissario Prefettizio per la temporanea amministrazione del Comune il dott. Guido Broise, consigliere di Prefettura".
(Prov.BZ 17/7/1936) "Un vecchio pensionato", il 65enne Francesco Goeteb, viene investito e ucciso da un tram in piazza Vittorio Emanuele III.
(Prov.BZ 22/7/1936) Il prezzo della benzina, cessate le sanzioni, cala a lire 3,04.
(Prov.BZ 24/7/1936) "Il Duca di Pistoia (è) insignito del Gran Cordone dell'Ordine Coloniale della Stella d'Italia!".
(Prov.BZ 30/7/1936) La duchessa di Pistoia visita la colonia elioterapica di Gries (l'altra colonia bolzanina si trovava ad Oltrisarco). "L'atto gentile della Principessa (che ha distribuito dei dolci) ha provocato da parte dei bimbi una nuova grandiosa manifestazione di entusiasmo, e la voce argentina dei colonisti è vibrata alta in un appassionato evviva a Casa Savoia, a S.A. Reale la Duchessa di Pistoia, al Duce e all'Italia fascista".
(Prov.BZ 2/8/1936) Lungo articolo sull'Istituto delle suore Marcelline.
(Prov.BZ 8/8/1936) "Dopo la donna senza calze, dopo gli uomini sbracciati e senza cravatta, ecco ora gli uomini senza cappello. E' un male di stagione (…). Inelegante, irrispettoso e, in certi luoghi, quasi offensivo è questo modo di praticare le strade e i luoghi che sono di tutti e chiedono, quindi, rispetto e cortesia a tutti".
(Prov.BZ 14/8/1936) Il Bolzano Calcio rinuncia alla disputa della serie C.
(Prov.BZ 18/8/1936) Anticipazioni sull'ultimo censimento. La popolazione presente a Bolzano il primo luglio 1936 ammontava a 52.953 unità. Nel 1900 erano 22.521, nel 1910 erano 30.050, nel 1922 erano 32.812, nel 1931 erano 40.759.
Annega nel Talvera il soldato 23enne Merino Aldegari. S'era recato con alcuni commilitoni a fare il bagno nei pressi del cotonificio S.Antonio.
(Prov.BZ 28/8/1936) "Una superba parata di giovinezza in armi - Il saluto di Bolzano alle truppe della XI Divisione 'Brennero', reduce dalle manovre estive". "Bolzano fascista che ora è precisamente un anno ha ammirato il più imponente spiegamento di forze che mai sia stato visto in tempo di pace, spiegamento che riuscì una formidabile ed ammonitrice manifestazione di forza e di disciplina tale da costringere all'ammirazione e con l'ammirazione al rispetto il mondo intero, ha accolto ieri con vive manifestazioni di entusiasmo la Divisione del Brennero reduce dal periodo di esercitazioni estive" (ecc).
(Prov.BZ 29/8/1936) Bolzano: La riunione del consiglio generale d'economia corporativa - Dinamismo fascista e orientamenti imperiali della economia alto atesina nelle significative dichiarazioni di S.E. Mastromattei - L'alto elogio alle popolazioni dell'Alto Adige per il futuro e concreto contributo all'azione controsanzionista e alla vittoria" (ecc).
(Prov.BZ 1/9/1936) "La parola del Duce - Adunate di folla nelle vie del centro - Fervide manifestazioni d'entusiasmo". Mussolini ad Avellino ha tenuto un discorso che è stato radiodiffuso. Anche a Bolzano la gente si è raccolta davanti agli altoparlanti, per le strade, per subire il " fascino possente della parola del Capo". "Possiamo sempre, nel corso di poche ore e con un semplice ordine, mobilitare otto milioni di uomini".
(Prov.BZ 2/9/1936) In piazza Vittorio Emanuele "154 giovani camicie nere di tutta la provincia" danno vita, davanti alle autorità, ad un "saggio dell'ottimo grado di efficienza raggiunto". I giovani partono quindi alla volta del "campo Dux" di Roma.
(Prov.BZ 5/9/1936) Al cinema "Centrale", Joan Crawford e Clark Gable in "Incatenata"
(Prov.BZ 6/9/1936) La compagnia di operette "La Gaudiosa" va in scena al Teatro civico con "La danza delle libellule", di Franz Lehar. Buon successo. Seguiranno "Fortuna vagabonda", "La principessa della czarda", "La casa delle tre ragazze".
Al cinema "Centrale": Greta Garbo e Frederic March in "Anna Karenina".
(Prov.BZ 12/9/1936) Rientrano da Roma gli avanguardisti moschettieri reduci dal "campo Dux". Sfilata per le vie della città. Gli altoatesini si sono comportati assai bene: hanno vinto le classifiche del manipolo trombettieri e del manipolo tamburini, e si sono classificati quinti su 1.015 manipoli moschettieri.
Balilla in marcia in piazza della Vittoria
(Prov.BZ 16/9/1936) L'ufficio stampa della federazione altoatesina del fascio informa che nei confronti di 11 negozianti (soprattutto meranesi) è stata imposta la chiusura dei rispettivi esercizi per periodi di 3/5 giorni. Praticavano prezzi eccessivi. "Quel che è certo è che i prezzi non debbono essere artificiosamente alterati". Due giorni dopo si annuncerà la chiusura di altri cinque negozi.
(Prov.BZ 20/9/1936) Omicidio in un'osteria di Cardano. Ad un tavolo siedono i "cestari ambulanti" Giuseppe ed Elisabetta Meccani, sposati, con il minatore 29enne Mario Martinelli. Nasce una lite ed una coltellata uccide il Martinelli. Secondo una cameriera, gliel'ha inferta la donna, ma suo marito se ne assume la responsabilità.
(Prov.BZ 22/9/1936) Grande spettacolo di varietà al Teatro civico. Tra l'altro le "eleganti girls fantasiste" che saranno presentate da "Ronald, imitatore di Fred Astaire".
Nell'atrio del teatro è aperta la V Esposizione sindacale d'arte. Cinquantuno gli artisti espositori, tra i quali Gino Pancheri, Carlo Bonacina, Guido Polo, Remo Wolf, Weber Tyrol, Fortunato Depero, Giovanni Piffrader, Othmar Winkler (presentato come Ottomaro) e i tre fratelli Stolz.
Il manifesto della quinta Biennale di Bolzano
(Prov.BZ 27/9/1936) "Con regio decreto in corso è stato nominato Podestà di Bolzano il comm. ing. Pier Vincenzo Perrelli". Gli impegni sono tanti, anche perché sta nascendo la nuova zona industriale. "Ma noi pensiamo che sulle linee direttrici stabilite dal Duce, alla cui realizzazione vigila con tenacia incrollabile S.E. il Prefetto, il nuovo Podestà saprà trarre i più fecondi risultati da una maturità, che per il suo passato è doveroso riconoscergli".
(Prov.BZ 2/10/1936) Nell'anniversario dell'inizio della guerra d'Abissinia, Bolzano sarà imbandierata, mentre la radio ritrasmetterà il discorso col quale un anno prima Mussolini annunciava l'avvio delle ostilità.
(Prov.BZ 3/10/1936) I bolzanini hanno "riudito la maschia voce del Capo scandire l'ora solenne che stava per scoccare sul quadrante della nostra storia".
Al cinema "Roma" spettacolo di varietà: canta il "Trio Lescano".
(Prov.BZ 6/10/1936) Il principe ereditario Umberto di Savoia prima di recarsi a Merano per il Gran premio della lotteria aveva visitato Bolzano. Il giornale, con qualche ritardo, pubblica la cronaca di quella giornata. Il titolo: "Il Principe di Piemonte visita in Bolzano le opere realizzate dal Regime nell'anno XIV". La cronaca è interessante anche perché dà un'idea del fervore di attività edilizie in corso in quell'anno a Bolzano. La visita di Umberto inizia dal nuovo palazzo degli alti comandi, appena completato, sito in quella che si chiamerà piazza 4 Novembre, ancora - questa - da finire. Nel cortile interno c'è una statua di Giulio Cesare, insieme ad Alessandro Magno ed a Napoleone - si legge - uno dei più grandi condottieri della storia. "Il portale (del palazzo) evoca nella sua maestosità un carro d'assalto". Poi si reca in visita alle nuove caserme di Gries ed a quelle di viale Druso. Successivamente visita i cantieri delle case popolari (oltre una quarantina) in una zona gravitante sull'asse delle attuali vie Firenze e Torino.
Il principe Umberto in via Torino
All'approssimarsi del principe gli operai interrompono il lavoro dando vita a "una manifestazione tanto più commovente, in quanto scaturita dal cuore, da una gente rude che nella visita del Principe ha scorto il premio più bello alla sua fatica". Il percorso prosegue poi a ritroso e Umberto raggiunge, col seguito delle autorità, la "Casa della giovane italiana", a ponte Druso, l'odierno EURAC. "La manifestazione è salita qui al livello più alto e gentile, con un alalà augurale a Maria Pia di Piemonte (la sua primogenita, ndr), alalà che ha strappato un largo sorriso di sorpresa e di compiacimento al Principe". Il corteo attraverso un percorso accidentato si sposta poi in quella che sarà la zona industriale: nei vari cantieri altri incontri con dirigenti e operai che "si sono stretti intorno all'Augusto visitatore e gli hanno offerto una indimenticabile prova di attaccamento e di amore". Rientro lungo corso IX Maggio (oggi corso Libertà) in costruzione e poi sosta alla "villa reale" dei duchi di Pistoia.
(Prov.BZ 11/10/1936) Al Circolo Savoia suona con grande successo il violinista Carlo Maria Giulini, futuro direttore d'orchestra di fama mondiale. Il concerto è stato indetto per beneficenza a favore della "San Vincenzo".
(Prov.BZ 13/10/1936) Chiude la V Biennale d'arte. Severa recensione del critico W.S. intitolata: "in articulo mortis".
Muore il più vecchio bolzanino: il contadino Mattia Unterkofler ha 91 anni.
(Prov.BZ 16/10/1936) S'inizia una breve stagione lirica al Teatro civico. Si esordisce con "La fanciulla del West" di Puccini. Dirige Arturo Lucon.
Dopo il riallineamento della lira a "quota 90" ci sono tentativi di speculazione con prezzi al rialzo. Il comitato intersindacale si riunisce per prendere provvedimenti.
(Prov.BZ 16/10/1936) Brevissima stagione lirica: al Teatro civico va in scena "La fanciulla del West". Il critico Gubar (Guglielmo Barblan" scrive di un "vibrante successo".
(Prov.BZ 18/10/1936) Col "Trovatore" la stagione si conclude.
Con la riapertura delle scuole riprende anche in Alto Adige l'attività dell'Opera Balilla. "Oltre trentacinquemila fanciulli atesini, molte migliaia di più che lo scorso anno, hanno sfilato sotto i gagliardetti del Littorio, offrendo un superbo e ammirevole spettacolo della fede romana e fascista che anima la gioventù di questa terra di confine".
(Prov.BZ 20/10/1936) Tre leggere scosse di terremoto a Bolzano. Seri danni e crolli invece nel Veneto.
Al cinema "Centrale" dopo il film si proietta la cerimonia di chiusura dell'Olimpiade "presenziata dal Führer".
(Prov.BZ 21/10/1936) Al cinema "Roma" "grande sfarzoso spettacolo di film e varietà di primissimo ordine". Ventitre artisti in scena, più il film "Giglio d'oro", "commedia piccante con Claudette Colbert e Fred Mac Murra". Sicuramente era Mac Murray.
(Prov.BZ 23/10/1936) Un operaio bolognese di 49 anni cade da un'impalcatura in Agruzzo e si uccide.
(Prov.BZ 27/10/1936) Il G.U.F. altoatesino si classifica secondo nella classifica nazionale tra i G.U.F. che hanno svolto attività alpinistica.
Delitto a Campegno, dove il 36enne Egidio Rizzi uccide con una pietra al capo un certo Roncan: c'è di mezzo una donna.
(Prov.BZ 29/10/1936) "Bolzano celebra l'annuale della Marcia su Roma con la esaltazione dei Caduti per la Rivoluzione e con una superba parata di giovani e anziane Camicie Nere".
S'inaugura in piazza Domenicani il nuovo palazzo dell'istituto fascista di previdenza (oggi I.N.P.S.). Il giornale descrive nei dettagli la lunga sfilata, che raggiunge piazza della Vittoria.
Un nuovo palazzo. Via Sernesi non appare ancora.
(Prov. BZ 31/10/1936) Un corsivo dal titolo "Duri da morire" : "Ore 20.30. Passaggio a livello di Ponte Adige. Sbarre abbassate. Ai due lati della strada nazionale della Mendola, una lunga schiera di autovetture in attesa. Sulla linea ferroviaria, nessun segno di vita. Trascorrono cinque, dieci, quindici minuti: il tempo sufficiente per togliere ad automobilisti, motociclisti e carrettieri, la pazienza e sollecitare, nella serata serena ma fredda, un coro di clacson, e una litania di moccoli. Finalmente sui binari della stazione di Ponte Adige, si scorgono dei lumi e un'agitazione e quindi un convoglio merci in manovra. Il treno lentissimamente avanza, oltrepassa il passaggio a livello, e si inchioda. Altra manovra del locomotore, altro convoglio in movimento, altra pausa. Finalmente, dopo una mezzoretta circa, quando cioè anche il repertorio dei moccoli è finito e quando la sorpresa si è mutata in indignazione, il passaggio è aperto". Il passaggio a livello esiste tuttora, ma i disagi oggigiorno sono relativi.
(Prov.BZ 1/11/1936) Al Teatro civico sul palcoscenico pugili bolzanini e trevigiani: pareggio.
(Prov.BZ 3/11/1936) All'aeroporto "Giovanni Sabelli" di San Giacomo viene consegnato il gagliardetto al "reparto pre-aeronautici del Comando federale dei Fasci giovanili, che prepara le giovani camicie nere a militare nella gloriosa Arma Azzurra".
"La traduzione della salma del martire Tonini" da Cembra a Bolzano. Il soldato Giambattista Tonini era stato "fucilato nei primi anni della grande guerra a Cembra per essersi rifiutato di indossare una divisa che lo doveva portare a combattere la sua Patria: l'Italia". La sua salma, esumata a Cembra, viene traslata al cimitero di Bolzano. Probabilmente si trattava solo di un renitente alla leva.
Il sarcofago in porfido di G.B.Tonini
(Prov.BZ 4/11/1936) In una sala del Dopolavoro l'ing. Romano Trafojer affronta in simultanea altri 16 scacchisti. Tra le 21 e le 24 ne sconfigge 12 e pareggia con gli altri quattro.
(Prov.BZ 5/11/1936) La cronaca bolzanina relativa alla traslazione della salma di Giambattista Tonini. L'articola inizia così: "In un palpito di tricolori e in una atmosfera di ardente fervore patriottico, Bolzano ha festeggiato ieri con solenni riti il XVIII annuale di quella Vittoria a perennemente ricordare la quale è stata eretta nella nostra città per volere di popolo una superba mole marmorea che eterna nella mole l'eroismo di 700 mila morti". Giambattista Tonini risiedeva con la sua famiglia a Bolzano.
(Prov.BZ 6/11/1936) Al cinema "Roma": Marlene Dietrich e Gary Cooper in "Desiderio", di Lubich.
(Prov.BZ 10/11/1936) Inizia in Corte d'Assise il processo a carico del dott. Ermanno Nussbaumer. Tra il 1931 e il 1933, quando a Bolzano era viceintendente di finanza, si fece consegnare ingenti somme di denaro per "definire" vertenze fiscali. Coimputata, sua moglie.
(Prov.BZ 11/11/1936) Il Nussbaumer viene condannato a 5 anni e 4.000 lire. Amnistiata la moglie.
(Prov.BZ 12/11/1936) E' il genetliaco del Re. "Imponente sfilata di forze guerriere a Bolzano". Il lungo articolo incomincia così: "Il genetliaco del Sovrano è stato solennizzato ieri a Bolzano con una rivista che per l'imponente massa di uomini e di mezzi bellici che vi ha preso parte è riuscita non solo una austera celebrazione della fausta ricorrenza ma è assurta altresì ad una significativa e grandiosa dimostrazione di forza e di efficienza militari. Questa superba parata di giovinezza in grigio-verde ed in camicia nera, svoltasi in un ambiente al quale ha dato tono e colore l'eccezionale esposizione di vessilli e di festoni che garrivano al sole sugli alti pennoni e che sventolavano da ogni balcone e da ogni finestra, ha avuto degna cornice nella folla fittissima che ovunque ha fatto ala al passaggio dei reparti".
(Prov.BZ 13/11/1936) Un tale alzatosi dal letto spalanca la bocca in un tale sbadiglio che gli resta aperta. Lussazione: "Incapace di chiudere le bocca ed in preda a violenti dolori" viene trasportato all'ospedale e il problema è risolto.
"Dopo lunga e dolorosa malattia sono giunte al cimitero di Oltrisarco non sappiamo quante centinaia di cippi che serviranno a distinguere le tombe di coloro che hanno la duplice disgrazia di morire senza un soldo e i cui parenti non hanno la possibilità di comprare una sia pure modesta croce. Con questo acquisto viene eliminata una deplorevole lacuna, per la quale nei nostri cimiteri esistevano dei tumuli privi di qualsiasi indicazione. Peccato che i cippi or ora arrivati non rechino che un numero e una data. Ai disgraziati viene negato anche il diritto a fregiare la propria tomba di un nome. Tutto in omaggio a non sappiamo quale sciagurato articolo del regolamento di polizia mortuaria. Ecco un'altra buona occasione per farci cordialmente odiare i regolamenti".
(Prov.BZ 19/11/1936) "Oltre un quintale di oro" raccolto a Bolzano e provincia per affrontare le "inique sanzioni". Sulla facciata del municipio, a sinistra, viene scoperta una lapide che ricorda le sanzioni a un anno dalla loro introduzione. Breve cerimonia, grande folla, scopre la lapide la fiduciaria dei fasci femminili. Il testo: "18 novembre 1935-XIV . A ricordo dell'assedio perché resti documentata nei secoli l'enorme ingiustizia consumata contro l'Italia alla quale tanto deve la civiltà di tutti i continenti". Della lapide oggi non c'è più traccia. Viene radiotrasmesso e ascoltato anche per le strade il discorso del Duce.
(Prov.BZ 20/11/1936) "Teatro gremitissimo ieri sera, e successo completo e spontaneo per la prima recita di Dina Galli" in "Felicita Colombo" di Giuseppe Adami. Seguirà "Nonna Felicita", dello stesso autore. Recita anche Ernesto Calindri.
(Prov.BZ 27/11/1936) A Sinigo otto morti per uno scoppio in uno stabilimento che produce prodotti chimici per l'agricoltura. Il titolo del grave episodio su una sola colonna.
(Prov.BZ 24/11/1936) Dina Galli prosegue con "La campana di S. Lucio" e "La rivincita delle moglie", di Gino Valori.
(Prov.BZ 28/11/1936) Al cinema "Dante" si proietta "Alla conquista dell'Impero" dell'Istituto Luce. "Oltre tremila metri di pellicola interamente girati al seguito delle truppe operanti in Africa Orientale".
Il greto del Talvera è sassoso e disordinato, brutto a vedersi. E ora in sovrappiù "con la scusa di prelevare ghiaia e sassi, i carri hanno iniziato il lavorio di distruzione, e lo hanno completato in occasione dell'imponente movimento di terra, per la costruzione del nuovo parco (parco Petrarca, ndr). Lo zampino - e che zampa - ce l'hanno pure messo i carri armati! (…). Non sarebbe il caso di pensare ad una sia pur rudimentale sistemazione a prato della vastissima lingua di terreno in sponda destra? Potrebbe essere un eccellente luogo di svago per i bimbi". Sarà fatto cinquant'anni più tardi
(Prov.BZ 1/12/1936) "Il concorso nazionale del grano e dell'azienda agricola - La solenne premiazione dei rurali benemeriti alla presenza di S.E. il Prefetto". L'articolo incomincia così: "La schiera eletta dei veliti atesini, nella giornata consacrata al trionfo della ruralità, ha avuto nella nostra città come in tutte le città d'Italia il premio della sua rude ed appassionata fatica". La cerimonia nell'affollatissimo Teatro civico. Sono stati distribuiti premi in denaro per un totale di lire 30.200. "Vibrante entusiasmo".
(Prov.BZ 3/12/1936) "Una visita delle donne laureate alla chiesa dei Domenicani" per ammirare gli affreschi giotteschi "recentemente scoperti".
(Prov.BZ 4/12/1936) Bolzano sotto la neve. Entra in attività "l'uomo della campanella" che - ad ogni nevicata notturna - dà la sveglia ai padroni di casa perché si attivino a sgomberare i marciapiedi. Entrano in funzione gli spalatori e le macchine sgombraneve, prima le vie del centro poi quelle della periferia. "Ieri mattina gli spartineve del Municipio sono usciti per tempo dai magazzini comunali. Quattro pariglie di cavalli e due autocarri hanno trascinato sei spartineve in lungo e in largo per la città. Alle sei dagli stesi magazzini comunali (…) sono usciti i cinquecento spalatori reclutati dal Municipio per liberare le strade dalla neve".
(Prov.BZ 8/12/1936) Varietà al "cinema teatro Roma" con 14 artisti. "La prima ballerina, non so se sia inglese, ma lo sembra. Ha persino un tono umoristico, nel suo balletto. La cantante è napoletana. Si sente dalla pronunzia delle "esse". L'insieme dello spettacolo è allegro e morale e può andare per famiglie".
(Prov.BZ 9/12/1936) "Il Duce ha ricevuto l'industriale Vincenzo Lancia di Torino, il quale gli ha riferito sull'andamento molto soddisfacente della sua azienda, in vista del 1937, nonché sugli impianti che la ditta ha costruito a Bolzano ed ad Addis Abeba".
(Prov.BZ 12/12/1936) Breve stagione teatrale con Angelo Musco, che esordisce in "L'eredità dello zio canonico". "Vibrante successo". Seguirà "L'ha fatto una signora", di Maria Ermolli.
La coppia prolifica atesina che andrà a Roma nella giornata della madre e del fanciullo, per essere premiata, è quella di Giovanni e Maria Pircher, di Tirolo. Sposati nel 1925, hanno messo al mondo 11 figli.
(Prov.BZ 15/12/1936) "Esauritissimi" gli spettacoli di Angelo Musco, che conclude con "L'articolo 1038" di Russo-Giusti.
Il "milite ferroviario" Giovanni Valente, 38 anni, viene investito e ucciso da un locomotore in manovra allo scalo.
(Prov.BZ 18/12/1936) Si celebra la "Giornata della fede", ad un anno dalle sanzioni imposte all'Italia dalla Società delle Nazioni per la sua guerra in Etiopia. E' anche il momento dei bilanci: "la romana provincia del Brennero ha dato alla Patria perché potesse resistere all'infame assedio economico 14.003 fedi nuziali e complessivamente 94 chilogrammi e 760 grammi d'oro, 428 chilogrammi d'argento e 4.610 quintali di rottami di ferro ed altri metalli". "Oggi tutto il popolo atesino che alla vittoria ha donato il suo contributo generoso, rivolge un pensiero reverente ai suoi figli che nelle nuove terre dell'Impero conquistato col sangue, hanno fatto olocausto della loro vita".
(Prov.BZ 19/12/1936) Al cinema "Roma": "Oggi il film di cui parla tutta Italia: "Il grande appello", il primo grandioso film denso di atmosfera coloniale girato nell'Impero con valido concorso del Ministero delle Colonie e dell'aeronautica". "Palpitante rievocazione della recente gloriosa storia dell'Impero italiano".
(Prov.BZ 20/12/1936) S'inaugurano la zona industriale, le "case operaie al S. Quirino" e il "nuovo centro cittadino" alle spalle del monumento alla Vittoria, che viene definito "rione monumentale".
Ultimi ritocchi al “foro della Vittoria”
(Prov.BZ 22/12/1936) "La zona industriale di Bolzano solennemente consacrata alla presenza delle gerarchie del Governo e del Partito - Il suggestivo rito dell'alza bandiera ai margini della nuova città operaia - Le visite agli opifici e al rione operaio di S.Quirino - Nella superba cornice della zona monumentale le LL.EE. Benni e Volpi, il dott. Gardini e le autorità provinciali assistono alla riunione del Consiglio della Confindustria". Lunghissimo e dettagliato articolo.
(Prov.BZ 23/12/1936) "Il Renon inaugura la stagione hockeistica battendo il G.U.F. di Padova". Il Renon si presentava come Circolo Italia; 4-1 il punteggio. Nella stessa giornata l'Ortisei ha battuto il G.U.F di Roma 4-0.
"Vi sono anche nella nostra città genitori snaturati, per lo più padri degenerati e madri alcolizzate, che educano i figli alla triste e degradante professione (dell'accattonaggio (…). Via Portici e via Principe di Piemonte (oggi via della Mostra, ndr) in certe ore del giorno sono infestate da questi sventurati esserini che una brutale incoscienza spinge sui marciapiedi (…). Conclusione: (…) ove ci sia dolo punire, ove vi sia necessità vera aiutare".
Al cinema "Roma" si proietta "I lancieri del Bengala", con Gary Cooper.
(Prov.BZ 24/12/1936) Numerose le iniziative benefiche natalizie organizzate dal partito. L'Ente per le Opere Assistenziali offre un pranzo a 500 persone. Imponente la distribuzione di pacchi-viveri.
(Prov. BZ 25/12/1936) Si celebra la sesta "Giornata della Madre e del Fanciullo". "Il rito di assistenza ed esaltazione della vitalità feconda della stirpe è stato celebrato prima nelle Chiese (…) e poi al Teatro Civico". La fiduciaria dei fasci femminili Cevelotto illustra le opere del regime in materia: due "Case della Madre e del Bambino" in Alto Adige (Bolzano e Merano), 35 consultori ostetrici e pediatrici in tutta la provincia che hanno ridotto la mortalità infantile dal 13 all'8,7%, e la mortalità puerperale dal 72 al 37 per 10.000 nascite. Nel corso della cerimonia sono stati distribuiti tra l'altro cospicui premi in denaro alle famiglie numerose e premi di nuzialità.
(Prov.BZ 27/12/1936) Un sarto bolzanino 26enne d'origine veneta, Bastiano Toffantin, abbandonato dalla madre alla nascita, dopo anni di ricerche riesce a rintracciarla in una città del centro Italia. La incontra, e conosce così anche una sorella che non sapeva d'avere.
(Prov.BZ 29/12/1936) Film dell'orrore al "Roma": si proietta "La mummia", con Boris Karloff.