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Cronache del passato > 1940-1944
NEL MONDO
L'Italia meridionale è interamente liberata: gli angloamericani proseguono la loro avanzata verso nord. L'11 gennaio a Verona vengono fucilati personaggi eminenti, compromessi con il voto del Gran Consiglio del fascismo del 25 luglio 1943, avverso a Mussolini. Tra questi: Galeazzo Ciano (genero del Duce e già ministro degli esteri), il maresciallo De Bono, il tesoriere del P.N.F. Marinelli e l'ex presidente di Confindustria Gottardi. Gli angloamericani sbarcano ad Anzio. Si combatte a Nettuno e Cassino. Il 15 febbraio bombardieri angloamericani distruggono l'abbazia di Montecassino. Un mese dopo viene bombardata e distrutta a Padova la cappella con gli affreschi del Mantegna, nella chiesa degli Eremitani. Il 23 marzo a Roma, in via Rasella, un reparto del Polizeiregiment Bozen è vittima di un attentato: muoiono 32 altoatesini. Seguirà l'indomani la rappresaglia delle fosse Ardeatine: 335 civili trucidati. A fine aprile Hitler e il Duce s'incontrano, presenti von Ribbentrop e Graziani, nel quartier generale del Führer. Il 6 giugno gli alleati sbarcano in Normandia. Roma è liberata dagli alleati. A Pesaro il 12 giugno muore il compositore roveretano Riccardo Zandonai. Iniziano i lanci delle V1 su Londra. Il 20 luglio alti ufficiali della Wehrmacht attentano alla vita del Führer. Vengono processati e giustiziati. In agosto insorge Varsavia: i sovietici non interverranno, consentendo che i germanici reprimano i rivoltosi. A fine agosto re Michele di Romania arresta il suo primo ministro, maresciallo Antonescu e dichiara guerra alla Germania. La Finlandia è costretta all'armistizio: deve cedere all'U.R.S.S. tra l'altro anche la Carelia. Ora si combatte anche in Olanda. Il 10 ottobre il Bozner Tagblatt titola: "Die Schlacht um die via Emilia"; si combatte nella pianura padana. Peste in Algeria, un terremoto distrugge oltre 2.300 case in Anatolia. Il 14 ottobre muore il feldmaresciallo Erwin Rommel, la "volpe del deserto". Il Bozner Tagblatt scrive che è deceduto "in conseguenza di una grave ferita al capo" subita sul fronte occidentale in un incidente d'auto. In realtà Rommel s'era sparato un colpo di pistola alla testa, assecondando così il volere di Hitler, che lo riteneva compromesso nell'attentato del 20 luglio. In ottobre si combatte per Budapest. In novembre la Germania inizia a far cadere su Londra le più potenti V2, e i primi di dicembre inizia una rivolta armata comunista in Grecia contro il governo di Papandreu. In dicembre una controffensiva germanica nelle Ardenne respinge gli anglo-americani in profondità.
A BOLZANO GIORNO PER GIORNO
(Bozner T. 6/1/1944) Tutti i cittadini maschi, nati dopo il 1925, di lingua italiana e residenti nell'Alpenvorland (la "zona d'operazioni delle Prealpi", ossia le province di Bolzano, Trento e Belluno), sono obbligati a prestare servizio nelle organizzazioni militari germaniche: S.O.D. in provincia di Bolzano, C.S.T. in Trentino, formazioni similari (polizia, SS, Wehrmacht, esercito italiano repubblicano). Le pene per chi si sottrae vanno dai dieci anni di reclusione alle morte, anche per i complici. Finché i renitenti non si costituiscono, possono essere presi in ostaggio loro familiari o parenti.
(Bozner T. 8/1/1944) Si hanno notizie, anche attraverso necrologi, di altoatesini deceduti nel corso di un bombardamento il 15 gennaio ad Innsbruck.
Il 58enne Peter Spögler attraversa la strada a S.Maurizio e viene investito ed ucciso.
(Bozner T. 17/1/1944) Il 6 gennaio verso le 18 un grosso meteorite è apparso nel cielo delle Dolomiti. E' stato osservato a Lienz e in val Gardena.
(Bozner T. 19/1/1944) Si rinnovano avvisi di tiri di addestramento della contraerea. Durante le esercitazioni è sconsigliato trovarsi all'aperto.
Il giornale pubblica i prezzi massimi per frutta e verdura in gennaio. A Bolzano le patate costano al chilo lire 1,50, le mele da 3 a 5,50.
(Bozner T. 20/1/1944) In febbraio ogni persona avrà diritto a 225 grammi di pane al giorno. Inoltre 1000 grammi di riso, 1000 grammi di pasta, 100 di burro, 200 di olio, 500 di zucchero, 125 di formaggio, 500 di marmellata.
Si consigliano gli abiti più idonei per quando ci si trova in un rifugio antiaereo. Sono consigliabili gli abiti da sci e occhiali chiusi, che proteggano gli occhi da scintille, polvere ecc.
(Bozner T. 21/1/1944) Uomini dai 25 ai 70 anni, che non siano impegnati sotto le armi, sono invitati ad offrirsi come vigili del fuoco volontari.
(Bozner T. 22/1/1944) Il giornale pubblica a pagamento sei decreti della prefettura che impongono contravvenzioni a negozianti per reati annonari (latte annacquato, pane troppo umido ecc.).
Si ripetono quasi quotidianamente i necrologi di soldati altoatesini caduti specialmente sul fronte russo. Oggi ne figurano ben sei,
(Bozner T. 29/1/1944) Un articolo punta l'indice contro quanti ascoltano radio nemiche.
Ancora un necrologio relativo a persona deceduta ad Innsbruck nel bombardamento del 15 dicembre. E' contrassegnato dalla croce prussiana con svastica e si riferisce ad una bolzanina di 23 anni.
(Bozner T. 31/1/1944) Il giorno 29 ha giurato a Bolzano il "Polizeiregiment Bozen". Si tratta del reggimento successivamente bersaglio dell'attentato terroristico di via Rasella, a Roma. La saggistica del dopoguerra ha spesso definito quel reparto come facente parte delle SS, cosa dubbia perché si trattava di polizia militare. Tuttavia dall'articolo che citiamo risulta che tra le massime autorità provinciali presenti (con il commissario prefettizio Tinzl), figurava anche il generale SS Wolff, e cioè il maggior esponente delle SS e capo della polizia in Italia. Si ha un discorso del comandante del reggimento Menschik, poi prende la parola Wolff, che porta anzitutto i saluti di Himmler, capo assoluto ("Reichsführer") delle SS e della polizia. In altre parole, tra SS e polizia militare s'era ingenerata una indubbia commistione.
(Bozner T. 1/2/1944) Nel giorno della "presa del potere", presso l'attuale scuola "Dante Alighieri" ha luogo una cerimonia della quale il giornale rileva la festosa presenza di divise e costumi tradizionali. Citiamo alcune autorità: il commissario prefettizio Tinzl, il commissario del comune Führer, il comandante della polizia bolzanina Kistner, e il capo della S.O.D. altoatesina Neuman.
(Bozner T. 3/2/1944) Al posto di pane si può acquistare polenta.
(Bozner T. 4/2/1944) Investito da un'autovettura in viale Venezia, muore l'81enne Adolf Zwicker.
(Bozner T. 5/2/1944) Il cuoco è al lavoro in una "cucina comune". Il 12enne Lino Pezzi gli è vicino, il cuoco lancia su un tavolo un coltello che rimbalza e s'infigge in un occhio del ragazzo, semiaccecandolo.
(Bozner T. 7/2/1944) Si annuncia la ricostituzione del Corpo dei vigili del fuoco volontari di Bolzano.
(Bozner T. 12/2/1944) A Bolzano il Tribunale speciale dell'Apenvorland condanna a morte il mezzadro Germano Calloni, da Salorno. Il Calloni aveva un figlio di nome Aldo, arruolato nel regio esercito, che dopo l'8 settembre era tornato a casa. Destinato al "fronte del lavoro" non s'era presentato. Un militarizzato della S.O.D. s'era recato a casa sua per prendere in consegna il renitente, ma era stato aggredito e ferito da Calloni padre, e dai suoi figli Aldo e Angelo, che s'erano poi dati alla fuga.
(Bozner T. 15/2/1944) In un lungo articolo si consigliano tutti gli oggetti da infilare in una valigia, o sacco, quando ci si avvia in un rifugio antiaereo.
(Bozner T. 16/2/1944) Non manca edizione di giornale nella quale non appaiano necrologi o annunci di soldati altoatesini caduti in guerra. Oggi figurano quattro necrologi di militari caduti sul fronte russo, e notizie di tre altri caduti che hanno incontrato l'"Heldentod" (una morte eroica). Tra questi ricordo personalmente Franz Röll, che aveva 22 anni, faceva il bracciante agricolo al Colle ove io ero sfollato, era soprannominato "Hüttl-Sohn". Qualche tempo dopo giunsero dal fronte russo in un pacchetto ai suoi genitori (era figlio unico) le poche cose che aveva lasciato. La madre ("Hüttl-Mutter") e il padre ("Hüttl-Vater") sedevano sconsolati su una panca davanti all'albergo "Klaus". La donna singhiozzava. L'uomo guardava nel vuoto e teneva in mano l'orologio d'acciaio che era stato di suo figlio: la mano gli tremava. Avevo nove anni: fu il mio primo incontro con la morte.
Ad Appiano nello stesso giorno si ricordano undici caduti. Citate anche quattro decorazioni ad altrettanti militari altoatesini.
(Bozner T. 18/2/1944) Lungo una discesa a Marlengo ad un trattore si guastano i freni. Il mezzo investe un gruppo di bambini che s'erano raggruppati davanti alla latteria. Muoiono in tre, altri tre sono gravemente feriti.
(Bozner T. 22/2/1944) Vittima di un incidente stradale a Cardano, muore all'ospedale di Bolzano il 19enne Sperandio Bez.
(Bozner T. 26/2/1944) In case danneggiate da bombe si consiglia di controllare che nelle vecchie stufe tra le varie formelle di ceramica non si siano aperte fessure, dalle quali possano fuoriuscire esalazioni venefiche.
(Bozner T. 27/2/1944) Cerimonia funebre per la scomparsa di Josef Gruber-Wenzel, il 46enne "Kreisleiter der deutschen Volksgruppe" (capo circondariale del gruppo tedesco). Il rito in piazza Municipio, presenti molte centinaia di persone, autorità civili e militari in testa. Suona una banda, canta un coro, saluto nazista e la salma viene traslata al cimitero militare di San Giacomo, dove il rito si rinnova. Gruber-Wenzel era stato arruolato nella prima guerra mondiale a 17 anni. Era emerso a collaboratore del Gauleiter dell'Alpenvorland Franz Hofer. Nei discorsi si fa cenno all'immancabile vittoria finale.
(Bozner T. 4/3/1944) Sabato e domenica si rinnova la raccolta di denaro per il "Volkshilfewerk", l'opera di assistenza la popolo. Si incita alla generosità.
(Bozner T. 7/3/1944) Un contadino di 17 anni da Settequerce maneggia un ordigno che esplode, amputandogli tre dita e procurandogli altre ferite.
(Bozner T. 10/3/1944) Un titolo: "Non toccare ordigni esplosivi".
(Bozner T. 11/3/1944) E' il giorno dedicato ai caduti ("Heldengedenktag"). Il direttore del giornale Gunther Langes scrive in prima pagina: "Eterno e forte sarà il popolo che riconosce nel sacrificio dei suoi figli la sorgente del suo essere".
(Bozner T. 12/3/1944) Le scarse precipitazioni e le necessità dell'industria bellica richiedono che sia risparmiata energia elettrica. E' vietato servirsi dell'elettricità per riscaldare ambienti.
In piazza Walther si sono ricordati i caduti in guerra. Reparti armati, organizzazioni militari e civili, parenti dei caduti. Tra le autorità il commissario prefettizio Tinzl, il sindaco Führer, il comandante della polizia generale Albert. Nel discorso ufficiale il maggiore Freiherr von Schleinitz spiega che il Führer la guerra non l'ha voluta, ma gli è stata imposta dal nemico. "Egli si voleva dedicare interamente alla costruzione pacifica del Reich". Ma i nostri nemici, e in particolare il giudaismo, hanno costretto il Führer a ricorrere nuovamente alle armi, per la sopravvivenza stessa della Germania, messa ora in pericolo dalle orde barbariche asiatiche. Inni, "Sieg Heil" da parte dell'intera folla, saluti nazisti.
(Bozner T. 14/3/1944) Chi trova volantini disfattisti diffusi dal nemico non deve diffonderli, ma consegnarli alla polizia.
A Laives quattro fratellini giocano con una bomba a mano che esplode: un ferito grave e tre leggeri.
(Bozner T. 15/3/1944) Viene condannato a morte il 36enne Ademar Jeran da Sassari, che il 4 ottobre 1943, spacciandosi per appartenente alla polizia segreta germanica, sotto minaccia di una pistola, mentre la gente si trovava nei rifugi per un allarme aereo, aveva costretto tale Scapini ad aiutarlo nel furto di pezzi di ricambio per autoveicoli.
In fin di vita un 13enne investito dall'esplosione di una bomba a mano trovata in val d'Ega.
(Bozner T. 16/3/1944) Gli sciatori gardenesi Hans Nogler (discesa) e Vinzenz Demetz (fondo), che avevano optato per la Germania, si laureano campioni tedeschi.
(Bozner T. 17/3/1944) Nuova condanna a morte del Tribunale speciale di Bolzano, nei confronti stavolta di Ettore Stenico, da San Michele all'Adige, che aveva reciso e rubato un cavo telefonico della Wehrmacht per recuperarne il rame, da usare in agricoltura (solfato di rame).
Dell'esecuzione di Ettore Stenico racconta don Giovanni Niccolli, cappellano delle carceri di Bolzano, che assistette numerosi condannati a morte nei loro ultimi momenti.
(Bolzano 1943-45) - Testimonianze dal carcere di don Niccolli, a cura di E.Zampiccoli, Ed. Provincia) "Verso le ore 20 del 27 viene prelevato dal carcere e portato palazzo di giustizia (...). Alle 21 sono presso il condannato. Ha i piedi saldamente legati con catene, gli occhi fuori dalle orbite... Non vuol morire, non sente d'aver fatto un così grave delitto da meritarsi la morte... Più volte si butta in terra... Piange, chiama la mamma, i fratelli e i parenti... Gli offro un bicchiere di cognac... Parla del suo caso, non è capace di convincersi che lo abbiano a fucilare". Don Nicolli tenta di consolarlo, lo invita alla preghiera, gli dà la comunione e così passa la notte. Alle quattro viene un ufficiale e legge la sentenza di morte per fucilazione. "L'esecuzione sarà alle 5. Di peso si butta a terra, lo rialzo con tutta la forza... Viene fatto salire su un camion, ma io gli sono sempre a fianco alla sua sinistra, mentre alla sua destra sta un ufficiale delle SS. Si parte in preghiera e si arriva al vecchio bersaglio di Aslago... Giunta l'ora due soldati lo prelevano di peso dal camion e lo legano al palo. Io gli raccomando l'anima e gli do ancora l'ultima assoluzione. Una scarica ed è crivellato di pallottole".
Il Tribunale condanna inoltre rispettivamente a tre e due anni i coniugi Johann ed Emma Steinkasserer (Anterselva) che s'erano espressi in maniera oltraggiosa nei confronti del Führer.
Don Niccolli tra due condannati a morte, da lui salvati
(Bozner T. 18/3/1944) Il giornale è assai reticente sulla cronaca nera. Può allora accadere che episodi di furti vengano a conoscenza dei lettori solo attraverso inserzioni dei derubati, che promettono mance a chi fornisca informazioni. Così la pellicceria Kiniger (Portici 37) promette lire 60.000 a chi dà informazioni su un grosso furto commesso a suo danno: dal magazzino di via Talvera erano state rubate 70 pelli, 15 pellicce, abbondanza di indumenti in pelle cuoio e pelliccia, tappeti persiani e perfino dischi per grammofono.
(Bozner T. 20/3/1944) Nella scuola "Maltoni", oggi "Longon", indicata genericamente come "la scuola di via Rottenbuch", rientra da lunga malattia il Gauleiter Franz Hofer, che presenta il sostituto del defunto Peter Hofer, Franz Kiebacher, nell'incarico di "Kreisleiter der deutschen Volksgruppe". Sono presenti il commissario prefettizio Tinzl, il commissario al Comune Führer, lo Sturmbannführer SS Winkler ed altri. Lungo discorso di Hofer: "Noi tendiamo la mano a chiunque sia disposto a lavorare e combattere con noi, lo apprezzeremo e tratteremo con un nostro camerata, ma siamo anche pronti a colpire con la dovuta punizione traditori e disfattisti, che non vogliono saperne della nostra comunità". Suoni di banda, inni, e la consueta coreografia nazista.
Bozner T. 21/3/1944) Croce di ferro di prima classe al pilota bolzanino Karl-Hans Plangger, classe 1920, che in un articolo annesso descrive la sua 93esima missione in Russia.
Ecco il testo:
"Sono partito per attaccare un obiettivo, ma per la presenza di nubi ne ho dovuto scegliere un altro. In vicinanza del fronte dovevano esserci postazioni d'artiglieria. A quota 1200 mi tuffai nelle nuvole e ne uscii a quota 400. La visibilità era pessima ed io scesi a volo radente, perché mi trovavo su suolo nemico. Venne il momento in cui il navigatore si deve rapidamente orientare, cosa non facile. La zona appariva tranquilla. Improvvisamente scorsi una città davanti a me, mi tenni un po' lontano e il mio navigatore mi disse che si trattava di una città nostra. Poi un'esplosione, la cloche mi viene strappata di mano, sono a trenta metri e l'aereo mi sfugge, non riesco a controllarlo. Momenti terribili, da tutte le parti la contraerea mi spara addosso con calibri medi e leggeri. Sento che è il mio ultimo momento, m'aspetto un incendio a bordo. Con le ultime forze riesco a riprendere il controllo dell'aereo, forse mezzo metro sopra il terreno. Riesco al alzarmi di un poco, scivolo veloce oltre un bosco, poi mi trovo su terreno libero. Da ogni parte mi si spara addosso, contraerea e mitragliatrici. Sull'ala sinistra un colpo della contraerea ha aperto un buco di un metro. La mia strumentazione è compromessa. Tento di sottrarmi ai tiri da terra volando a bassa quota, grido al navigatore di indicarmi la direzione più breve per raggiungere il nostro territorio. Non riesco a controllare la cloche, le braccia vibrano, il mio meccanico mi tiene fermo, sorvolo una strada, i sovietici si buttano nei fossi e mi sparano, riesco a controllare l'aereo con le mie ultime forze. Improvvisamente vedo un aeroporto davanti a me a sinistra, penso possa essere nostro e chiedo ai miei uomini se quelli che vediamo sono aerei tedeschi. Il marconista mi grida che è un aeroporto nemico. La contraerea riprende a sparare la caccia bolscevica si alza. Gioco allora la mia ultima carta. Spingo al massimo dei giri, il motore urla, debbo raggiungere nuovamente le nuvole prima che la caccia mi raggiunga. Mi tiro addosso la cloche, salgo di 15 metri al secondo ma non dispongo più del controllo della velocità. La caccia si avvicina, raggiungo le nubi e sono salvo. Volo alla cieca perché la strumentazione non risponde, per due volte piombo per duecento metri, poi torno ad uscire sopra le nuvole, tutto storto, ma mi posso orientare. Lancio l'SOS, raggiungo il nostro territorio, volo ancora un'ora e mezzo con l'aereo gravemente danneggiato e atterro. La cloche l'abbiamo dovuta fermare con una corda, dato che non era ormai più possibile tenerla ferma, neanche in due. La città che avevamo sorvolato rischiando di essere abbattuti era R., ed io stesso non avevo creduto che mi sarei potuto salvare. Quattro ore più tardi sarei partito per la mia 94esima missione".
Il pilota Karl-Hans Plannger a guerra terminata tornò a Bolzano e si laureò in medicina. Aprì uno studio dentistico in via Bottai ed io, ragazzino quattordicenne, fui suo cliente. Morì nel 2005 e riposa ora nel cimitero di Fiè.
Altra notizia: "Mobilitazione di tutte le forze di riserva. Riunione di lavoro presso il commissario Franz Hofer - Tutto per la vittoria finale".
(Bozner T. 23/3/1944) "Non ascoltate radio proibite!" Si rammenta che in casi estremi, se le notizie ascoltate vengono poi propalate, si può giungere anche alla condanna a morte. La proibizione è estesa anche a radio di paesi non-nemici.
(Bozner T. 24/3/1944) Il 31enne Umberto Peremprunner (Rovereto) s'era espresso ingiuriosamente nei confronti della Wehrmacht. Il Tribunale speciale di Bolzano gli commina 5 anni di reclusione.
(Bozner T. 28/3/1944) Il giorno 23, in via Rasella a Roma, in un attentato ("Kommunistischer Terroranschlag") muoiono 32 militari altoatesini del "Polizeiregiment Bozen". Il giorno 24, quale rappresaglia, la strage delle fosse delle Ardeatine, dove si uccidono 335 civili. Il giorno 25 gli altoatesini uccisi vengono tumulati a Roma, al cimitero militare germanico, presenti autorità germaniche, fasciste e gli altri camerati del "Polizeiregiment". Parla il generale von Mackensen: l'attentato, dovuto ai comunisti di Badoglio, è diretto soprattutto a sabotare la rinnovata alleanza italo-germanica. Sul giornale appare un necrologio, firmato dal commissario straordinario dell'Alpenvorland Franz Hofer, che elenca i nomi dei defunti: la loro età varia dai 28 ai 43 anni. "Anche questi camerati sono caduti per il Führer e il Reich. Il loro sacrificio sia per noi un impegno". Nel cimitero militare di Bolzano una targa in bronzo ricorda i nomi dei 32 militari sudtirolesi uccisi nell'attentato.
Il generale von Mackensen ai funerali dei sudtirolesi del “Polizeiregiment Bozen”
(Bozner T. 29/3/1944) In un lungo e circostanziatissimo articolo si narra come i resti di Andreas Hofer siano stati traslati da Mantova ad Innsbruck. Erano stati dissepolti dal giardino del parroco don Antonio Bianchi nella notte tra l'8 e il 9 gennaio 1823 da un gruppo di militari austro-ungarici. L'episodio aveva generato a Vienna sorpresa, sconcerto e irritazione. I funerali si svolsero ad Innsbruck il 21 febbraio.
Si pubblicano nuovamente disposizioni sui rifugi antiaerei: non affannarsi a corrervi, non ammassarsi, vietato introdurre biciclette e cani. Vietato fumare.
Enrico Stenico, condannato a morte dal Tribunale speciale (vedi notizia del 17 marzo) viene fucilato.
(Bozner T. 31/3/1944) Le razioni alimentari per aprile prevedono a persona un chilo di riso, un chilo di pasta, un etto di formaggio da grattugiare, due etti di formaggio da tavola, mezzo chilo di zucchero e marmellata.
(Bozner T. 1/4/1944) Oggi e domani, sabato e domenica, terzo fine-settimana destinato alla raccolta di offerte per il "Volkshilfswerk". Nella tornata precedente il circondario più generoso è stato quello di Salorno con lire 14,40 a testa. Segue Bolzano.
Il 31 si è svolta al cimitero militare una cerimonia funebre per i caduti degli ultimi mesi, in pratica si sono voluti onorare i 32 altoatesini caduti in via Rasella a Roma. Tre di questi vengono ricordati con altrettanti necrologi personali, altri ne seguiranno nei giorni a venire.
Il Gauleiter Franz Hofer riceve i prefetti di Bolzano, Trento e Belluno. Titolo su quattro colonne in prima pagina, per introdurre un articolo ricco di parole ma povero di sostanza.
Un avviso dell'Azienda elettrica prescrive norme per la riduzione dei consumi. Niente energia elettrica per il riscaldamento, diminuzione dei consumi del 25 % rispetto a gennaio, nei negozi una sola lampadina da 25 watt ogni 30 m2, eliminare possibilmente l'illuminazione delle vetrine, proibito l'uso dell'ascensore in edifici "con sei o meno piani", norme anche per il consumo industriale.
(Bozner T. 11/4/1944) Quattro colonne in prima pagina (titolo: "Superba testimonianza della volontà di resistere") per descrivere le gare di tiro a segno a Bolzano (poligono di S.Maurizio) e Caldaro. E' presente il Gauleiter Franz Hofer con le massime autorità provinciali. Hofer sottolinea che bisogna essere grati al Führer se agli abitanti di queste valli è possibile applicarsi alla tradizionale pratica del tiro a segno, loro antica usanza. Suoni di bande, balli folcloristici, si spara fino al calar della luce. Per la manifestazione sono convenuti a Bolzano 1.088 Schützen da tutta la provincia. E' singolare la circostanza che non si scriva mai di "sudtirolesi", ma di "popolazione a sud del Brennero" ("Bevölkerung südlich des Brenners") oppure di "gruppo etnico tedesco della provincia di Bolzano" ("Deutsche Volksgruppe der Provinz Bozen"), come avveniva durante il fascismo.
(Bozner T. 13/4/1944) Un esauriente articolo sulla composizione e sulle funzioni del Tribunale speciale dell'Alpenvorland, che ha sede a Bolzano.
(Bozner T. 14/4/1944) Due anni di reclusione comminati dal Tribunale speciale alla contadina Maria Brock da Mis (Trento) che aveva ospitato due prigionieri inglesi in fuga, stabilendo con uno dei due "una relazione sessuale".
(Bozner T. 17/4/1944) Il teatro di Innsbruck dà concerto a Gries nella "Casa del turismo", che diventerà il cinema "Corso", poi abbattuto. Solo autori tedeschi: Mozart, Beethoven, Weber, R.Strauss e Wagner.
(Bozner T. 18/4/1944) Dal primo maggio la razione alimentare individuale mensile sarà elevata da 2 a 3 chilogrammi.
(Bozner T. 19/4/1944) Si ricorda ancora una volta che in caso di allarme aereo i passanti debbono lasciare immediatamente le strade, raggiungere il rifugio più vicino e non sostarvi davanti, ma entrarvi. Evidentemente gli allarmi si ripetono ma i cittadini sono restii ad infilarsi subito nei rifugi.
(Bozner T. 20/4/1944) Compleanno di Hitler, che raggiunge i 55 anni. Il direttore del giornale, in un fondo di prima pagina conclude così: "Oggi, anno decisivo per la vittoria, ci appare chiaro che in Adolf Hitler ci è stato donato il condottiero che non solo volgerà alla vittoria la lotta per la vita del popolo tedesco, ma che poi indirizzerà e porterà il popolo tedesco ad emergere alle vette più luminose del progresso umano".
(Bozner T. 21/4/1944) Nell'affollata "sala delle feste" della scuola di via Rottenbuch, (oggi "Longon") si è commemorato il compleanno del Führer. L'orchestra degli Standschützen suona la sinfonia dei "Maestri cantori" (Wagner), si dà lettura di una poesia su "Adolf Hitler come uomo", ouverture dell'opera "Tito" di Mozart, lungo discorso dell'Oberreichshalter Franz Piseky che traccia un ritratto agiografico del Führer, cui si dovrà l'immancabile vittoria. Chiudono la manifestazione gli inni della patria.
(Bozner T. 25/4/1944) Al "Sender Bozen" (ex E.I.A.R.) collegato alla rete germanica, nello spazio dedicato alla provincia di Bolzano, dalle 20,15 alle 21, suona un gruppo musicale della Wehrmacht.
(Bozner T. 26/4/1944) Chiunque lede l'economia di guerra può essere punito dal prefetto con una pena pecuniaria fino a 300.000 lire e con il carcere fino a sei mesi. L'appello eventuale sarà rivolto al Gauleiter Franz Hofer.
Un operaio, Cyprianus Orlandi, muore a Campiglio perché investito da una scarica elettrica, mentre tenta di salvare un compagno, Lorenz Mosna, che sopravvive. I nomi italiani sono sempre tedeschizzati.
(Bozner T. 28/4/1944) "Combattere i maggiolini è un dovere". A tutti coloro che recheranno ai centri di raccolta maggiolini viventi, saranno pagate al chilo somme varianti, a seconda del periodo, da lire 4,50 a 7. Sarà punito il proprietario terriero che non provvede alla raccolta nel suo ambito.
(Bozner T. 3/5/1944) Karl Nikolussi-Leck, Obersturmführer delle SS, viene insignito dal Führer del "Ritterkreuz des Eisernen Kreuzes". Al comando di uno squadrone di carri armati era entrato in Kovel, una cittadina del fronte russo circondata dai sovietici, per recare soccorso ai commilitoni che vi si erano asserragliati. Nell'azione, intrapresa di sua iniziativa, aveva distrutto 16 carri armati nemici. L'articolo è corredato da una foto di Nikolussi-Leck, corredata del teschio delle SS sul berretto. Sulla stessa pagina appare la foto di un altro militare decorato nei giorni precedenti con la stessa rara onorificenza: l'Oberjäger Franz Hillebrand da Egna, caduto nell'azione.
(Bozner T. 4/5/1944) Si annuncia una prossima vendita di pomodori: 200 grammi a testa. si ricorda che per l'acquisto di sigarette è necessario restituire le scatole vuote.
(Bozner T. 11/5/1944) Il Tribunale speciale condanna ad un anno la 60enne Ida Cainelli: ascoltava trasmissioni radio straniere. Nella fattispecie, pare si trattasse della Svizzera.
Il giorno 13 maggio Bolzano viene bombardata per la nona volta. Il Bozner Tagblatt da quel giorno non esce più per due settimane (danneggiata la tipografia?), non è possibile pertanto avere notizie dirette o anche solo indirette. Anche il libro "Gli anni delle bombe" non elargisce maggiori informazioni sui bombardamenti del 1944. Non resta così che rifarsi agli appunti di R. Melchiori, già citati, secondo i quali l'attacco avvenne alle 14. Fu nuovamente colpito il duomo, semidistrutta la chiesa dei Domenicani, abbattuti gli edifici d'angolo di vicolo parrocchia, bombe anche in piazza Walther (distrutta tra l'altro da un incendio la libreria Ferrari-Auer).
(Bozner T. 3/6/1944) Lunga recensione del concerto dell'orchestra di Innsbruck, tenuto il 31 maggio a Gries. Autori: Beethoven, Liszt e Bruckner.
Uno dei tanti lunghi elenchi dei prezzi di frutta e verdura. Ci sono anche gli asparagi: quelli di prima qualità costano al chilo 14,8 lire, le patate costano 1,80.
(Bozner T. 6/6/1944) Un'edizione nella quale il peso degli altoatesini caduti in guerra è particolarmente rilevante. Si contano cinque necrologi, due annunci di caduti nei paesi ("Heldentod", morte eroica), tre commemorazioni ("Heldenehrungen") per un insieme di undici caduti.
(Bozner T. 15/6/1944) Si annunciano due recite (giorni 20 e 22) di una commedia musicale della sala dell'ex cinema Corso, allora "Casa del turismo". Il teatro di Innsbruck andrà in scena con "Lisa, comportati bene" ("Lisa, benimm dich")
Un camion si rovescia, muore il 37enne Alois Cipolat.
(Bozner T. 16/6/1944) "Sul tagliando III della carta annonaria di giugno si distribuiscono a ciascuno, indipendentemente dall'età, 200 grammi di pomodori".
(Bozner T. 27/6/1944) Investito da un autocarro sconosciuto in zona San Quirino muore l'agricoltore Johann Berger.
(Bozner T. 5/7/1944) A Bolzano si proietta "Wenn die Götter lieben", un film su Mozart.
Appre il necrologio di un certo Karl Braun caduto sul fronte italiano. Era arruolato nella contraerea. Aveva 18 anni.
Il 6 luglio muore suicida nell'edificio del Corpo d'Armata, ove è sottoposto a pesanti interrogatori dalla Gestapo, il partigiano Giannantonio Manci. Il Bozner Tagblatt non ne parla.
Giannantonio Manci
(Bozner T. 8/7/1944) Per ordine del Gauleiter dell'Alpenvorland tutti i cittadini italiani residenti nella zona e nati tra il 1894 e il 1926 debbono prestare servizio militare. I renitenti sono condannati a morte. Solo in casi i minore gravità, la condanna è a dieci anni. Il 4 luglio pertanto tre renitenti sono stati condannati a morte dal Tribunale speciale di Bolzano: sono il 43enne Richard Reitsamer (Merano) e il 24enne Siegfried Dapunt con il 23enne Paul Mischi, entrambi dalla Badia. Il Tribunale speciale si è inoltre interessato a due "gruppi di banditi" (ossia partigiani) che si erano introdotti in Trentino provenienti da sud, con lo scopo di creare "un'Italia comunista con l'appoggio dell'URSS". Vengono condannati a morte in cinque.
(Bozner T. 10/7/1944) Attente al "Liquigas". Ci sono stati due casi di casalinghe che, mentre sostavano in cucina, sono state investite dallo scoppio di bombole.
Le patate costano lire 1,90 al chilo, i funghi di prima qualità lire 20, le ciliegie 9,50, i fagioli 8.
(Bozner T. 11/7/1944) Accade che aerei nemici vengano abbattuti, e che persone si impadroniscano dei loro resti, magari solo per ricordo. La cosa è proibita. La distrazione e disattenzione della popolazione consente inoltre alle volte a piloti nemici di fuggire, tornare in Inghilterra e in Unione Sovietica (?), per riprendere così a bombardare il nostro paese. Ciò è possibile anche perché le uniformi dei piloti stranieri, tolti i gradi e le altre insegne, possono essere confuse come normali tute da lavoro. Essi sono inoltre dotati di denaro. La raccolta di rottami d'aereo viene ora punita come saccheggio e sabotaggio della Wehrmacht. All'epoca, bambino, raccoglievo e custodivo frammenti d'aereo che trovavo nei prati.
(Bozner T. 12/7/1944) Nei sabati e nei giorni precedenti una festa la ferrovia Bolzano-Caldaro metterà a disposizione un vagone per il trasporto di biciclette da Bolzano a Caldaro (non viceversa).
(Bozner T. 20/7/1944) Per l'indomani si annunciano al cimitero militare di San Giacomo le onoranze funebri per 13 caduti.
(Bozner T. 21/7/1944) Attentato a Hitler, che sopravvive. Il giornale nel darne notizia titola a tutta prima pagina: "Mit dem Führer zum Endsieg!" ("col Führer fino alla vittoria finale!"). In cronaca sotto il titolo "La nostra strada" un lungo articolo di Sepp Leixner esalta i meriti di Hitler e prospetta a conclusione "la più grande vittoria della storia tedesca".
(Bozner T. 22/7/1944) Tra i necrologi dei caduti colpisce quello di Othmar Gilli, arruolato nelle SS, carrista, deceduto in Normandia a soli 18 anni.
(Bozner T. 24/7/1944) Manifestazioni spontanee di entusiasmo in provincia per lo scampato pericolo di Hitler. Particolarmente imponenti quelle di Merano e Bressanone. La popolazione ha appreso dell'attentato dalla radio, e le si è quasi fermato il cuore. Poi, appena realizzato che Hitler era vivo, "un grido di giubilo si è levato dalla nostra terra".
(Bozner T. 26/7/1944) Augusto Polli di quattro anni cade dal quarto piano e muore.
(Bozner T. 29/7/1944) Anche la luce delle torce elettriche dev'essere limitata, come impone l'oscuramento. Si usino lampadine azzurrate, o si interponga della carta azzurrata trasparente tra lampadina e vetro.
"Condanne a morte contro banditi". Il 24 e 25 luglio il Tribunale speciale ha giudicato a Bolzano 16 "banditi", soprattutto di Molina di Fiemme, che insieme ad altri, non ancor arrestati si erano associati (aprile-maggio) ad una banda di partigiani. Lo scopo della banda era quello di cacciare i tedeschi dall'Italia con l'appoggio degli alleati, e di cacciare poi gli alleati con l'appoggio dei sovietici, per costruire un'Italia comunista. I condannati a morte sono cinque. Altri 11 vengono condannati a pene carcerarie fino a sei anni. Durante l'operazione che aveva portato alla cattura dei partigiani, uno di questi era stato ucciso.
(Bozner T. 1/8/1944) Si pubblicano due foto dei resti di un aereo americano abbattuto "nelle Dolomiti". Le ha scattate il direttore del giornale, Gunther Langes.
Un aereo abbattuto in val Venosta
(Bozner T. 2/8/1944) Bisogna por fine all'usanza di attribuire anche alla moglie i titoli del marito. La moglie del dottore non dev'essere più "Frau Doktor". Lo sarà solo se il titolo accademico le compete.
(Bozner T. 8/8/1944) Il Tribunale speciale di Bolzano condanna a morte il forestale Augusto Tafner "che nell'aprile del 1943 si era arruolato in una banda di partigiani, che compiva i suoi misfatti nella zona di Caoria". "I banditi erano assai bene armati". Per rapina vengono inoltre condannati a morte Alois Paganin e Angelo Valcozzena; l'episodio avvenne il 4 giugno nel comune di Lavalle. Pena di morte anche per l'agricoltore Johann Oettl da Fleres, sottrattosi alla chiamata alle armi e datosi alla macchia con un fucile italiano.
E' stata inoltre resa inoffensiva una pericolosa "organizzazione nemica" operante nel Trentino e che riceveva ordini dall'esterno. Pena di morte per Gastone Franchetti e Giuseppe Porpora, che si trovavano ai vertici del gruppo. Sei anni per l'avvocato trentino Giuseppe Ferrandi e per il medico Luigi Lubich, da Trento, che pur essendo a conoscenza dell'organizzazione non l'avevano denunciata alle autorità. Tre anni per lo studente 18enne Giuseppe Tosi, che aveva dichiarato la sua intenzione di associarsi ai partigiani.
(Bozner T. 9/8/1944) Il giornale è in gran parte dedicato al processo e alle condanne a morte dei congiurati per l'attentato a Hitler del 20 luglio.
(Bozner T. 11/8/1944) A San Maurizio un giovane ciclista, Franz Pircher, finisce sotto le ruote di un rimorchio e muore.
(Bozner T. 16/8/1944) Si costituisce a Bolzano e Silandro il reggimento di polizia "Alpenvorland". Nell'articolo si fa più volte cenno alla giovane età degli arruolati ("junge Polizeisoldaten"). A Bolzano la cerimonia si svolge presso una caserma non precisata e vi prende la parola il Gauleiter Franz Hofer che sottolinea tra l'altro l'importanza di una solida difesa verso sud: l'Alpenvorland sarebbe la vera fortezza del Reich contro un'aggressione proveniente dal meridione. Hitler è naturalmente il più grande uomo della storia tedesca.
Col buio è indispensabile circolare su biciclette che illuminino, sia pure tenuamente, la strada. Chi non dispone del faro necessario, forse anche perché è difficile reperirne, è preferibile che lasci la bicicletta a casa.
(Bozner T. 18/8/1944) Franz Hofer tiene altri discorsi a Merano e Bressanone ai neo-costituiti battaglioni di polizia militare "Defreggen".
(Bozner T. 22/8/1944) Due condanne a morte per renitenza alla chiamata alle armi. I condannati sono il 48enne Josef Abler (Merano) e il 32enne Marianus Murer (Arabba).
E' un anno buono per i funghi, anche per gli altri frutti del sottobosco.
(Bozner T. 24/8/1944) I militari in transito possono rifocillarsi ed intrattenersi in un ambiente piacevole allestito nell'ex "Waltherkeller", in prossimità della stazione. Da un altro breve articolo si apprende che al passo di Costalunga si trova un ospedale per SS.
(Bozner T. 25/8/1944) Imperversa la canicola. Molti bolzanini trovano refrigerio nelle acque del Talvera.
Il premio "Mozart" 1943 per la musica viene assegnato a Eduard Lucerna. Nato a Klagenfurt, Lucerna è farmacista a Gries dal 1900. La sua produzione musicale si estende dal Lied alla sinfonia. La sede della fondazione che assegna i premi si trova ad Amburgo.
(Bozner T. 26/8/1944) "Per comportamento coraggioso nella lotta contro i banditi (partigiani, ndr) sono stati decorati con la croce di ferro di seconda classe i seguenti appartenenti al "SS Polizeiregiment Bozen". Seguono 15 nomi, dei quali nove bolzanini. Non si precisa il luogo dell'azione.
La prefettura comunica un lungo elenco di generi alimentari disponibili per settembre.
(Bozner T. 28/8/1944) Annega nel Talvera lo studente 17enne Ernst Pfeifer.
(Bozner T. 1/9/1944) Si ricorda che è sempre vietato procedere con biciclette sui marciapiedi, anche se le si sospingono a mano.
L'impiegato Alois Sbrogia, residente a Ora, muore vittima di un incidente stradale a Bolzano. Nessun altro particolare sull'incidente:
(Bozner T. 2/9/1944) Il 7 settembre si procederà alla distribuzione delle tessere annonarie per patate, tabacchi e grassi ("Sonderfettkarten").
In varie località dell'Alto Adige si proietta, con un cinema mobile, il film antisemita "Süss l'ebreo". Le proiezioni sono accompagnate dal cinegiornale "Deutsche Wochenschau".
(Bozner T. 4/9/1944) In tempo di guerra le patate sono un alimento importante. Consigli alle massaie sulla loro conservazione.
(Bozner T. 7/9/1944) Nella scuola "Rottenbuch" (oggi "Longon") si svolge la cerimonia di assunzione delle ragazze nella "Deutsche Jugend". Discorso sui doveri delle ragazze d'oggi. Si costituiscono i gruppi di lavoro: cucito, canto, ginnastica.
Si distribuiscono ad ogni avente diritto 100 grammi di sapone da bucato. I bambini fino a tre anni ottengono anche 100 grammi di sapone da toeletta.
(Bozner T. 8/9/1944) In un articolo di colore si consiglia di spedire cartoline, non lettere: si risparmia carta (e probabilmente si facilita il lavoro della censura).
Ogni tanto appaiono necrologi relativi a militari caduti "im Kampf gegen Banden". Si tratta di bande partigiane balcaniche, o anche italiane.
(Bozner T. 9/9/1944) Il responsabile politico del giornale, Hermann Fink, ricorda in un lungo articolo "I giorni fatali di un anno fa - 8-9 settembre 1943". Due grandi foto: una riproduce il "giubilo" della gioventù sudtirolese all'ingresso in auto, probabilmente a Rencio, di Sepp Dietrich, "Obersttruppenführer" delle SS e generale in capo delle "Waffen-SS", nonchè generale comandante del corpo corazzato SS "Leibstandarte Adolf Hitler". Tra l'altro si ricorda che "truppe tedesche valicarono il Brennero e raggiunsero la nostra Heimat. Ogni tedesco che si trovava tra le nostre montagne nei mesi di agosto e settembre, ebbe modo di vivere ore che sono tra le più belle della sua vita. Granatieri tedeschi abbronzati, cantando e a passo di marcia, percorsero le nostre valli, paesi e città. Furono salutati e rifocillati dalla nostra popolazione giubilante".
Debitori che si trovino in difficoltà in seguito allo stato di guerra possono rivolgersi al giudice per ottenere dilazioni e ricontrattazioni.
Un'altra disposizione del Gauleiter Hofer: si sequestrano i beni di persone (e loro familiari e parenti) sospette di aver intrattenuto rapporti con nemici o avversari ("feindliche oder gegnerische Betätigung").
(Bozner T. 12/9/1944) Ad ogni avente diritto in settembre spettano 200 grammi di formaggio e 200 di strutto. Lo rende noto la prefettura.
(Bozner T. 13/9/1944) A Santa Cristina (Gardena) riunione dei commissari comunali (podestà) dell'Alto Adige. Il Gauleiter Hofer ricorda la sollevazione tirolese del 1809 con Andreas Hofer e - ora come allora - incita il Tirolo ad una difesa estrema, dalla quale partirà la vittoria.
(Bozner T. 14/9/1944) Per la prossima domenica si annuncia una nuova colletta, casa per casa, a favore dei bisognosi ("Volkshilfwerk").
Il Tribunale speciale di Bolzano condanna a morte due "banditi": il 22enne Franz Rella da Cavalese e il 34enne Armando Osta da Padola (Belluno). Si erano dati alla macchia in montagna aggregandosi a gruppi di partigiani.
(Bozner T. 16/9/1944) Continuano frequenti i necrologi di militari caduti anche di giovane età: oggi, tra gli altri, appaiono i nomi di due diciannovenni.
(Bozner T. 18/9/1944) Per motivi di sicurezza e di risparmio di carburante e pneumatici si introducono nuovi limiti di velocità. Nei centri abitanti 40 k/h, al di fuori non oltre 60 km/h, per autocarri e autobus al massimo 50 km/h. I contravventori rischiano il carcere fino a sei mesi e multe fino a 20.000 lire. Possibile anche il sequestro del mezzo,
(Bozner T. 21/9/1944) Viene vietato il movimento attraverso il Brennero nelle due direzioni del traffico motorizzato, salvo apposite autorizzazioni. Si vuole risparmiare carburante.
(Bozner T. 26/9/1944) Nuova strage di sudtirolesi arruolati nell'esercito tedesco: nell'odierna edizione del giornale sono sei i necrologi e quattro le commemorazioni di altri caduti nei singoli paesi.
Commemorazione di caduti a Stilves
(Bozner T. 27/9/1944) Alla stazione ferroviaria un impiegato 56enne finisce sotto le ruote di un treno, che gli amputa le gambe. Nessun altro particolare, neanche il nome del poveretto.
(Bozner T. 28/9/1944) In Municipio, riunione di collaboratori e dipendenti. Il commissario podestarile Führer ringrazia tutti per il loro impegno. "Se i tempi diverranno più duri, i tedeschi diventeranno più duri ancora". Il Kreisleiter Kiebacher: "Dal momento che conosciamo la volontà distruttrice del nostro nemico, la volontà dei tedeschi dev'essere più salda che mai".
(Bozner T. 29/9/1944) Per la stampa e diffusione di giornali, periodici e libri, nonché per il prestito commerciale di libri, è necessario l'assenso del commissario per l'Alpenvorland. Carcere e pene pecuniarie "in misura illimitata" per i trasgressori.
(Bozner T. 2/10/1944) Il Tribunale speciale di Bolzano ha giudicato la settimana scorsa alcuni trentini accusati di attività sediziosa. "La polizia tedesca aveva accertato l'esistenza di due organizzazioni illegali". La prima faceva capo allo studente 20enne Josef Cadonna da Lavis (anche in questo caso i nomi di persona sono tutti tedeschizzati) e s'era estesa al 20enne Albin Ravagni e al 22enne Severin Constanzi. Avevano stampato volantini con i quali incitavano tra l'altro alla raccolta di armi per organizzare la resistenza. Vista la giovane età e il mancato conseguimento del loro scopo, se la sono cavata il Cadonna con otto anni di reclusione, gli altri due con cinque anni. Pene minori per il 19enne Bruno Gentilini, per il dott. Guido Viberal e per Giambattista Tambosi, tutti da Trento, che pur essendo a conoscenza dell'attività illegale del gruppo Cadonna, non l'avevano denunciata alle autorità.
Alla seconda organizzazione d'impronta comunista appartenevano il 32enne Linus De Zorzi e il 26enne Viktor Sordo, che sono stati trovati in possesso di materiale propagandistico "di tendenza bolscevica". Condanna a morte per il De Zorzi, ritenuto il più pericoloso. Sei anni per il Sordo.
(Bozner T. 3/10/1944) Il Tribunale speciale di Bolzano condanna a morte il pregiudicato 28enne Ewarist Wastl, da Fiera di Primiero. Scarcerato nel 1943, si era dato nuovamente a furti tra Bolzano e Merano: ne sono stati accertati ben 17. Sette anni di reclusione per il 43enne Alois Ebner, che gli era stato complice in un solo caso.
Il Gauleiter della provincia di Bolzano convoca a Caldaro gli insegnanti sudtirolesi. Numerosi i discorsi volti ad illustrare l'importanza dell'esempio che da loro deve scaturire a beneficio dei giovani "perché il futuro tedesco, per il quale noi oggi combattiamo, e per il quale il popolo tedesco è disposto a dare tutto se stesso fino all'ultimo, è affidato totalmente alla responsabilità degli insegnanti". "L'incontro, al quale hanno partecipato 164 insegnanti, si è concluso con il saluto al Führer e le canzoni della patria".
(Bozner T. 4/10/1944) Festa del ringraziamento per il buon raccolto anche in Alto Adige "come nel resto del Reich". Le cerimonie riecheggiano quelle di "epoche lontanissime, quando i progenitori germani manifestavano orgoglio e riconoscenza per i ricchi frutti con i quali la terra premiava il loro lavoro e il loro sudore". Le cerimonie non hanno nessun risvolto religioso. Si ha invece la presenza di autorità naziste per "testimoniare la vicinissima comunanza del popolo della nostra terra, unificato in una comunità forgiata dal nazionalsocialismo". Tra l'altro a Silandro il Kreisleiter Wieland sottolinea "la forte fede del popolo tedesco nella vittoria contro un mondo di nemici". Evoca anche Andreas Hofer e Michael Gaismair.
Il 4 ottobre Bolzano subisce il suo decimo bombardamento aereo. L'indomani il Bozner Tagblatt esce nel formato ridottissimo di un solo foglio (evidentemente le bombe hanno lasciato il loro segno) ma non fa assolutamente alcun cenno all'avvenuto bombardamento.
Scarse informazioni anche da "Gli anni delle bombe", di M.Ferrari, G.Pacher e L.Sardi: "Il 4 ottobre squadriglie americane sganciarono un centinaio di bombe lungo la ferrovia colpendo duramente il rione di Rencio e il paese di Cardano, dove fra l'altro fu distrutto il maso Untergansner". Gli appunti manoscritti di R. Melchiori precisano che furono colpite "la linea ferroviaria, Cardano, Laives, Ora e Bronzolo, fino a Fortezza".
(Bozner T. 7/10/1944) Nel giornale appaiono sei annunci mortuari per "morte improvvisa" e "tragico destino". Si tratta evidentemente di persone decedute nel bombardamento del giorno 4. Nella stessa pagina anche i necrologi di tre caduti in guerra.
Il giorno 5, nel salone del "palazzo del turismo" (futuro cinema "Corso"), grande assemblea popolare. Parla lo Sturmbannführer delle SS Pflauder. "La circostanza che tutti i tedeschi siano uniti sotto un grande condottiero ci deve convincere della nostra forza, e pertanto nessun sacrificio ci deve apparire troppo grande".
(Bozner T. 10/10/1944) Il 53enne Karl Lintner, veterinario di Collalbo, viaggia sul predellino della ferrovia del Renon quando si sporge, viene colpito da un palo dell'alimentazione elettrica e muore. In precedenza era morto in guerra suo figlio, poi sua moglie. Della famiglia sopravvive la sola figlia.
(Bozner T. 11/10/1944) Attraverso un'inserzione, il reparto SS dell'ospedale militare di Merano, presso l'hotel "Savoy", cerca di acquistare un'autovettura.
(Da "Gli anni delle bombe") "Spettacolo notturno il 12 ottobre con lancio di un numero inverosimile di razzi illuminanti. Era una prova? Probabilmente. Certo è che non furono lanciate bombe".
(Bozner T. 14/10/1944) Lungo elenco di 31 appartenenti al "SS-Polizeiregiment Bozen", che sono stati decorati. Per quale impresa? Non sono i caduti di via Rasella. (Bozner T. 19/10/1944) Nell'avvicinarsi dell'Armata Rossa alla Prussia orientale, Hitler chiama alle armi il "Volkssturm", ossia tutti gli uomini validi dai 16 ai 60 anni, che non siano già sotto le armi. Nella "Gau" Tirol-Vorarlberg si mobilitano gli Standschützen.
Anche oggi i caduti sudtirolesi sono numerosi: sette necrologi, a parte le onoranze funebri per altri caduti nei singoli paesi.
(Bozner T. 21/10/1944) Un'ordinanza del commissario prefettizio Tinzl vieta a tutti i giovani con meno di 18 anni di aggirarsi all'aperto durante le ore di buio. E' loro proibito sostare in locali pubblici oltre le 21, a meno che non siano accompagnati da adulti. I minorenni sotto i 16 anni non possono frequentare comunque locali pubblici, se non accompagnati. Ai giovani sotto i 18 anni è proibito - nei locali pubblici - il consumo di alcolici. A tutti i minori di 18 anni è inoltre vietato fumare all'aperto. Limitazioni anche per la frequenza dei locali cinematografici.
(Bozner T. 23/10/1944) Si annuncia per l'indomani nell'ampia sala del Palazzo del turismo (futuro cinema "Corso") un concerto vocale-pianistico. Canta Berta Tanzer, suona Trude Rößler.
Nell'aula magna della "Rottenbuchschule" (oggi Longon) si commemorano 24 bolzanini caduti recentemente sui vari fronti.
(Bozner T. 31/10/1944) Si elencano le dosi di prodotti alimentari a disposizione degli altoatesini in novembre. Tra l'altro: un chilo di riso a testa, un chilo di farina, mezzo chilo di pasta, cento grammi di formaggio, mezzo chilo di zucchero e marmellata.
(Bozner T. 2/11/1944) Sotto il titolo "Unsere Treue" ("La nostra fedeltà") appare un breve articolo nel quale si incita alla resistenza. "Il nostro popolo dimostra giorno dopo giorno di più che vuole proteggere con il suo lavoro e la sua lotta la sua terra contro le minacce del nemico, e intende annullare in ogni modo la sua intenzione di distruggerci (...) Più fanatica diventa la nostra volontà di lotta, più forte diventerà la forza della nostra difesa (...) Il nostro motto sia: Popolo, difendi te stesso, e così l'Onnipotente non ti negherà il suo aiuto". L'accenno a Dio è un fatto nuovo nella propaganda nazista.
Ad Appiano si commemorano 15 militari caduti dal giugno ad ottobre. Intanto si ha notizia ad Appiano di un 19enne caduto sul fronte orientale e di altri tre sudtirolesi caduti su altri fronti. I necrologi di militari sono oggi quattro.
(Bozner T. 4/11/1944) Datata da Bolzano appare una notizia nella quale si riferisce un discorso del Gauleiter Franz Hofer a tremila Standschützen. "Nella grande lotta provocata dal giudaismo mondiale è giunto il momento decisivo". Il Führer ha mobilitato il "Volkssturm" per l'estrema difesa, dato che il nemico vuole l'annientamento del popolo tedesco. Nelle montagne la difesa è affidata agli Standschützen. Il Gauleiter invoca il ricordo di Michael Gaismair (comandò la sollevazione dei contadini contro aristocratici e clero nel 1525, ndr) ed Andreas Hofer. "Mobilitati per la difesa della loro terra e della frontiera meridionale della Germania, anche questa volta gli Standschützen, se comandati al fronte, combatteranno nella più grande unione del popolo tedesco, per il Reich germanico".
Le ragazze della Gau Tirol-Vorarlberg e della provincia di Bolzano annunciano al Gauleiter d'avere apprestato indumenti in lana per cinquemila Standschützen.
Il giornale pubblica la 29esima lista dei prezzi al mercato ortofrutticolo.
(Bozner T. 6/11/1944) Un articolo insegna come si deve fare per far durare più a lungo le scarpe.
(Bozner T. 8/11/1944) Nella rubrica "Cose perdute e ritrovate" si annuncia da Lana la fuga di una mucca.
(Bozner T. 9/11/1944) "Per comportamento coraggioso contro sovversivi sono stati decorati con la croce di guerra di 2^ classe con spade i seguenti appartenente al SS-Polizeiregiment Bozen". Seguono cinque nomi.
Al "Sender Bozen" va in onda musica da camera eseguita da un quartetto della Wehrmacht.
(Bozner T. 10/11/1944) Si proietta il film antisemita "Süss l'ebreo".
Un necrologio: il paracadutista 18enne Karl Waid è caduto sul fronte occidentale "per la sua amata patria". Questa volta, nessun accenno al Führer.
(Bozner T. 11/11/1944) La serie di necrologi quasi quotidiani di caduti in guerra prosegue oggi con sei nomi. Due altri caduti sono ricordati in paesi delle valli.
E' vietato riscaldare le case con l'elettricità.
(Bozner T. 13/11/1944) C'è negligenza nell'applicare le norme sull'oscuramento dei veicoli, anche delle biciclette. I veicoli non in norma possono essere anche sequestrati.
(Bozner T. 14/11/1944) E' in corso l'addestramento degli Standschützen (il "Volkssturm"), che viene effettuato non solo da militari, ma anche da politici. Le fotografie che il giornale stampa riproducono persone di una certa età, per niente marziali.
(Bozner T. 15/11/1944) Si commemora il 9 novembre 1923, data del fallito "Putsch" di Monaco, al termine del quale Hitler fu arrestato. A Bolzano la ricorrenza è stata celebrata nell'ampia sala del futuro cinema "Corso" ("Fremdenverkehrshaus"), presente il Gauleiter della provincia Klebacher. Discorsi, suona la banda degli Standschützen, inni.
Sette necrologi di altoatesini caduti.
(Bozner T. 23/11/1944) In un necrologio il caporalmaggiore Willy Klare annuncia che nel corso di un bombardamento in Germania sono deceduti: sua moglie, i suoi due figli, i suoi genitori, suo fratello e sua cognata.
(Bozner T. 25/11/1944) Un'inserzione firmata dal commissario prefettizio Tinzl rende nota l'aumentata disponibilità di zucchero.
(Bozner T. 27/11/1944) Alla prefettura di Bolzano si irrogano provvedimenti severi contro Maria Appollonio, titolare dell'albergo "Pontechiesa" di Cortina, per non aver osservato il calmiere. Ha preteso 20 lire per un panino con burro e marmellata, 70 per un menù semplice, 18 per una bottiglia di birra, 65 per vino sciolto, 100 lire al litro per vino imbottigliato dall'albergo. Da sottolineare che una copia del giornale costa una lira. La condanna: sei settimane di carcere, chiusura dell'esercizio per due mesi, contravvenzione di lire 78.000.
(Bozner T. 28/11/1944) Il 26 novembre è deceduto a Gries, all'età di 75 anni, Eduard Lucerna. Compositore dilettante di buon livello aveva ottenuto il precedente 12 agosto il premio "Mozart", un riconoscimento germanico di alto livello. Laureato in farmacia a Graz, era approdato a Gries nel 1900, e qui aveva condotto la sua farmacia, in piazza. Col tempo si è anche dedicato alla sua grande passione, la musica, eredità di parte materna. Si è così impegnato in composizioni di varia struttura: Lieder e cori, musica da camera, serenate, suite, sei sinfonie, una trilogia dedicata a Dürer, un "dramma lirico" ed altro. "Il suo sestetto per archi eseguito l'anno precedente a Berlino in prima esecuzione assoluta, è stato ritrasmesso alla radio". Gran parte degli spartiti di Lucerna si trovano custoditi nell'abbazia di Muri-Gries.
(Bozner T. 29/11/1944) A Gries compie il suo 86esimo compleanno lo Standschütze "Kassian Vonbruck, già Dapunt", un caso di cognome ladino tedeschizzato. Nel 1880 era ricoverato all'ospedale di Cles, quando giunse a casa sua, in val Badia, la notizia erronea che era defunto.
(Bozner T. 30/11/1944) Se le sirene per l'allarme aereo si guastano, si ricorrerà a sirene azionate a mano. Sei suoni di 15 secondi ciascuno.
(Bozner T. 1/12/1944) La raccolta dei funghi per il mercato di Bolzano è iniziata il 27 maggio e terminata il 10 novembre. Zone di raccolta: S.Genesio, Avigna, Meltina, Renon, S.Giorgio, Sarentino, val d'Ega e Caldaro. Sono stati portati al mercato complessivamente 6500 chili di funghi, dei quali 1898 porcini. Sono stati rilasciati 1200 certificati.
(Bozner T. 2/12/1944) Ennesima raccolta domenicale, casa per casa, di offerte per i combattenti al fronte. "La raccolta è una risposta vincente ai nostri nemici".
(Bozner T. 4/12/1944) Alte personalità, tra le quali il Reichsführer delle SS Himmler, hanno ispezionato i reparti degli Standschützen della Gau Tirolo-Vorarlberg e della provincia di Bolzano, destinati all'"ultima difesa del vallo meridionale germanico". Non si precisano le località nelle quali queste ispezioni sono state effettuate.
(Bozner T. 6/12/1944) Un complessino della Wehrmacht esegue alla radio ("Sender Bozen") un'ora di musica operettistica.
(Bozner T. 9/12/1944) Anche oggi necrologi numerosi di sudtirolesi caduti al fronte: sono sei.
(Bozner T. 14/12/1944) Frequenti assemblee di varie categorie, volte a rafforzare la volontà di resistenza dei singoli. E' di turno un affollato raduno di donne, cui parla il Kreisleiter Kiebach. "L'amore della donna tedesca per la famiglia e la gente si fonde oggi con lo spirito guerriero dell'uomo tedesco che, animato di uguale amore per i suoi, difende la sua terra".
Dalla piccola cronaca nera quotidiana si apprende che, già da tempo, l'ospedale civile è stato trasferito a Gries, nel "Grieserhof".
(Bozner T. 16/12/1944) Dal 16 dicembre fino al 4 gennaio 1945 il "Sender Bozen" trasmette martedì, giovedì e sabato, dalle 22,15 alle 22,45, saluti tra persone dal fronte a casa, e viceversa.. Gli interessati debbono versare un'offerta al "Volkshilfswerk" e, sul modulo, scrivere i termini del saluto che sarà poi letto alla radio.
(Bozner T. 20/12/1944) Il Tribunale speciale di Bolzano condanna a morte il 22enne Giordano Palumbo, della provincia di Brescia. Qualificandosi come capo partigiano, s'aggirava armato e accompagnato presso malghe delle Giudicarie nelle quali sequestrava per la resistenza quantitativi di burro.
(Bozner T. 22/12/1944) Terminato l'addestramento, i primi reparti di Standschützen prestano giuramento. Alla maggiore manifestazione, svoltasi in una località non precisata, è presente il Gauleiter Franz Hofer, con autorità varie, tra le quali il comandante di brigata SS Cerff. Gli Standschützen si presentano "perfettamente allineati, in impeccabile atteggiamento militaresco, e con occhi scintillanti". Discorso di Hofer: "Per i nemici esiste un solo traguardo, il totale annientamento del popolo tedesco. Come la Germania intera, così anche la nostra terra, malgrado ogni tentativo terroristico, è oggi più decisa che mai nel proseguire la lotta con tutti i mezzi fino alla vittoria finale".
(Bozner T. 29/12/1944) Un quartetto d'archi di componenti della Wehrmacht esegue per la radio ("Sender Bozen") una composizione del musicista bolzanino Eduard Lucerna.
Il 31 dicembre muore nel palazzo del Corpo d'Armata, dove è sottoposto a tortura dalla Gestapo, il partigiano Manlio Longon. Il Bozner Tagblatt non ne parla.
Manlio Longon