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Cronache del passato > 1935-1939
DAL MONDO
Guerra di Spagna: Barcellona è conquistata dalle truppe del generale Franco, che riconosce in un messaggio a Mussolini l’apporto determinante dei legionari italiani (26/1/1939). Terremoto in Cile con migliaia di morti. Cessa la guerra in Catalogna con i franchisti che raggiungono i Pirenei. Muore papa Pio XI. Dopo solo tre scrutini il conclave elegge il cardinale Eugenio Pacelli, che assume il nome di Pio XII. Esplosione nell’arsenale di Ukinno, in Giappone; quattromila senzatetto; si parla di migliaia di morti. Cecoslovacchia: in marzo la Slovacchia si proclama indipendente - reparti germanici varcano la frontiera ceca; Boemia e Moravia sotto il controllo del Reich, ne diventano un protettorato. Bartali vince la Milano-Sanremo. In Spagna i franchisti entrano in Madrid: ha termine la guerra civile. La prima settimana di aprile reparti italiani sbarcano in Albania e raggiungono Tirana, re Zog fugge, la corona d’Albania passa a Vittorio Emanuele III. In maggio Valletti vince il Giro d’Italia davanti a Bartali. A Berlino si firma il “patto d’acciaio” tra Germania e Italia. Giugno: continuano in Palestina gli scontri tra arabi ed ebrei, e di entrambi contro gli inglesi; a Caifa una bomba in un mercato uccide una quarantina di arabi. Muore Costanzo Ciano, l’eroe della “beffa di Buccari”. In luglio con “La forza del destino” si inaugura la prima stagione lirica alle Terme di Caracalla; Mussolini vi appare in incognito, si paga il biglietto, prende posto al buio nel settore dei “popolarissimi” ma nell’intervallo viene riconosciuto; folla in delirio. A fine agosto Ribbentrop e Molotov firmano il patto di non-aggressione tra Berlino e Mosca, col quale in pratica i due paesi si spartiscono la Polonia. Pochi giorni, e la Germania invade la Polonia: inizia così la seconda guerra mondiale. S’iniziano le operazioni anche sul fronte francese. A fine ottobre “il Duce inaugura Pomezia, quinto comune dell’Agro totalmente redento”. All’inizio di novembre parte per la Libia un secondo contingente di coloni: 12.000 persone. Hitler tiene un discorso a Monaco; dopo che si è allontanato dalla sala esplode una bomba che uccide sette persone. Vittorio Emanuele III compie 70 anni. Mentre la guerra prosegue, soprattutto nell’Atlantico, l’U.R.S.S. aggredisce la Finlandia, che resiste bravamente. Terremoto in Anatolia: oltre 40.000 morti.
A BOLZANO DI GIORNO IN GIORNO
(Prov.BZ 1/1/1939) In via Vittorio Veneto la famiglia Pichler è intossicata dalle esalazioni di gas. Muoiono marito e moglie, all’ospedale le due figliolette.
(Prov.BZ 3/1/1939) Nuova neve a Bolzano.
(Prov.BZ 4/1/1939) S'inaugura nella sede del Dopolavoro (nell'attuale via Dante) la mostra delle pelli di volpi argentate di produzione altoatesina. Il giorno 2 il giornale aveva scritto delle volpi argentate dell'Alto Adige, esaltandone la qualità: "Si parla spesso dei cacciatori di pelli, che si addentrano nelle foreste sterminate dell'Alasca e del Canada, per procurare alle signore il piacere d'adornarsi della elegante e vaporosa pelliccia della volpe argentale, ma forse pochi sanno, che le volpi argentate si allevano anche da noi, dove lo splendido animale, ha trovato nel clima d'alta montagna, l'ambiente adatto per crescere e riprodursi. Esistono infatti nella nostra provincia ben cinquanta allevamenti di volpi argentate, che rappresentano la totalità della produzione nazionale. Ma non è tutto. Le volpi argentate sulle montagne atesine danno delle pelli che sono di gran lunga migliori non solo di quelle fornite dai cacciatori, ma anche di quelle provenienti dalla produzione straniera degli allevamenti, tanto è vero che sul mercato di Londra - il che è tutto dire - sono state quotate quasi il doppio delle altre. Si tratta dunque di una vera e propria ricchezza pressoché ignorata, che rappresenta altresì un contributo notevolissimo alla battaglia autarchica, poiché ancora l'anno scorso venivano importate in Italia per 77 milioni di pelliccie (sic)".
(Prov.BZ 5/1/1939) “Le pelli di volpi argentate contese a colpi di biglietti da mille – Giornata d’oro per gli allevatori altoatesini di animali da pelliccia – Oltre mezzo milione incassato in meno di tre ore – Tutto il quantitativo di pelli venduto”.
(Prov.BZ 6/1/1939) A Bolzano il biglietto d’ingresso medio alle sale cinematografico è di lire 2,21, secondo solo a Rieti (2,26). Nelle altre città: Milano 2,08; Roma 1,96; Bergamo 1,56; Brescia 1,83; Trento 1,65.
(Prov.BZ 7/1/1939) Al “Verdi” la duchessa di Pistoia presenzia alla distribuzione di 1.200 pacchi della Befana fascista “per la gioia dei figli del popolo”.
(Prov.BZ 8/1/1939) Successo del duo pianistico Bormioli-Semprini nella sala “Dante”. Dal repertorio classico al sincopato.
(Prov.BZ 10/1/1939) Il duca di Pistoia premia al “Verdi” gli agricoltori distintisi nella “battaglia del grano”. La platea era affollata da “uomini nel pieno della virilità, anziani ancora vegeti e robusti, giovani aitanti”. “Il vibrante raduno”. Sono stati premiati 177 “rurali”. Primo ad essere premiato personalmente dal duca “il cap. don Davide Ferdigg, di Pieve di Marebbe”.
Un male di stagione: i disturbi dei programmi radiofonici, provocati dai termofori, che si accendono in varie abitazioni per porre rimedio al freddo. Fioccano le segnalazioni all’E.I.A.R., che fa quel poco che può.
(Prov.BZ 12/1/1939) Tre avvelenati dall’ossido di carbonio per il mal funzionamento di una stufetta in via Portici. Finiscono all’ospedale Giacomo Zieger di 55 anni e “due vecchie donne” di 62 e 42 anni. La 62enne muore.
(Prov.BZ 13/1/1939) Debutta la compagnia del “Teatro di Venezia”, con Cesco Baseggio. S’inizia con “Una delle ultime sere di carnevale”, di Goldoni. Poi “La famiglia dell’antiquario”.
(Prov.BZ 15/1/1939) E’ in corso il campionato di calcio di prima divisione. Dieci le squadre. Dopo cinque turni Audace a pieno punteggio (10), segue il Trento (9), il Bolzano è ultimo (2 punti).
Concorso nazionale di chitarra per dopolavoristi. Convengono a Bolzano 20 chitarristi selezionati da altrettanti Dopolavoro provinciali.
(Prov.BZ 17/1/1939) “S.A.Reale il duca di Pistoia premia i vincitori del concorso nazionale di chitarra – Il vibrante successo nella sala della “Dante Alighieri!” – La bolognese Alba Stegani si aggiudica la vittoria” Nel corso della manifestazione mentre la giuria si ritira per decidere, il maestro Torri dirige “i complessi orchestrale e corale” del Dopolavoro che eseguono tra l’altro una composizione dello stesso Torri: “Canzone su Bolzano”.
Avanspettacolo al cinema “Roma”. Tra l’altro si esibiranno “le affascinanti danzatrici mondane” del “Duo Harmony”.
(Prov.BZ 19/1/1939) Il presidente della F.I.S.I., S.E. Renato Ricci, in occasione dell’assemblea nazionale della federazione inaugurerà sabato 21 gennaio le slittovie Costabella e Sassolungo di Selva Gardena. Nella successiva cronaca (22/1) la slittovia del Sassolungo sarà definita “autentico gioiello della meccanica italiana”.
(Prov.BZ 22/1/1939) “Il legionario Bruno Prossliner caduto in terra di Spagna”.
(Prov.BZ 24/1/1939) Nella pagina della cronaca cittadina figura un corposo articolo corredato di tre fotografie e il cui titolo spazia su cinque colonne: “Suggestivi riti guerrieri dinanzi al monumento alla Vittoria – Palpiti d’affetto e manifestazioni di fraterno cameratismo per i soldati dalla penna nera – La Gioventù del Littorio offre le drappelle al battaglione “Bolzano” – Il solenne giuramento fascista delle “fiamme verdi” del battaglione atesino del Decimo – Incitatrici parole del Prefetto e del Federale agli alpini – Un vibrante messaggio di S.A.Reale il duca di Pistoia – La celebrazione della Messa al campo – La benedizione dei gagliardetti e la superba sfilata”.
Una cerimonia al monumento alla Vittoria. Con la feluca, il duca di Pistoia.
(Prov.BZ 26/1/1939) Avanspettacolo al “Roma”, dove si esibisce tra l’altro Mario Latilla “con la sua famosa e celebre orchestra di 12 maestri”.
(Prov.BZ 27/1/1939) In Spagna le truppe franchiste, appoggiate dai legionari italiani, entrano in Barcellona. A Bolzano in piazza Vittorio Emanuele III si ammassano camicie nere e cittadinanza per ascoltare un discorso radiotrasmesso di Mussolini. “La parola del Duce ascoltata con animo vibrante da una folla immensa”. “Bolzano (...) ha avuto il dono di ascoltare – grazie al miracolo della radio – la parola del Duce, che ha suscitato fremiti di passione e palpiti di fede. (...) A tutte le finestre, a tutti i balconi è stato un fiorire di bandiere, mentre al calar della sera sfarzose luminarie venivano accese sui principali edifici pubblici”.
(Prov.BZ 28/1/1939) Al cinema “Roma” si proietta “Ettore Fieramosca” di Alessandro Blasetti.
(Prov.BZ 3/2/1939) “Acqua per i bisogni della città – Le fonti esistenti non bastano più alla popolazione in continuo sviluppo (...) – Nella zona d’Agruzzo da 67 metri di profondità è sgorgato lo zampillo che darà ottomila metri cubi di acqua al giorno”.
(Prov.BZ 5/2/1939) "Le mete dell'ente radio rurale - Un apparecchio in ogni sede, un altoparlante in ogni aula". "Al "Verdi" saranno distribuiti 165 apparecchi radio rurali alle scuole e alle organizzazioni del Regime".
Si annuncia al "Verdi" il debutto della compagnia De Sica-Melnati-Rissone ("Questi ragazzi" di G.Gherardi). Tutto esaurito, il botteghino deve chiudere in anticipo. Il giornale depreca la circostanza che attori noti attraverso il cinema (l'allusione è a Vittorio De Sica) riescano a creare attorno a sé una curiosità eccessiva, e di conseguenza un'eccessiva affluenza. Per la recita successiva ("Alla prova" di Londsdale) loda invece la direzione del teatro che è riuscita a stipare spettatori dappertutto. "Una bella prova l'ha data così anche la sala del nostro "Verdi": prova di resistenza per contenere un numero stragrande di persone. Non c'era un centimetro quadrato di spazio libero: i corridoi, le pareti, le balaustre, i palchi hanno compiuto sforzi storici, in omaggio a De Sica, per accogliere la fiumana degli ammiratori. Dove di solito ci si sta in tre, c'erano sei persone, pigiate come sardelle, respirando grosso, ma beate nello sguardo per essere riuscite a conquistarsi un angolo di visuale sul palcoscenico. Si capisce che in simile frangente, l'affare dell'applauso costituiva un problema che da molti non fu neanche minimamente affrontato. Il successo più palpabile era del resto già offerto dalla visione della sala in compressione".
(Prov.BZ 7/2/1939) Ancora sulla diffusione della radio nelle scuole e nelle sedi delle organizzazioni del Regime: “Ventimila alunni e diecimila lavoratori adunati nei posti d’ascolto della provincia hanno seguito il significativo rito (avvenuto al teatro “Verdi”).”
(Prov.BZ 11/2/1939) “Vasta e profonda eco per la morte del Sommo Pontefice”. Umberto di Savoia, in vacanza sulle nevi della val Gardena, rientra d’urgenza a Roma.
Umberto e Maria Josè in val Gardena, con Maria Pia e il piccolo Vittorio Emanuele
(Prov.BZ 12/2/1939) I principini in una foto con gli sci ai piedi. tra questi Vittorio Emanuele “principe di Napoli, (che) oggi compie due anni”.
(Prov.BZ 14/2/1939) "La val Gardena in festa per il genetliaco del Principe di Napoli - Palpiti d'affetto e di devozione attorno ai principi sabaudi - Una ardente manifestazione dinanzi alla villa di Selva, presenti il Prefetto ed il Federale - S.E. Mastromattei consegna al piccolo Vittorio Emanuele il cappello alpino e la tessera del battaglione atesino del Decimo - La suggestiva fiaccolata".
Scuole chiuse per la morte del papa, Pio XI. "Le campane di tutte le chiese, appena la notizia è stata appresa alla parrocchia, hanno scandito i funebri rintocchi, la cui eco è giunta anche alla periferia, diffondendo un velo di tristezza. Poco dopo alle case incominciavano ad apparire i primi tricolori abbrunati, mentre nelle chiese, benché nessuna disposizione fosse ancora giunta dalla Curia arcivescovile di Trento, i fedeli che assistevano alle Messe, sì sono soffermati più a lungo in preghiera per il S. Padre. Drappi neri venivano esposti alle parrocchie; tutta la città prendeva spiritualmente il lutto per la grave perdita che colpisce tutta la cristianità".
(Prov.BZ 15/2/1939) “I problemi del turismo atesino”. L’attrezzatura ricettiva è definita “formidabile”.
(Prov.BZ 16/2/1939) Al cine-teatro “Roma” avanspettacolo dal titolo “Ritmi 1939”, con “un numero sensazionale di fama mondiale: Rythm Aces – l’orchestra umana immitazioni (sic) di instrumenti (sic) ecc”.
(Prov.BZ 18/2/1939) Al “Verdi” si presenta la compagnia Cimara-Cellini-Pavese per due spettacoli. “Vivo successo”. Il critico è sempre Guglielmo Barblan, futuro musicologo di fama.
(Prov.BZ 21/2/1939) Una cerimonia alla nuova scuola elementare "Rosa Maltoni". costruita in via Diaz. Rosa Maltoni, maestra, era stata la madre di Mussolini. "Solo la scuola veramente fascista, può trovare nella cerchia delle sue attività delle manifestazioni che sappiano rendere praticamente e idealmente l'anima più completa del popolo italiano. Così è avvenuto ieri alle scuole elementari femminili "Rosa Maltoni-Mussolini", dove alunne e insegnanti hanno pienamente dimostrato la loro sensibilità fascista ed italiana nel ricordo sincero e spontaneo della mamma del Duce, di cui oggi ricorre l'annuale della morte. E' stata una vera gara alla quale tutti hanno partecipato con spirito di piena comprensione. Nella mattinata di ieri verso le ore undici, è stato un affollarsi di genitori e parenti che volevano partecipare intimamente a questo manifestazione di reverente omaggio e d'esaltazione alla memoria sacra della mamma e della maestra. Alla cerimonia erano presenti la direttrice governativa della scuola Gaetana Fratini-Caproni (...) che ha tratteggiato la figura di Rosa Maltoni-Mussolini nelle sue qualità di sposa, madre e maestra, concludendo con le parole che nella pietra tramanderanno ai posteri la sua vita: "angelicamente amò, santamente visse, soavemente insegnò". E il ricordo di Rosa Maltoni-Mussolini vive nel cuore di tutti gli italiani, che venerano in Lei la madre del Duce e ammirano le sue elette virtù".
(Prov.BZ 21/2/1939) Il Comando federale di Bolzano vince a Dobbiaco il campionato nazionale di sport invernali delle Giovani fasciste. Seguono Milano e Pistoia.
(Prov.BZ 22/2/1939) “A nove metri di profondità si gettano le basi del ponte Retico”. Nasce il futuro ponte “Resia”, mentre stanno completandosi i lavori per la costruzione del ponte “Littorio”, oggi ponte “Roma”.
(Prov.BZ 23/2/1939) Al cinema “Centrale” si proietta un nuovo capolavoro di Walt Disney: “Biancamano (sic) e i sette nani”.
(Prov.BZ 28/2/1939) A Dobbiaco, ai campionati invernali dei Giovani fascisti, vince il comando federale di Belluno, davanti a quello di Bolzano. Nello slalom, definito “discesa obbligata”. si è affermato Giorgio Thoeni, futuro padre del campione olimpico e mondiale Gustavo.
(Prov.BZ 1/3/1939) La punteggiatura spesso è eccessiva, e l’autore della presente raccolta s’adopera di sfrondarla. Ecco un esempio di punteggiatura come appare originariamente:“La massa imponente degli operai atesini, accoglierà con sentimenti di viva e profonda gratitudine la notizia che per ordine del Duce, il Ministro delle Corporazioni ha posto all’ordine del giorno delle rispettive organizzazioni sindacali, il problema dell’adeguamento delle paghe, in base all’andamento delle medesime dal 1929 ad oggi ed in relazione al costo della vita”.
(Prov.BZ 3/3/1939) Viene eletto papa Pio XII. “La squillante voce dei sacri bronzi saluta l’elezione del nuovo Pontefice”.
Al “Verdi”, spettacolo di varietà con la compagnia “Bluette-Navarrini”. “Teatro veramente gremito”.
(Prov.BZ 7/3/1939) “La solenne consegna dei premi alle giovani coppie prolifiche”. Le famiglie atesine inquadrate nell’Unione fascista famiglie numerose sono 3.690. Il prefetto alla cerimonia rileva “l’importanza vitale della fecondità della razza al fine della potenza dei popoli”. Primo premio alla coppia Luigi e Maria Bacher da Villabassa, che – sposi da 11 anni – hanno già messo al mondo nove figli.
(Prov.BZ 8/3/1939) “La denominazione delle nuove strade nei rioni della grande Bolzano”.
(Prov.BZ 9/3/1939) Il prefetto fa ufficialmente visita al pittore Ignazio Stolz nel suo studio di via Leonardo da Vinci.
(Prov.BZ 10/3/1939) Nevicata tardiva a Bolzano.
(Prov.BZ 14/3/1939) “I trentacinque anni di episcopato del principe arcivescovo mons. Enrici”. La sua consacrazione era avvenuta a Roma nel 1904. “S.A. Rev.ma mons. Celestino Enrici è probabilmente l’unico fra i molti vescovi della chiesa tridentina che abbia raggiunto i 35 anni di episcopato”.
Si costituisce in Bolzano l’”Atesia film”, società per la “produzione filmistica”.
(Prov.BZ 16/3/1939) Nuova nevicata a Bolzano.
Assemblea del Circolo tennis. Al terzo punto all’ordine del giorno la “radiazione dei soci ebrei”.
A sinistra Nino Boscarolli, presidente del Circolo tennis di Bolzano ad una premiazione al Circolo Italia di Soprabolzano. Al centro l’azzurro Calmieri, a destra l’albergatore Werner Holzer.
(Prov.BZ 17/3/1939) Dina Galli al “Verdi” ne “La signorina delle camelie” di Mazzioli. “Gran folla di pubblico plaudente”. Si concluderà con “Scampolo”, di Niccodemi.
(Prov.BZ 18/3/1939) “Esperimenti di protezione antiaerea di svolgeranno nei prossimi giorni”. Interessano in particolare l’oscuramento e l’allarme, che sarà dato “con sei fischi della durata di 15 secondi intervallati pure di 15 secondi”. Il giornale precisa poi tutta una serie di norme comportamentali per persone, veicoli, tramvie, mezzi a trazione animale.
(Prov.BZ 22/3/1939) Esce il primo numero della nuova rivista altoatesina Atesia Augusta, direttore Giuseppe Silvestri. “Nella luce del risorto Impero, Bolzano unisce così un’altra voce per esaltare il genio del Duce, la potenza dell’Italia fascista”.
(Prov.BZ 23/3/1939) Nelle scuole si è celebrato il ventennale dei fasci. Nelle aule, tutte dotate di radio, si sono udite le celebrazioni romane “dalla viva voce di S.E. il Ministro Bottai”.
(Prov.BZ 24/3/1939) “Nella luce del Ventennio le Camicie nere atesine riaffermano la volontà di “credere obbedire combattere”. Cerimonia al palazzo mercantile, sede del Consiglio provinciale delle corporazioni, davanti al quale “prestava servizio d’onore una centuria di formazione di giovani fascisti, avanguardisti e balilla moschettieri in armi”.
Si precisano, strada per strada, i nuovi nome di numerose vie cittadine. Alcuni esempi: piazza dell’Impero (oggi piazza Mazzini), piazza Littoria (oggi Matteotti), ponte Littorio (oggi Roma), piazza XXVIII Ottobre (oggi Adriano), ponte Resia (come oggi, ma l’odierna via Resia si chiamava via Luigi Razza).
(Prov.BZ 25/3/1939) Assise. Inizia il processo a carico del bracconiere ventenne Benedetto Chizzola, che nel gennaio dell’anno precedente aveva ucciso in una riserva tra Laives e Vurza il guardiacaccia Leone Venturini. Sarà condannato a 22 anni.
(Prov.BZ 26/3/1939) “Per gli odierni riti celebrativi del Ventennale, le sedi dei Fasci e delle organizzazioni saranno imbandierate dall’alba al tramonto ed a sera illuminate. Nelle pubbliche piazze, presteranno servizio i complessi bandistici e corali del Dopolavoro. I fascisti indosseranno le rispettive uniformi con le decorazioni di guerra e della Rivoluzione”.
(Prov.BZ 28/3/1939) Foto della gran folla che in piazza Vittorio Emanuele ha ascoltato il discorso del Duce. “Quando lo storico discorso è finito, un canto si è levato dalla massa, che gremiva la piazza; un canto di passione, di fede, di volontà; un coro possente che ha ripetuto con ardente entusiasmo l’Inno della Rivoluzione”.
(Prov.BZ 29/3/1939) Il Duce consegna a Roma ricompense al valor militare “ad eroici piloti ed ai congiunti dei Caduti (in Spagna) – tra i quali erano i familiari della medaglia d’oro Aurelio Pozzi, l’eroico camerata che (...) aveva militato nelle file del G.U.F. atesino”.
“Il concerto di musiche di giovani autori del G.U.F. atesino” nella sala della “Dante”, sotto la direzione di Carlo Maria Giulini. Tra i giovani autori figurano Riccardo Malipiero (G.U.F. di Milano) e i “gufini” bolzanini Andrea Mascagni, Aladar Janes e Vigilio Piubeni.
(Prov.BZ 30/3/1934) Corte d’Assise: cinque anni al 70enne Giovanni Fontana che il 3 luglio 1938 a Ponte di Vadena aveva ucciso con due coltellate il contadino Giovanni Endrizzi. Gli sono state riconosciute le attenuanti per legittima difesa. Segue l’ultimo processo: il 7 novembre 1938 a Luson il 25enne Augusto Blaasbichler, con due complici, aveva ucciso per rapina Giovanni Putzer.
(Prov.BZ 31/3/1939) “Sosta nelle rinnovate sale del Museo dell’Alto Adige”. L’articolo è siglato da Guglielmo Barblan. Vi si dice che le sale, originariamente 17, sono state portate a 40. Il direttore del museo è il prof. Aslan.
(Prov.BZ 2/4/1939) In Corte d’Assise il Blaasbichler viene condannato a morte. “E’ stata quella di ieri la seconda sentenza che comporta la pena capitale, pronunciata nella nostra città da quando nel codice penale è stata introdotta la condanna a morte”.
(Prov.BZ 5/4/1939) Al “Roma” avanspettacolo con una compagnia di trenta artisti, tra i quali il “Balletto Stella con 12 Girls”.
(Prov.BZ 7/4/1939) Cinque lavori nel cartellone della “Compagnia della Commedia”, diretta da Gian Maria Caminetti, che si annuncia al “Verdi”.
(Prov.BZ 8/4/1939) “Vivissima soddisfazione in città per l’azione militare in Albania – La notizia dello sbarco di truppe italiane in Albania, è stata diffusa ieri mattina in città attraverso le edizioni straordinarie del nostro giornale, ed ha suscitato con il più vivo interesse, espressioni di fierezza e di soddisfazione. Quando, poco prima delle 11, gli strilloni sono usciti per le vie con le copie ancora fresche d’inchiostro del nostro giornale, sono stati letteralmente assediati dai passanti. A ruba è andata la prima edizione straordinaria e poi la seconda e la terza, che recavano i successivi comunicati diramati dall’Agenzia Stefani (...)”
Si annuncia un nuovo concorso nazionale per una canzone che esalti “Bolzano nuova e le sue bellezze”.
(Prov.BZ 9/4/1939) Giornali in edizione straordinaria: “Il tricolore in Albania – Vivo entusiasmo in città per la presa di Tirana”.
(Prov.BZ 12/4/1939) “Contributi autarchici – Non sprecare nemmeno un chiodo arrugginito e ritorto”.
“Nei cantieri dove sorgono le case semirurali – Duecentoventotto graziose casette contornate di orti e giardini costituiranno il ridente quartiere destinato a ottocentodieci famiglie operaie”.
(Prov.BZ 13/4/1939) In città esistono in tutto solo quattro passaggi pedonali tracciati con vernice bianca, che però tende a perdere colore.
(Prov.BZ 14/4/1939) A palazzo mercantile si riunisce il Consiglio delle corporazioni. “Quindi (il consiglio) ha dato la approvazione alla costituzione di una Commissione speciale per la vigilanza sulle aziende ebraiche e la loro liquidazione, ha confermato la deliberazione presa dalla sezione commerciale del Consiglio per la sospensione di un anno delle licenze di panificazione agli esercenti Mair Corrado di Colle Isarco e Unterhofer Pietro dì Auna di Sotto perché, malgrado richiami, non si sono uniformati alle vigenti norme sulla disciplina della panificazione”.
(Prov.BZ 16/4/1939) In piazza Vittorio Emanuele III dopo l’annessione dell’Albania grande folla ad ascoltare il discorso radiotrasmesso del ministro degli esteri Galeazzo Ciano. “In tutta la serata l’entusiasmo in città è stato vivissimo”.
(Prov.BZ 18/4/1939) Prima divisione di calcio. Al “Druso” il Bolzano è in vantaggio sul Rovereto per 2-0, al 41° l’arbitro assegna al Bolzano un calcio d’angolo. Un dirigente del Rovereto protesta: “interviene quel tal dirigente, braccia all’aria, scalmanato, scorretto, antiestetico, perfino brutto e si lancia contro l’arbitro investendolo con una marea di proteste ingiustificate (...) Non se la dà per inteso, grida, strepita e alla fine fa cenno ai suoi uomini di seguirlo negli spogliatoi: quelli, a malincuore, ubbidiscono”.
Gli edifici pubblici espongono accanto al tricolore la bandiera albanese.
(Prov.BZ 23/4/1939) Nella ricorrenza del Natale di Roma il duca di Pistoia premia alla G.I.L. femminile i benemeriti del lavoro.
(Prov.BZ 26/4/1939) Il parco dei divertimenti piazza tende e baracconi in piazza del Mercato, ove oggi si trova piazza Verdi.
115 balilla sono promossi capisquadra.
(Prov.BZ 27/4/1939) A Padova si sono svolti i campionati femminili universitari. Vittoria del G.U.F. Padova, al quarto posto il G.U.F. di Bolzano. I G.U.F. rappresentati erano 15.
Si conclude il campionato di calcio di prima divisione. Vince il Verona davanti al Trento, sesto il Bolzano. Nove le squadre partecipanti.
(Prov.BZ 2/5/1939) S’inaugura la stagione lirica con la “Tosca”. Proseguirà con “Rigoletto”.
(Prov.BZ 3/5/1939) “Il grande successo dello spettacolo inaugurale della stagione lirica primaverile – (...) Nelle vesti di Cavaradossi fu molto applaudito il giovane tenore Gustavo Gallo, costretto, anzi, dagli applausi a ripetere la tanto popolare aria del terzo atto, della quale le folle sono sempre golose”.
(Prov.BZ 6/5/1939) Al cinema “Roma” si proietta “Incantesimo”, con Katharine Hepburn e Cary Grant.
(Prov.BZ 7/5/1939) “I solenni riti del IX Maggio – L’imponente rassegna militare – Novemila soldati con 150 automezzi e 64 cannoni sfileranno in piazza dell’Impero dinanzi alle LL.AA.RR. i Duchi di Pistoia”.
(Prov.BZ 10/5/1939) Un lungo articolo sulla sfilata, con foto dei reparti che sfilano in corso IX Maggio (oggi corso Libertà) e del duca di Pistoia a cavallo.
(Prov.BZ 12/5/1939) Al teatro “Verdi” Irma Gramatica e Ruggero Ruggeri vanno in scena con “Così è, se vi pare”, di Pirandello. “Entusiastico successo”. Seguiranno altri due lavori: “Questi figli di V.Tieri e “All’insegna delle sorelle Kadar” di R.Lelli.
(Prov.BZ 14/5/1939) Il duca di Pistoia presenzia all’apertura della IX campagna antitubercolare. In Alto Adige i morti per TBC tra il 1927 e il 1932 oscillavano attorno ad una media annua di 270/280; nel 1938 sono scesi a 170.
(Prov.BZ 16/5/1939) Discorso del Duce a Torino. "Si è ripetuto ieri e ieri l' altro lo spettacolo della città in ascolto della parola del Duce. Dire dell'entusiasmo della folla dinanzi agli altoparlanti, nei pubblici esercizi, nelle case private, nelle sedi rionali, è cosa facile e difficile ad un tempo. E' cosa facile perché non occorrono incito parole allo scopo di convincere, chi per avventura non abbia potuto ascoltare la maschia voce del Duce. Difficile, invece, perché è quasi impossibile trovare nuovi aggettivi, per dare un' idea sia pure vaga, di quell' entusiasmo che tenne, ieri come ieri l'altro, come sempre, il pubblico avvinto alla voce universalmente attesa e attentissimamente ascoltata. Quando parla il Fondatore dell'Impero, la folla ha con Lui un tacito appuntamento al quale nessuno vuol mancare, perché Egli parla al suo popolo, sempre, in qualunque parte del Regno s' alzi la sua voce. Ciò che più conta, ora che la cronaca dell' avvenimento è superata, è lo spirito con cui Bolzano ha ascoltato e profondamente sentito nell'animo la fiera parola che, in faccia al mondo, ha ribadito 1'alto concetto della pace con giustizia, la fermezza romana con cui gli italiani obbediscono alla consegna fascista che permea di sé la loro esistenza, e la splendente verità di una fusione assoluta tra popolo e Regime".
In piazza Vittorio Emanuele per il discorso radiotrasmesso del Duce.
(Prov.BZ 18/5/1939) "I guai della stazione ferroviaria - Il formidabile sviluppo del traffico richiede un adeguato potenziamento dei servizi viaggiatori e merci". La stazione era stata rinnovata nel 1928 ma è ora insufficiente, anche perchè è stato fatto un lavoro di pressoché sola cosmesi. Nel frattempo la popolazione continua ad aumentare, gli insediamenti militari anche, sono entrati in funzione circa 10 dei 31 stabilimenti previsti alla zona industriale, il turismo specie germanico è in continua crescita. I treni in transito ed arrivo sono stati nel 1932 28.041, nel 1938 43.998; i biglietti staccati da 390.945 sono cresciuti nel 1938 a 495.484. Va potenziato il settore "merci". E per la sezione viaggiatori si propone di "sdoppiare la stazione nel senso di trasferire il traffico viaggiatori più a sud, all'altezza e in corrispondenza del ponte del Littorio (oggi ponte Roma, ndr), in una sede nuova, ampia, dignitosa (...), soluzione che chiede una spesa di 45 milioni circa". "Ma vi sono altri motivi che portano a preferire la soluzione più radicale e sono ragioni di carattere urbanistico, delle quali non si può prescindere quando si discutono problemi che interessano la popolazione. La città vecchia è servita da una rete stradale malagevole che rende difficoltosi gli allacciamenti con i nuovi rioni, e cioè con quella parte monumentale, che è destinata a diventare, per ferma volontà fascista, il cuore e il cervello di Bolzano; con quella zona popolare che accoglie migliaia di anime e infine con la prevista zona di edificazione che si espanda verso Ponte Adige e Merano. La nuova stazione deve essere sulla direttrice della nuova Bolzano, così da costituire per un domani non lontano un autentico centro di irradiazione".
(Prov.BZ 19/5/1939) Al cinema “Dante” si proietta “Il signor Max” di Mario Camerini con Vittorio De Sica.
(Prov.BZ 21/5/1939) Il ministro degli esteri Galeazzo Ciano passa in treno per Bolzano onde raggiungere Berlino, ove firmerà il “patto d’acciaio” tra Germania e Italia. Il treno si ferma in stazione. “Il vibrante saluto di Bolzano al Conte Ciano – La breve sosta alla stazione ferroviaria – Il Ministro degli esteri passa in rassegna le forze fasciste che acclamano entusiasticamente al Fondatore dell’Impero” (...)”Vogliamo il Duce a Bolzano! ha gridato una voce di bimbo. E subito il grido si è ripetuto di schiera in schiera, assumendo la tonalità di un’acclamazione ardentissima”.
(Prov.BZ 23/5/1939) Si ripetono i concerti della “musica presidiaria e dei RR. Carabinieri” in piazza Vittorio Emanuele. Perchè non anche in piazza della Vittoria “cuore della nuova Bolzano”?.
(Prov.BZ 25/5/1939) Per la ricorrenza del 24 maggio, entrata in guerra dell’Italia, “cinquemila partecipanti al magnifico saggio ginnico della GIL al campo Druso”. “Stupenda cornice di folla”.
(Prov.BZ 28/5/1939) Viene arrestato il pregiudicato Francesco Folie, 28enne, da Appiano, luogotenente del “famigerato latitante Giuseppe Platter, pure di Appiano, per il quale è stata fissata una taglia di 10.000 lire”.
(Prov.BZ 30/5/1939) Operette e varietà grazie alla compagnia R.O.S.E.S.: “Frasquita”, “La casa delle tre ragazze”, “Acqua cheta”, “Trecento all’ora”, “I mulini di Pit Lil”.
(Prov.BZ 31/5/1939) Ai Littoriali della Cultura e dell’Arte il G.U.F. di Bolzano si classifica al terzo posto, preceduto solo da La Spezia e Livorno, “grazie ai camerati Giuseppe Sandri, Bruno Cerdonio, Aladar Janes e Andrea Mascagni”.
(Prov.BZ 1/6/1939) “Apprendiamo da Roma, che Sua Maestà il re Imperatore, su proposta del Duce, ha insignito con decreto di motu proprio, S.E. Giuseppe Mastromattei, Prefetto della nostra provincia, del Gran Cordone della Corona d’Italia, la massima delle onorificenze della Corona d’Italia”.
Il piccolo Italo Sala di otto anni viene travolto e ucciso da un autocarro in via Claudia Augusta.
(Prov.BZ 3/6/1939) “Le provvidenze del partito – Folle di bimbi al mare e ai monti – Ottomila fanciulli godranno quest’anno i benefici delle colonie climatiche”.
(Prov.BZ 6/6/1936) Il maestro Mario Mascagni, direttore del Liceo musicale, è stato nominato cavaliere ufficiale dell’ordine dei Santi Maurizio e Lazzaro.
(Prov.BZ 7/6/1939) S’inaugura al Lido la piattaforma per i tuffi da 10 metri. Assurdamente, ne era stata costruita una – inutile ai fini agonistici – alta 8 metri, che ha dovuto essere abbattuta e sostituita. L’olimpionico Carlo Dibiasi inizia subito ad allenarsi.
(Prov.BZ 9/6/1939) Primo concerto bandistico in piazza Vittoria, protagonista la banda del presidio. Folla. “Riteniamo che il successo della serata sia il migliore incentivo a perseverare in iniziative del genere, così da fare del Foro della Vittoria il centro di una organica serie di manifestazioni artistico-musicali”.
(Prov.BZ 10/6/1939) Al cinema “Roma” si proietta “Mille lire al mese”, con Alida Valli, Umberto Melnati e Osvaldo Valenti. Quest’ultimo, di fede fascista, sarà fucilato dai partigiani nel 1945. Alida Valli era il nome d’arte di Alida Maria von Altenburger, baronessa von Markenstein und Frauenberg: era imparentata con il preside del liceo classico di Bolzano, Altenburger.
(Prov.BZ 13/6/1939) Cerimonia alla scuola elementare "Rosa Maltoni Mussolini" (oggi "Pascoli") intitolata alla madre del Duce. Si consegna alla scuola il gagliardetto offerto dalle alunne della scuola "Grazioli Lante della Rovere" di Roma "che ha il privilegio di avere come alunna Anna Maria Mussolini". Nella scuola si sistema inoltre un grande ritratto di Rosa Maltoni, offerto dal podestà di Predappio. Autorità, genitori, inni. "Indi, tra la commozione generale, due alunne hanno portato nel salone il grande quadro raffigurante la madre del Duce, che è stato appeso al posto prescelto".
"Dedicato ai fumatori" Un corsivo di costume che pubblicizza il fumo e così conclude: "Ma il più furbo è colui che non soltanto ha risolto il problema di fuma-re gratis, ma.... commercia in sigarette in margine alla legge e sfidando ogni contravvenzione: il raccattacicche, voglio dire. Ogni grande città ne possiede parecchi. Essi raccolgono quello che gli altri gettano via, e, per conseguenza non commettano nulla di mule. Si vedono girare per le strade centrali camminando adagio, a capo chino Ogni tanto uno di loro si china e si mette la mano in tasca: alla sera a giro finito, c'è da scommettere che avrà le tasche piene, vi pare? Ma poi, qui sta il bello, si procede modernamente. Sapete come si fa? Dopo sbucciato dalla carta, il tabacco del mozzicone viene ammucchiato, mescolando le diverse "fragranze". Entra in funzione una bottiglia di acqua ossigenata e il tabacco viene trattato precisamente come le chiome femminili. Immerso nel bagno diventa più biondo; ed anche, per fortuna, sterilizzato. Si fa asciugare. Poi ne rifileranno delle deliziose sigarette: egiziane, russe, malesi, francesi, americane, turche...... qualche fumatore ingenuo le comprerà, nelle ore piccole, persuaso di aver acquistato di contrabbando il frutto proibito!". L'articolista conclude il suo panegirico sul fumo con queste parole: "faccio l'elogio di questa grande consolatrice dell'umanità che è la sigaretta".
(Prov.BZ 15/6/1939) Conclusa la guerra di Spagna, tornano i legionari, tra i quali numerosi sono stati gli altoatesini. "Mentre i legionari che hanno rimesso piede sul sacro suolo della Patria accolti con gli onori del trionfo, vengono restituiti, orgogliosi della loro vittoria in terra di Spagna, alla felicità delle famiglie, anche Bolzano saluta i suoi reduci. In questi giorni di smobilitazione non è raro scorgere per le vie della città maschie figure di legionari nella caratteristica divisa cachi, il petto fregiato da nastrini e spesso dall'azzurro segno del valore. Sono i figli di questa nostra terra atesina, accorsi sotto le insegne del Littorio a recare il contributo alle falangi di Franco nella lotta antibolscevica. Molti sono usciti dalle file della 45.a Legione "Alto Adige", ed ora vi rientrano accolti con orgoglio dai camerati. Ma qualcuno manca all'appello: sono gli Eroi che hanno fatto olocausto della loro vita per il trionfo dell'ideale fascista: Guido Presel, Frezza, Dolzan, Hofer, Morandel ed altri ancora, il cui ricordo sarà fieramente custodito dalla gente atesina".
Alla R.U.N.A. (Reale Unione Nazionale Aeronautica) si costituisce la sezione alianti. Si aprono corsi aperti anche ai giovani della G.I.L. e del G.U.F.
(Prov.BZ 15/6/1939) Riprendono a viaggiare i “treni popolari” con partenza da Bolzano. Il primo ha come meta Padova. Un biglietto di andata e ritorno in terza classe costa 22 lire.
Ultimo giorno di scuola al liceo classico. Il preside cav. Carlo Busato parla alle classi attraverso l’impianto microfonico centralizzato, e ricorda “la disfatta del bolscevismo in Spagna e la conquista dell’Albania, la quale ha aperto nuovissimi orizzonti all’Italia, divenuta nazione balcanica e padrona assoluta dell’Adriatico (...). Sono stati poi trasmessi gli inni nazionali, cantati a gran voce da tutti gli allievi tra il più vivo entusiasmo: e dopo il “saluto al Re e Imperatore” ed il “Saluto al Duce”, ordinati dal Preside, le scolaresche hanno lasciato ordinatamente l’istituto”.
(Prov.BZ 17/6/1939) “L’autorità di P.S. ha permesso che i tradizionali fuochi del Sacro Cuore di Gesù siano accesi la sera di domenica 18 corrente”.
(Prov.BZ 20/6/1939) “Sei treni popolari giungeranno domenica prossima a Bolzano provenienti da Genova, Bologna, Firenze, Roma, Littoria (oggi Latina, ndr) e Napoli”.
(Prov.BZ 21/6/1939) “Il primo scaglione di balilla è partito per le colonie marine”.
(Prov.BZ 22/6/1939) "Sul rinnovato palazzo della Cassa di Risparmio all'angolo fra via Regina Elena e via Museo, è stato collocato in questi giorni un artistico bassorilievo, pregevole opera dello scultore concittadino cav. Giovanni Piffrader. I due particolari di questo nuovo lavoro del Piffrader (...) possono offrire un'idea del valore artistico della scultura, la quale perfettamente s'attaglia anche alle linee architettoniche della costruzione progettata dall'arch. Rossi. Nel bassorilievo che occupa il prospetto principale dell'edificio, in quasi tutta la sua altezza, il Piffrader ha felicemente sintetizzato le forze economiche della nuova Bolzano, realizzando figure modellate con quella vigoria di tratti, che gli è propria. Inspirandosi alle funzioni che la Cassa di Risparmio esplica per il potenziamento delle attività nei vari settori dell'economia atesina, l'artista ha rappresentato nella parte inferiore del bassorilievo una solida figura di mercante veneziano in atteggiamento pensoso, che poggia una mano su di uno miliare romano. Un'altra figura, simboleggia l'agricoltura; una terza il commercio. In alto si scorge il simbolo del risparmio: un'ape ad ali spiegate. Sullo sfondo di queste figure il Piffrader ha posto come già fece per il "Veni, vidi, vici" premiato alla Sindacale d'arte, altri simboli, come il gladio romano, il libro e il moschetto, l'aratro che traccia il solco, la spada che lo difende. Un altro bassorilievo di minori dimensioni lo stesso Piffrader ha modellato per ornare l'angolo dell'edificio verso il ponte Claudio. Qui egli ha scolpito un rostro romano sormontato da un'aquila che poggia su di un fascio littorio. Sul rostro sono poi ricavati gli stemmi dei comuni ove la Cassa di Risparmio ha aperto le sue filiali".
L’angolo ovest della Cassa di Risparmio verso ponte Claudio (così si chiamava ponte Talvera)
(Prov.BZ 23/6/1939) “Diecimila quintali di patate saranno esportati quest’anno dalla nostra provincia – La Valle Pusteria all’avanguardia”.
Al teatro “Verdi” va in scena “Cesare”. di Gioacchino Forzano.
(Prov.BZ 24/6/1939) A proposito del “Cesare”, un lavoro che non ebbe ulteriore fortuna, “il pubblico, avvinto dalla forza del dramma e dalla grandiosità dello spettacolo, non si è stancato di applaudire con calore, evocando ripetutamente attori ed autore alla fine di ogni atto”.
(Prov.BZ 28/5/1939) Bandiere a mezz’asta per la scomparsa di Costanzo Ciano, l’”eroe di Buccari”.
(Prov.BZ 30/6/1939) “Il Ministro Cobolli Gigli inaugura nel nome del Duce la Mostra delle opere pubbliche della Venezia Tridentina”. Brilla la prima mina per il traforo stradale del Virgolo; s’inaugura il ponte “Littorio”, oggi “Roma”.
Assise. Accusato di omicidio volontario nei confronti di un contadino della val d’Ega, ucciso con un colpo di mazza nel novembre del 1935, il 44enne Fortunato Bertoldi viene assolto per insufficienza di prove. Suo difensore l’avv. Tattara.
(Prov.BZ 2/7/1939) “Nell’adempimento del suo dovere” muore il pilota bolzanino 24enne Giancarlo Bonifaci, decorato della Stella al merito coloniale. Legionario, era stato abbattuto in Spagna e fatto prigioniero, ma era riuscito a fuggire ed a valicare i Pirenei tornando quindi in Italia.
“Ottomila lavoratori agricoli e massaie rurali parteciperanno al primo raduno provinciale”. “La Mostra dei lavori delle massaie rurali sul Lungotalvera – La cerimonia della benedizione dei labari”.
(Prov.BZ 4/7/1939) La cronaca della “giornata rurale” con le foto della sfilata. I contadini, dismessi i costumi del folclore sudtirolese, erano vestiti di casacche azzurre, pantaloni grigio-verde e bustine azzurre. Discorsi in piazza della Vittoria.
Al cinema “Centrale” si proietta “Carnet di ballo”, di Julien Duvivier.
La “giornata rurale” nel “foro della Vittoria”.
(Prov.BZ 7/7/1939) Il 10 agosto entreranno in vigore norme severe per i ciclisti, che dovranno adottare "fanale giallo, parafango bianco e gemma rossa". Il fanale giallo "deve avere un diametro speculare di sessantacinque millimetri, e l'intensità luminosa tale da essere visibile almeno alla distanza di cinquanta metri. Deve essere applicato davanti al manubrio, oppure al lato sinistro della ruota, se l'avanti della bicicletta è occupato da cose ingombranti. Non sono più ammessi i cartocci di carta colorata, con dentro la candela, da tenersi in mano, e non sono nemmeno ammesse le lampadine tascabili da tenersi in mano, oppure nel taschino della giacca, oppure da appendersi sul petto o da inalberarsi maestosamente sulla visiera del berretto!" Il parafango posteriore? Deve essere lungo tanto da coprire tutte la parte posteriore della ruota fino all'altezza del mozzo, deve essere imbiancato e deve essere largo sei centimetri misurati in corda da spigolo a spigolo. Il catarifrangente, ossia, la gemma rossa, deve essere collocato in posizione verticale, e non adagiato sul parafango, e deve avere una superficie riflettente variabile da 20 a 25 centimetri quadrati. "Il "biciclettista" (sic) che non ottemperasse sarà passibile di un'ammenda variabile da un minimo di cento ad un massimo di cinquecento lire".
(Prov.BZ 8/7/1939) In Corte d’Assise si irrogano complessivamente 55 anni a dieci spacciatori di banconote false che agivano in val Passiria.
(Prov.BZ 13/7/1939) L’assistenza della Cassa di malattia viene estesa ai familiari.
“L’allontanamento degli stranieri dall’Alto Adige in un provvedimento motivato da ragioni politico-militari”. Si citano in particolare inglesi, francesi e svizzeri, cioè “la camarilla demo-ebraica che nel furore della propria impotenza drizza contro l’infrangibile asse d’acciaio le freccie (sic) velenose dell’inganno e della frode”.
(Prov.BZ 16/7/1939) Si arguisce il perchè del suaccennato provvedimento. Erano in corso le opzioni (il giornale non ne aveva mai parlato) e la stampa estera criticava il trasferimento di parte della popolazione altoatesina oltre Brennero. La Provincia di Bolzano cita in prima pagina il Journal de Geneve il quale aveva scritto: “Dal punto di vista umano si deplora che migliaia di abitanti attaccati ad una terra, siano obbligati ad abbandonarla per ubbidire a combinazioni politiche: queste migrazioni forzate di popoli ci riportano ad un’epoca che credevamo superata”. Il giornale bolzanino risponde allora citando Il Giornale d’Italia: “Sì, è stato veramente concordato un ordinato trasferimento di allogeni dall'Alto Adige verso la Germania. Non se ne è parlato prima in Italia, per discrezione. Oggi, che la stampa berlinese ne parla e che al di là delle Alpi se ne favoleggia, per tradire ancora una volta la verità dei fatti e la onestà delle intenzioni, è necessario parlarne anche in Italia. Non si tratta di alcuna espulsione di allogeni, ma soltanto di. un tranquillo esodo che avviene sulla base di limpidi ed amichevoli accordi intervenuti fra il Governo di Roma e di Berlino che rispettano il desiderio nazionale degli interessati. QUESTO ESODO E’ ASSOLUTAMENTE VOLONTARIO ED E’ AGEVOLATO DAI DUE GOVERNI ALLA PARTENZA ED ALL’ARRIVO. A DIFFERENZA DEGLI USI PRATICATI DAL GOVERNO FRANCESE PER I SUOI “REFOULEMENT” NON SARA’ “IMPOSTO” AD ALCUNO. II suo scopo evidente è quello di confermare nei secoli la pace e la solidarietà fra l’ Italia e la Germania sul Brennero, liberandole dal peso, sia pure insignificante, di piccole questioni nazionali che avrebbero potuto affiorare in qualche momento”.
Optanti in partenza
(Prov.BZ 21/7/1939) “Le solenni esequie funebri alle salme di due aviatori”. Sono il sottotenente pilota Giovanni Carraro e l’osservatore tenente Luciano Frittoli “caduti nell’adempimento del loro dovere”. Un cippo nella campagna tra Egna e Termeno ricorda tuttora l’incidente nel quale i due militari persero la vita. Durante la prima guerra mondiale nei pressi era precipitato morendo il pilota austroungarico Johann Frint.
(Prov.BZ 22/7/1939) “Si presta per la dodicesima volta alla trasfusione del sangue”. Il generoso donatore è il decoratore Arturo Friso.
(Prov.BZ 22/7/1939) “Grande spettacolo pirotecnico” organizzato dall’Azienda di soggiorno sul Lungotalvera S.Antonio. “Accesso gratuito”.
(Prov.BZ 29/7/1939) Il “Carro di Tespi” del Dopolavoro provinciale inizia una serie di recite popolari all’aperto, in città. Nei pressi di piazza Littorio (oggi Adriano) si andrà in scena con “Pigrizia” di Possenti. Ingresso gratuito.
(Prov.BZ 1/8/1939) Al cinema “Roma” si proietta “Il museo degli scandagli” con Gloria Stuart “ e le più belle Girls d’America”. Dopo qualche giorno nella pubblicità “scandagli” sarà corretto in “scandali”.
(Prov.BZ 3/8/1939) “Di fianco al nastro asfaltato che congiunge Riccione con Cattolica, in un posto veramente ameno e ricco di paesaggi suggestivi, sorge la colonia marina della Federazione dei Fasci di Combattimento di Bolzano. E’ una simpatica oasi di giovinezza in mezzo al verde delle campagne ubertose, sul declinare di una collina che si spinge verso il mare, per essere baciata dalle sue acque piene di vita. In questa meravigliosa pace vivono circa cento balilla atesini, guidati dalle paterne e amorevoli cure del cent(urione) Rosanelli”.
(Prov.BZ 4/8/1939) “Problemi maschili di stagione – Con cappello o senza cappello?” “Andare per le strade a testa scoperta è ora un vezzo comune specie nei giovani e nei giorni da calura, ma che la moda si stia diffondendo (se pur moda può chiamarsi) è discutibile ed anzi lo neghiamo apertamente. Di dove sia venuta questa chiamiamola pure «moda» non è ben certo, probabilmente è nata nella libera America, all'ombra dei grattacieli dei nababbi ebraici di Manhattan o all'ombra delle palme svenevoli di Hollywood, ed i primi ad adottarla sono stati i «gangsters» i quali però figuravano nei film d'avventura anche in manica di camicia con un pistolone a tamburo «nella dritta e nella manca mano». Prodiga America, quante cose ci ha dato. Noi poveri ingenui non sapevamo ancora che roba fosse una cosa veramente «originale» e solo lo abbiamo imparato quando ci giunsero fresche fresche le prime e ardite americanate d'oltre oceano che ci facevano uno strano effetto di baraccone da circo (ecc.)”.
(Prov.BZ 11/8/1939) Si conclude il 2° concorso filodrammatico indetto dal Dopolavoro provinciale. Vince la filodrammatica di Bressanone, davanti a Postelegrafonici Bolzano e Dopolavoro rionale di San Giacomo ex-aequo.
(Prov.BZ 13/8/1939) “Il Ministro delle Corporazioni visita gli impianti della Zona industriale ed i cantieri della nuova Bolzano (...) – Il raddoppiamento della produzione dell’alluminio, l’ampliamento della Lancia e il prossimo inizio del ciclo produttivo della Società per il magnesio”.
(Prov.BZ 15/8/1939) “Settemila dopolavoristi danno vita a una imponente manifestazione in una stupenda cornice di folla (...) – Canti, musiche, sfarzo di costumi, in una giornata di serena letizia (...) – Genova e Brescia ai primi posti” . I dopolavoristi sono convenuti a Bolzano da tutt’Italia per il “raduno escursionistico estivo”. A sera la festa sarà rovinata dalla pioggia.
Nubifragio in val d’Ega. Le segherie di Cardano ampiamente devastate.
(Prov.BZ 19/8/1939) Si apre al traffico l’attuale via Raffaele Sernesi. Il pittore macchiaiolo garibaldino era stato ferito e preso prigioniero nel 1866, durante la seconda guerra d’indipendenza, nei pressi di Bezzecca. Trasferito all’ospedale di Bolzano vi era deceduto. L’ospedale – costruito nel 1859 – ospita ora la libera università.
(Prov.BZ 31/8/1934) Si insedia a Bolzano la commissione italo-tedesca prevista dagli accordi di Berlino “per il rimpatrio nel Reich dei tedeschi dell’Alto Adige”.
La situazione internazionale si aggrava, per la questione di Danzica. Il prefetto tra le misure antiaeree sperimentali ordina l’oscuramento parziale in tutta la provincia. Obbligo dell’acquisto delle maschere antigas per determinate categorie di persone.
Un bimbo di 7 anni, Angelo Larcher di Oltrisarco, annega nell’Isarco mentre fa il bagno.
(Prov.BZ 1/9/1911) La situazione internazionale è tesa. Dal 1° settembre è “proibita la vendita del caffè, crudo, tostato e in bevanda”. Vengono soppressi sei treni sulla tratta Bolzano-Verona-Bologna “per ragioni contingenti”.
(Prov.BZ 3/9/1939) La Gazzetta Ufficiale pubblica la legge per la quale gli optanti che si trasferiscono in Germania perdono la cittadinanza italiana.
(Prov.BZ 5/9/1939) La Germania invade la Polonia; Francia e Gran Bretagna dichiarano guerra alla Germania, scoppia la seconda guerra mondiale. Nella cronaca cittadina: “La protezione antiaerea – come costruire i ricoveri nei fabbricati esistenti”. Divieto di vendita di carne giovedì e venerdì. “Direttive dell’ora – Più vegetali in tavola”. “La chiusura di un albergo per la vendita abusiva di caffè”. Sotto il titolo di “La guerra dei surrogati” appare un articolo che inizia così: “Poiché, in mancanza di caffè, ogni sorta di surrogati è ammessa (...) non c’è bar, non c’è bottiglieria, non c’è mèscita in genere in cui si stia tentando di accreditare un miscuglio purchessia che arieggi, più o meno alla lontana, l’”amara e rea bevanda” vietata dalle particolari contingenze (...). Molti, intanto, consigliano di sostituire al caffè una buona e corroborante tazzina di cioccolatto (sic). C’è chi ha rimesso in auge la diffamata cicoria (...), c’è chi s’industria ad affezionar la propria clientela al tè, sorta di bevanda camomillacea riservata ai salotti (...), e infine sta trionfalmente ascendendo agli altari il modesto e tanto giovevole orzo (...)”
(Prov.BZ 6/9/1939) Con le limitazioni al traffico automobilistico, la bicicletta torna in auge. “Onore alla bicicletta – Le recenti disposizioni in materia di circolazione hanno reso più che mai d’attualità la bicicletta”.“Ci voleva dunque il provvedimento che limitasse l'uso delle automobili per riconciliare il pedone misoneista colla bicicletta, il quale qualche volta ha da lagnarsi del contegno poco rassicurante dei virtuosi del pedale, o di quello conturbante del gentile macellaio che porta il cesto della carne, facendo dei graziosi « zig-zag » colla macchina e spaventandolo con un fischio mefistofelico e sardonico per farsi largo. Quanto si è scritto sui velocipedastri! Ma gli ineducati, piccola deplorevole minoranza su 38 mila ciclisti nella sola nostra provincia, 136 biciclette ogni mille abitanti; non tolgono nulla alla bellezza, alla igiene, ed alla praticità dello sport ciclistico, ed all'utilità sociale della graziosa macchina che, oggi ha raggiunto la massima perfezione, in tecnica, leggerezza ed estetica”.
(Prov.BZ 7/9/1939) Carlo Dibiasi, il “biondo e sorridente tuffatore della Bolzano Nuoto”, conquista a Trieste il titolo di campione d’Italia.
In prima fila Otto Castainer e Carlo Dibiasi ai Mondiali di Magdeburgo (1934).
“Inflessibile azione contro ogni forma di accaparramento di merci – S.E. il Prefetto presiede un’importante riunione del consiglio Provinciale delle Corporazioni – La vigilanza da parte del Partito”.
(Prov.BZ 8/9/1939) “Il trionfale epilogo dei Littoriali del cinema a Bolzano – S.E. il Duca di Pistoia con S.E. il Prefetto e il federale presenzia alla visione dei filmi (sic) premiati”. si è trattato una rassegna-concorso di film a passo ridotto presentati da numerosi G.U.F. d’Italia.
Il Cine-G.U.F. al teatro “Verdi”
"Sono in vendita le maschere antigas”.
(Prov.BZ 9/9/1939) Da oggi per risparmiare carta i giornali escono con quattro sole pagine.
(Prov.BZ 10/9/1939) “I doveri della donna nella protezione antiaerea”. “La donna fascista che ha rivelato, specie in questi ultimi anni, come sappia sempre essere all'altezza delle necessità dalla Patria, sapendosi adattare alle necessità momento, lo deve dimostrare oggi ancora una volta e le deve fare come lo ha sempre fatto con spirito di disciplina e di dedizione, di patriottismo e di fratellanza umana. Perché la collaborazione sia efficace occorre che le donne siano divise in due precise categorie: mamme e non mamme. Le prime hanno il dovere sacrosanto di mettere in salvo se stesse e la prole, le seconde devono sin d'ora seguire scrupolosamente gli insegnamenti dati dall’U.N.P.A. ( Unione nazionale per la protezione antiaerea, ndr) e devono sopratutto questi insegnamenti trasmettere agli altri possibilmente con dimostrazioni pratiche”(...)
(Prov.BZ 12/9/1939) Il quattordicenne Francesco Sperandio riempie per gioco una bottiglia di calce viva e vi aggiunge dell’acqua, poi chiude con un tappo, per farla esplodere. L’esplosione avviene ed un frammento di vetro gli recide la carotide, uccidendolo.
(Prov.BZ 14/9/1939) “Decalogo:
1) Ricordati che Mussolini ha sempre ragione. Lascia stare, quindi, le notizie di fonte straniera.
2) Lascia in custodia alle Banche, se ce n’hai, il denaro che avevi depositato. Ricorda che i soldi liquidi si volatizzano (sic), senza costrutto, in mille rivoletti inutili. E la fregatura più grossa la prendi sempre tu.
3) Non ti passi per la testa l’idea di ammassare in casa generi, specialmente alimentari. Il governo ha disposto tutto per garantire i rifornimenti in qualsiasi evenienza.
4) Non piagnucolare se ti manca il caffè. Ringrazia il Duce che ha provveduto in tempo perchè ci sia grano a sufficienza per tutti.
5) Non piagnucolare se non puoi girare con la macchina. La benzina (che fa andare all’estero tanto oro italiano) serve all’esercito, pronto a difendere la tua casa e i tuoi figli.
6) Adopera la bicicletta. Ti farà andar giù un po’ di pancia e ti aiuterà a capir meglio, domani, la dura vita di chi la bicicletta l’adopera ogni giorno, e per ore, col vento e la pioggia, per venir a lavorare nel tuo stabilimento.
7) Insegna a tua moglie, se non lo sa da sé, che il risparmio è il primo guadagno e che se risparmiare serve sempre alla famiglia, oggi è uno stretto dovere di Patria.
8) Se hai un pubblico esercizio e sei a contatto con la gente, non fare il saccente o il menagramo, ma fai ai clienti la tua faccia più allegra. farai il tuo dovere e farai il tuo interesse.
9) Ricordati che ogni lira spesa in un prodotto straniero va ad alimentare le casse della gente che ci odia e ci insulta.
10) Ultimo e primo. Convinciti che la politica non è il tuo mestiere. Lascia che ne parli Chi, a Roma, ha la responsabilità di tutto. E Lui, basta per tutti.
(Prov.BZ 15/9/1939) “Più vegetali in tavola – sobrietà di mense – Pesce verdura e frutti offrono cibo eccellente, nutritivo e vario”
“Fatti del giorno” – Attenzione ai solai”. Si ricorda che sono in vendita le maschere antigas. Quanto ai solai si fa presente che è necessario allontanarne materiale infiammabile, pericoloso in caso di bombardamenti.
(Prov.BZ 16/9/1939) Il giornale insiste sul piccone demolitore per risanare il vecchio nucleo di Bolzano. Oggi appare una fotografia di uno stretto e impraticabile vicolo sito tra via Argentieri e i Portici: “Il nostro obbiettivo ha « fermato » uno dei particolari più sordidi della città: Vicolo Vecchio, ovvero il più ignobile fra i budelli che costellano la zona dei Portici. Di singolare non ha che l'angustia della carreggiata, la sbilenca distribuzione degli edifici, l’aria impregnata di muffa, e quel non so che dì stantìo che emanando dalle cose vecchio finisce col contagiare anche gli uomini. E' certamente uno degli angoli meno belli o più superati della città, uno di quei molti angoli che meritano il cosi detto «colpo di spugna». Sì, diciamo la demolizione, anche se questo può dispiacere ai soliti melanconici ostinati, ammiratori del caratteristico, che qualche anno fa hanno pianto calde lacrime, quando abbiamo fatto cenno alla necessità di un risanamento della zona dei Portici. Noi — e lo affermiamo categoricamente — all'inerte linguaggio delle pietre morte o cadenti preferiamo l'eloquenza sonante del piccone che prepara al sano popolo italiano, aree spaziose, per belle e saluberrime case”.
(Prov.BZ 17/9/1939) “Le disposizioni del Podestà per la concessione dei sussidi alle famiglie dei richiamati”. Si erogano per la moglie 6 lire al giorno, lire 2 per i figli con meno di 14 anni.
“Il sequestro di tre auto prive di permesso per la circolazione”. Si precisano i nomi dei proprietari e le targhe: BZ 4021, BZ 1945 e BZ 3767. Nei giorni a seguire, altri sequestri seguiranno.
S’invita, per prudenza antincendio in caso di bombardamenti, a “togliere le cartacce dai sottotetti”-
(Prov.BZ 21/9/1939) Si limita l’erogazione del gas “ai fini di una diminuzione della importazione di carbon fossile dall’estero”.
(Prov.BZ 23/9/1939) “Radiovillania. Abbassate il volume della vostra radio per non disturbare i vostri vicini. (...) In casa mia faccio quello che mi pare e piace!, dicono il signore, la signora, e magari la domestica del signore e della signora (...)”
(Prov.BZ 24/9/1939) Il giornale riprende un articolo di Raimondo Curri da La Vita Italiana. Il titolo è “L’Alto Adige nella politica fascista”. Vi si legge tra l’altro: “La costruzione del nuovo centro urbano di Bolzano è veramente opera di poesia e di bellezza, prodotto del nuovo tempo e della volontà nuova che il genio del Duce ha saputo creare. Anche qui l’esempio che noi diamo allo straniero è ammonitore, eloquente. Le linee architettoniche della città dei centomila abitanti, sono sobrie, svelte, fulgide. Sono quelle che riassumono nella loro armoniosa geometria, nell’equilibrio degli spazi e dei volumi l’essenza della nostra tradizione artistica, solare e mediterranea”.
“Il Segretario federale inaugura i corsi per l’addestramento del ‘reparto incendi’”.
(Prov.BZ 26/9/1939) “Abolite nei vostri rapporti personali il LEI femmineo, sgrammaticato, straniero, nato due secoli or sono in tempo di servitù. Per sedici secoli gli italiani lo hanno ignorato”.
(Prov.BZ 27/9/1939) I tram sono insufficienti, specie ora che sono stati posti severi limiti alla circolazione di automobili e motociclette. “Avremo presto il filobus?”
(Prov.BZ 28/9/1939) “Bolzano: la città dalle belle scuole”. “Un primato che onora la nostra città”. “Pensiamo che ben poche città italiane abbiano una così gran copia di edifici scolastici, tutti moderni, tutti o quasi tutti attrezzati secondo le autentiche necessità della scuola dell’Italia imperiale, tutti o quasi tutti monumentali”.
(Prov.BZ 1/10/1939) Il bilancio annuale della Bolzano Nuoto: “Dibiasi, Jordan e Schramm campioni d’Italia”. La Bolzano Nuoto è prima nella graduatoria delle società italiane.
(Prov.BZ 1/10/1939) “La Duchessa di Pistoia assiste nella tenuta Miori (a Vadena, ndr) alla raccolta della frutta - Nel pomeriggio di ieri S. A. R. la Duchessa di Pistoia si è compiaciuta di visitare l’azienda agricola di cui sono proprietari il consigliere nazionale Luciano ed il dott. Nno Miori. S. A. R. che è stata ossequiata al suo arrivo dai proprietari della fiorente azienda, ha voluto subito recarsi in campagna per assistere alla raccolta della frutta. Accolta dai coloni con una vibrante manifestazione all’indirizzo della Casa Savoia-Genova, S.A. Reale si è interessata al rapido gioioso lavoro dei contadini, informandosi di ogni particolare tecnico. In altra parte dell'azienda S. A. Reale si è trattenuta a lungo ad assistere alla raccolta del tabacco — la cui coltura è stata sperimentata, intensificata e divulgata in Alto Adige dai fratelli Miori — indirettamente i coloni sulle varie fasi della lavorazione, e sul rendimento economico, e compiacendosi per i brillanti risultati ottenuti (...)”
Al cinema “Dante” si proietta “Quella certa età” con Deanna Durbin, la “stellissima del firmamento cinematografico mondiale”.
(Prov.BZ 3/10/1939) Nell’anniversario dell’azione squadristica a Bolzano (2 ottobre 1922, vedi) il giornale pubblica un incorniciato in neretto. “La data del 2 ottobre è particolarmente cara al cuore dei fascisti atesini. Essa evoca non solo la memorabile adunata del popolo italiano, che testimoniò al mondo la granitica saldezza spirituale di tutto un popolo agli ordini del Duce, e aprì la via alla vittoriosa conquista dell'Impero. Essa ricorda altresì una delle pagine più fulgide del fascismo atesino: l'azione squadrista di Bolzano, che svergognò l'inettitudine dei governanti del tempo e purificò un'atmosfera appestata da viltà, di rinuncie (sic), di incomprensioni. L'azione del 2 ottobre 1922 fu pertanto una poderosa spallata alle ormai vacillanti sorti del regime demomassonico del tempo, e un fulgido preambolo a quella rivoluzione che al successivo cadere dell'ottobre, portò al potere il fascismo. Nel suo duplice sonante significato la storica data è stata ieri celebrata in un cameratesco raduno, dagli squadristi della «Vecchia guardia»; dai camerati cioè che agli ordini del capitano Starace, vissero gli indimenticabili avvenimenti. A donare particolare rilievo alla manifestazione, è valso lo intervento di S. E. il Prefetto e del Segretario federale, la cui presenza ha dato luogo a vibranti manifestazioni al Fondatore dell'Impero”.
Festa dell’uva. Il “grandioso chiosco in piazza Vittorio Emanuele” viene visitato dalla duchessa di Pistoia.
Alla festa dell’uva sfila il “carro” di Vadena
(Prov.BZ 5/10/1939) Concerto di musica operistica al “Verdi” con il soprano Licia Albanese e il tenore Silvio Costa-LoGiudice; al pianoforte Elisabetta Pistolesi. Eseguono anche la canzone “A Bolzano”, musica di Gabriele Bianchi (vicedirettore del Conservatorio B.Marcello di Venezia), parole di Nello Lombardo, vincitrice in agosto del concorso per una canzone dedicata a Bolzano. La giuria era presieduta da Riccardo Zandonai.
Gabriele Bianchi, compositore della canzone “A Bolzano”
(Prov.BZ 6/10/1939) “Il pubblico ha seguito con vivo interesse l’esecuzione del brano, ed alla fine ha dimostrato con applausi il proprio consenso. La canzone, anche se non ha il pregio di una pronta orecchiabilità, ha rivelato nobiltà di condotta e gustosa struttura”. Qualche riserva, tuttavia anche per “l’accompagnamento pianistico, che riuscì del resto assolutamente insufficiente in tutto lo svolgimento del programma”.
(Prov.BZ 8/10/1939) Pubblicità della radio “Telefunken”. Il “classico 7 valvole” costa lire 2.360. Da sottolineare che all’epoca si cantava la canzone: “Se potessi avere mille lire al mese”.
(Prov.BZ 10/10/1939) “Il Segretario del Partito inaugura nel nome del Duce l’imponente complesso delle case semirurali”. Una foto riproduce Achille Starace che con le altre autorità passa sotto un arco a forma di “M” per accedere al rione delle semirurali (“trecento case per mille famiglie”) che prende il nome di “rione Dux”. Ma i bolzanini lo definiranno “Sciangai”.
L’inaugurazione delle “semirurali”, presente Achille Starace, segretario del P.N.F.
(Prov.BZ 12/10/1939) Teatro gremito al “Verdi” per la prima delle recite del “Teatro comico veneziano”.
(Prov.BZ 15/10/1939) “Una nuova grande libreria, veramente degna della nuova Bolzano, è stata aperta ieri nella zona monumentale”. Si tratta della libreria “Cappelli”, della Casa editrice Licinio Capelli di Bologna. A conclusione della cerimonia inaugurale il federale ha ordinato “il saluto al Duce, cui i presenti hanno risposto con un entusiastico ‘A Noi’”.
(Prov.BZ 17/10/1939) S’apre l’anno scolastico. “In ogni scuola, accanto agli alunni, accanto ai famigliari, che avevano voluto essere presenti, autorità e gerarchi designati dal federale per portare ai giovani (...) il saluto augurale del Partito”.
“La limitazione del consumo del gas – Sette ore al giorno di normale distribuzione”.
(Prov.BZ 21/10/1939) Per l’apertura dell’anno scolastico “settemila ragazzi all’appuntamento di ogni giorno”.
La compagnia di Renzo Ricci e Laura Adani inizia da Bolzano la sua nuova stagione con un lavoro di G.Cantini: “Ho sognato il paradiso”.
“Il volto della città nuova – Bolzano si espande sempre di più”. “Tutte queste strade nuove dell’Oltretalvera e dell’Oltrisarco, tutte queste strade della zona di S. Quirino, sembrano aver per mèta l'orizzonte, cioè un traguardo effimero, illusorio, canzonatore che si ritrae sempre dinanzi a noi. Oltrisarco? La vecchia Gries? S. Quirino? Chi li riconosce più questi quartieri eccentrici della antica Bolzano! Per quelli che abitano mettiamo il caso ai Piani di Bolzano, o a Rencio, e non hanno l'abitudine di muoversi spesso, esistono intere e vastissime zone, che costituiscono una novità assoluta. Ma fuor d'ogni iperbole, senza evadere dai limiti normali, senza andare molto distante, varcando semplicemente il ponte Claudio (oggi ponte Talvera, ndr) o, non vi esalta la superba parata di corso IX Maggio (oggi corso Libertà, ndr)? Non vi infiamma di civica fierezza quella superba realizzazione che è viale Giulio Cesare (oggi corso Italia, ndr) nella zona monumentale? Osservate in piazzale della Vittoria e in corso IX Maggio il piglio ardito, la statura dei palazzi. Essi danno il “la” alla sinfonia delle costruzioni moderne nella nostra città. Il loro esempio ha fatto scuola, e da quei modelli si è iniziata la metamorfosi bolzanese, che reca l’impronta maschia del nostro tempo”.
(Prov.BZ 22/10/1939) In prima pagina: “Il trasferimento dei tedeschi dell’Alto Adige nel Reich – Ciano e von Mackensen firmano a Roma il testo degli accordi – I cittadini germanici lascieranno (sic) l’Alto Adige entro tre mesi dalla pubblicazione delle norme – La presentazione delle domande volontarie di trasferimento per gli allogeni dovrà effettuarsi entro il 31 dicembre del corrente anno”.
La “Bolzano Nuoto” vince la Coppa Cangiullo, che premia la migliore società tuffistica italiana.
(Prov.BZ 24/10/1939) “Folla strabocchevole” al “Verdi” per la compagnia Ricci-Adani che va in scena con “L’uomo del romanzo”, di Cantini.
(Prov.BZ 25/10/1939) “S.E. il Prefetto traccia le direttive per l’applicazione degli accordi italo-tedeschi”. “Ieri mattina al Teatro Verdi il Prefetto dott. Mastromattei ha tenuto rapporto a tutte le gerarchie politiche, amministrative e sindacali della Provincia per impartire loro le direttive da seguire nell'applicazione degli accordi italo-tedeschi relativi al rimpatrio dei cittadini germanici e alla emigrazione in Germania degli allogeni tedeschi dell'Alto Adige che opteranno per la cittadinanza tedesca. Il Prefetto ha ampiamente illustrate le norme concordate a Roma il 21 corr. fra i rappresentanti delle due Nazioni per l'attuazione pratica dell'accordo. Messa in rilievo la importanza e la portata dell'accordo stesso — prova indubbia della cordialità e sincerità dei rapporti fra Italia e Reich — il Prefetto si è detto sicuro che la sua integrale applicazione entro i termini previsti avverrà in un'atmosfera di serenità, di equità e di comprensione. All'inizio del rapporto — a nome delle Camicie Nere alto atesine — il Segretario Federale con fiere e vibranti parole si è reso interprete della volontà e del sentimento dei fascisti tutti. Il raduno ha dato luogo ad una fervida manifestazione di fede fascista, di devozione e attaccamento al Duce e si è chiuso con un'ardente acclamazione al Fondatore dell'Impero e col canto dell'inno della Rivoluzione”.
(Prov.BZ 26/10/1939) In prima pagina si pubblicano con molto rilievo le “Norme per il rimpatrio dei cittadini germanici e per l’emigrazione di allogeni tedeschi dell’Alto Adige in Germania”.
“Opere pubbliche per quaranta milioni di lire realizzate in Alto Adige nell’Anno XVII”. In una foto appare un tratto della strada della “val di Sarentino, superba opera realizzata dal Genio Civile”.
(Prov.BZ 28/10/1939) Nell’ “Anno XV”, ossia dal 28 ottobre 1938 a quello dell’anno successivo, sono stati costruiti 150 nuovi alloggi per ferrovieri e postelegrafonici,
Cade in città la prima neve.
(Prov.BZ 29/10/1939) ”La ricorrenza della marcia su Roma – Il Fascismo atesino esalta nella luce dell’annuale la gloria dei Caduti e la potenza dell’Italia imperiale – I riti al Sacrario ed al Monumento alla Vittoria – La funzione religiosa nella chiesa dei Domenicani (Cristo Re, ndr) alla presenza di autorità e gerarchie – La superba manifestazione in piazza Vittoria (...). Uno stralcio dall’articolo relativo alla manifestazione in piazza Littorio, oggi Matteotti, con la punteggiatura originale: “Le piccole italiane affollano la terrazza dell’edificio maggiore. Ai piedi delle colonne che sorreggono il portico, è stato eretto il palco, per le autorità, sul cui fondale spicca ripetuta all’infinito, la parola tanto cara al cuore di tutti i fascisti: Duce! Dinanzi al palco sono schierati in geometriche masse, le formazioni di camicie nere, della Gioventù del Littorio, delle organizzazioni femminili, di quelle sindacali e combattentistiche (...). In fondo alla piazza, una sola grande scritta, domina la superba adunata: “La nostra fede è Mussolini””.
(Prov.BZ 5/11/1939) “Superba sfilata delle forze fasciste” davanti al monumento nell’anniversario della vittoria. “Maschia sfilata guerriera”.
(Prov.BZ 8/11/1939) Nella sala della “Dante”, in piazza Vittorio Emanuele III, suona il violinista Giannino Carpi, sotto gli auspici della deputazione teatrale e dell’Istituto di cultura fascista. E’ da poco entrato nel corpo insegnante del Conservatorio “Rossini”. Lo attende una carriera prestigiosa.
(Prov.BZ 9/11/1931) “Il grande successo del concerto Carpi”. Il giornale, che nell’annuncio il giorno precedente lo aveva definito ‘Giacomo’, corregge il nome in Giannino. Al pianoforte sua moglie Gabriella Bernasconi.
(Prov.BZ 12/11/1939) Rito militare al monumento alla Vittoria per i 70 anni del Re.
Nel salone del palazzo mercantile s’inaugura l’anno accademico dell’Istituto nazionale di cultura fascista, sezione di Bolzano. Ne è presidente il prof. Raimondo Curri. L’istituto dispone di sottosezioni a Merano, Bressanone, Vipiteno, Brunico, Ortisei e Silandro.
(Prov.BZ 18/11/1939) Difettando la benzina, si suggerisce la trasformazione della propria auto “in auto a gassogeno, o a metano, o elettrica, o ad alcole nazionale”. Nelle auto a gassogeno si bruciava del carbone che generava il gas necessario. “Vi sono gassogeni che consentono autonomia dai 100 ai 150 chilometri. Normalmente, per carbone asciutto, il consumo varia dai 250 ai 500 gr. per chilometro, a seconda del motore (...) Una scorta di ulteriori 50 chili consente una ulteriore autonomia da 100 a 150 chilometri (...). Già si vedono a Bolzano girare alcune auto così trasformate”.
Al “Verdi” primo spettacolo della rivista Vanni-Romigioli-Gennari.
(Prov.BZ 19/11/1939) Nella sala della “Dante Alighieri”, in piazza Vittorio Emanuele III, dà concerto il pianista Nunzio Montanari, insegnante al Conservatorio “Rossini”. Montanari “si è valorosamente affermato negli ultimi concorsi internazionali di Vienna e di Varsavia” ed è dotato di “elette qualità strumentistiche e musicali”.
(Prov.BZ 23/11/1939) “Frutta dell’Alto Adige su tutti i mercati – Un raccolto eccezionale: un milione e quattrocentomila quintali di mele e pere”.
Nella sala della “Dante” ha suonato il pianista Nunzio Montanari, insegnante del Conservatorio “Rossini” di Bolzano. “E’ passato (...) il tempo nel quale gli esecutori si trovavano di fronte ad una sala semivuota, ché ieri sera (...) la capacità del locale ha dovuto fare sforzi mirabolanti per contenere gli uditori: alcuni minuti prima delle nove la sala era già gremita e le persone che seguitavano ad affluire si dovettero rifugiare nelle salette adiacenti profittando di ogni mezzo, tavoli compresi, per sistemarsi alla meglio”. Due bis. Grande successo.
(Prov.BZ 24/11/1939) Come si provvede alla pulizia quotidiana di sessanta chilometri di strade cittadine – Alle quattro del mattino trentuno uomini escono per le vie ancora immerse nel buio e fra nembi di polvere compiono il loro lavoro – Trecento quintali al giorno di immondizie – Il servizio è stato esteso alle case semirurali”. Nelle due foto, uno “spazzino” al lavoro con scopa e carretto, e un’auto elettrica che trasporta i bidoni di immondizie prelevati dalle case”. “(...) Se andiamo col pensiero ad una decina di anni or sono, troviamo che allora la pulizia della città lasciava alquanto a desiderare (...). In primo luogo perchè la fognatura era ancora di là da venire. La rete fognale (sic) era rappresentata da numerose roggie (sic), nelle quali si riversavano tutti i rifiuti, che emanavano un olezzo punto piacevole. In secondo luogo le strade non erano quelle di adesso: non si faceva così largo uso del bitume e la pavimentazione a cubetti era limitata a poche vie del centro (...). E’ dal novembre del 1933, che con l’appalto della nettezza urbana all’Anonima Servizi Pubblici Atesini, si è giunti all’attuale organizzazione (...). Carrettini e bicicli con bidoni a chiusura ermetica per la raccolta delle spazzature, autocarri portabidoni ad accumulatori, per la raccolta dei rifiuti delle case, sistema meccanico di lavaggio e disinfezione dei bidoni (...) Come si svolga il servizio è predetto. Trentuno spazzini sono addetti alla pulizia delle strade; sei al prelevamento dei bidoni dell'immondizie nelle case; uno alla disinfezione dei gabinetti di decenca ed altri ancora alle autoinaffiatrici e all’autobotte, per lo spurgo dei pozzi neri, in quelle località dove non giunge la rete fognale. La città, per il servizio di spazzatura è stata divisa in venticinque zone. Ad ogni spazzino è affidata una di queste zone, della quale deve rispondere per la pulizia. Man mano però che il lavoro procede nel corso della giornata vi sono altri spazzini, quelli della cosidetta squadra volante, che in triciclo ripassano per le vie, a raccogliere cartacce e buccie (sic). Contemporaneamente si svolge il ritiro dei bidoni con le immondizie nelle case, e la consegna di quelli vuoti. Venti viaggi al giorno, compie il furgoncino elettrico, per portare i bidoni dalle case all’officina di Agruzzo, dove vengono svuotati nell’Isarco”.
(Prov.BZ 25/11/1939) “I donatori di sangue – Le nobili e umane finalità, che anche nella nostra città deve trovare le basi per lo sviluppo della propria attività”(...) “A Bolzano tale nucleo già esiste presso la divisione medica dell’Ospedale Civile; ma deve essere incrementata e potenziata, al fine di assolvere pienamente i fini che si prefigge”.
Al teatro “Verdi” si presenta per una serie di recite la “Compagnia del Teatro Veneto”.
(Prov.BZ 26/11/1939) Si apre in corso IX Maggio la farmacia “Bertello”.
(Prov.BZ 28/11/1939) E’ in costruzione la nuova “Casa Littoria” , oggi palazzo degli uffici finanziari, tra corso Giulio Cesare (oggi corso Italia) e corso Augusto (oggi via Duca d’Aosta). Un articolo ne descrive le caratteristiche.
(Prov.BZ 29/11/1939) Termina con “teatro esaurito” la serie delle recite del “Teatro Veneto”.
(Prov.BZ 1/12/1939) Dà concerto alla “Dante” il quartetto “Bogo”. Il critico musicale Gubar scrive di “esecuzione difettosa (...) scialba e scarsa”.
Al “Verdi” si presentano per una serie di recite i fratelli De Filippo.
Uno dei manifesti
(Prov.BZ 2/12/1939) Per Eduardo e Peppino De Filippo “applausi senza fine crepitarono alla fine di ogni atto”. Il giorno successivo “continuato crescente successo”.
(Prov.BZ 7/12/1939) “L’autarchia alimentare – Il cibo che dà giovinezza”. Si tratta del riso, e in particolare di quello italiano, “il migliore del mondo”.
(Prov.BZ 8/12/1939) Tornano a circolare automobili e motociclette. Il quantitativo di benzina consentito è di 30 litri al mese.
(Prov.BZ 9/12/1939) “La radiofonizzazione delle scuole della provincia – La voce della radio giunge ormai dappertutto, anche dove non esiste la luce elettrica (nell’articolo si spiega che in questo caso si alimentano i ricevitori con batterie, ndr) anche dove le strade non sono che erte mulattiere”. Su 446 scuole, 438 sono ormai dotate di radio. Molte (tutte quelle di Bolzano) dispongono di un impianto centralizzato allacciato alle singole aule.
(Prov.BZ 12/12/1939) Suona nella sala “Dante” il trio Vidusso-Abbado-Crepax. Ma è domenica, il pubblico è scarso.
(Prov.BZ 13/12/1939) Il Duce riceverà due coppie prolifiche altoatesine: Augusto e Annunziata Amato (Sinigo) e Pietro e Maria Alton (S.Martino in Badia). Hanno rispettivamente 13 e 8 figli. E’ prescritto che si tratti di lavoratori dell’industria.
(Prov.BZ 21/12/1939) Al “Roma” si proietta un film di Luigi Trenker: “Lettere d’amore dall’Engadina”. Tra gli interpreti “i migliori sciatori dell’Europa”.
(Prov.BZ 22/12/1939) “Conquiste dell’autarchia – S.E. il Prefetto ed il Federale assistono nel nuovo stabilimento della zona industriale all’inizio del ciclo produttivo del magnesio – L’annuncio al Duce della superba realizzazione”. Questo il testo del telegramma: « Abbiamo l'onore di comucarvi, Duce, che oggi è entrato regolarmente in marcia lo stabilimento costruito in Bolzano nella zona industriale, per la produzione elettrotermica di magnesio metallico dalla dolomia materia prima inesauribile nelle nostre Alpi. Amministratori, tecnici e maestranze ricordono con fierezza che Voi, Duce, li avete ispirati e sorretti colla Vostra alta volontà esortandoli ad accelerare i tempi quanto tecnici ed industriali in tutto il mondo affermavano che mai si avrebbe potuto realizzare questo impianto, assolutamente rivoluzionario, ideato, costruito e finanziato esclusivamente da italiani. Con devozione fascista: il Prefetto Mastromattei; il Federale Macola, il presidente della Società Italiana per il Magnesio ing. Mario Scarpari, gli amministratori dottor Fornirò, dott. Franchi, dott. Scarpari ».
(Prov.BZ 24/12/1939) “Natale benefico – Centinaia di famiglie assistite – La distribuzione di pacchi-viveri nei gruppi rionali”. Il Dopolavoro ha confezionato 5.500 pacchi che saranno consegnati ai militari.
(Prov.BZ 27/12/1939) Nella notte di Natale è avvenuta la “solenne consacrazione” della nuova chiesa di Cristo Re, presente il sottosegretario agli interni Buffarini-Guidi. Il campanile sarà costruito nel dopoguerra.
La chiesa di “Cristo Re”, ancora senza campanile e senza il bassorilievo di Gabloner sulla facciata. E’ stata progettata da Guido Pellizzari.
E’ stato un Natale senza neve.
(Prov.BZ 30/12/1939) “Il censimento dei rottami e dei manufatti di rame”. Chi possiede del rame (anche oggetti casalinghi) è tenuto a denunciarlo. Si ripete l’emergenza della prima guerra mondiale, quando fu il governo di Vienna a requisire a Bolzano metalli preziosi per la guerra.